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Lettere al direttore

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In questa sezione, cari navigatori, potete inviare le vostre lettere. La Redazione si riserva, a suo insindacabile giudizio, la facoltà di pubblicare gli interventi inviati, censurando quelli che offendono la decenza e le persone. La redazione si riserva altresì di ridurre gli interventi troppo lunghi senza però modificare il senso ed il contenuto delle lettere (che, di norma, non dovranno tuttavia superare le quaranta righe). Gli interventi meritori di risposta o comunque più interessanti saranno mensilmente pubblicati nella rubrica "Posta e risposta" del giornale T@m T@m.


Le vostre lettere, proposte, idee, opinioni e, perchè no, anche critiche, dovranno essere inviate all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 


 

La consulta difende Schiavi


In merito alle dichiarazioni del Dott. Gastaldi, pubblicate sul quotidiano locale domenica 27 gennaio scorso, a nome della Consulta per lo Sport ed il Tempo Libero del Comune di Voghera vorremmo dare la nostra opinione in merito. Innanzitutto le parole del Dott. Gastaldi sono sembrate inopportune, apparse indirizzate verso un attacco personale, durante un contesto quale la presentazione ufficiale del suo successore, a cui va il più sincero “in bocca al lupo” da parte della Consulta.


L’Ass. Schiavi, persona molto conosciuta negli ambienti sportivi, può essere considerato, a nostro giudizio l’esatto contrario dell’ ”incompetente e insensibile verso lo sport”, così come dichiarato; tutto ciò può essere testimoniato dalle numerose società sportive cittadine  cosiddette “minori”, che hanno sempre potuto usufruire del totale appoggio e aiuto necessario per poter svolgere l’attività sportiva soprattutto a livello giovanile.


Da parte nostra dobbiamo dare atto al Prof. Schiavi per l’impegno prodigato affinchè la Consulta potesse riprendere la sua attività al servizio delle società iscritte all’Albo delle Associazioni Sportive Vogheresi, e non solo quelle.

Induce qualche dubbio il fatto che solamente ora, ormai liberatosi dal fardello che lo opprimeva (A.C. Voghera), il Dott. Gastaldi abbia trovato lo spunto per attaccare così duramente l’Ass. Schiavi.


In conclusione, la Consulta, vuole esprimere la propria solidarietà al “Prof.”, dando come sempre la propria disponibilità e appoggio per i futuri eventi sportivi.


Il Consiglio Direttivo della Consulta per lo Sport ed il Tempo della Città di Voghera


Il Presidente: Sabrina Ferrari – Il segretario: Paolo Pesando

 


 

Complimenti al sito (e alla nostra Federica)


Egregio direttore, sono Veracchia Massimiliano, Capo Servizio della Croce San Francesco di Rivanazzano. Prima di tutto volevo farle i miei complimenti per la nuova testata giornalistica ma soprattutto per la gentilezza e professionalità dimostrata dalla sig.na Federica Calizzano durante l'intervista che mi è stata fatta.


Con osservanza

Gli amici di Grillo e Bassanese

 


 

Il 27 marzo abbiamo assistito al consiglio comunale di Voghera. Il consiglio, si è aperto con un intervento del consigliere dellamaggioranza Bassanese (PDL), riguardo alle nostre lettere aperte, consegnate ai consiglieri, all'ingresso dei 2 precedenti consigli comunali. Il consigliere ha chiesto, al presidente del consiglio comunale, di intervenire presso gli amici di Beppe Grillo, per evitare la pubblicazione del suo nome, sulla lista dei consiglieri che non hanno risposto alle nostre domande. Va precisato, che noi nei volantini, abbiamo correttamente riportato, anche i nomi di chi ci ha dato una risposta e testualmente scritto: "Esortiamo chi non ci ha ancora risposto a farci conoscere la propria opinione in merito", senza esprimere alcun giudizio. Subito dopo, ha preso la parola il consigliere Pozzoli (PDL), il quale ha sottolineato, che il cittadino ha il diritto di chiedere ed è dovere di un politico, rispondere. Ha poi aggiunto, che giustificava chi non ha risposto perché non sapeva, ma se si fa politica, è un dovere rispondere alle domande dei cittadini. Dopo una discussione un po' "animata" fra i 2 consiglieri, il consigliere Bassanese, ha sostenuto di non aver mai ricevuto la nostra lettera aperta. Certo è possibile anche se sono state distribuite molte copie nei due consigli comunali oltre che essere state inviate al Comune di Voghera e pubblicate on line. Prima, il consigliere Bassanese asseriva di non aver risposto, perché

si sentiva tenuto a rispondere solo in consiglio, dopo l'intervento del consigliere Pozzoli, ha detto di non aver ricevuto la nostra lettera. Siamo sicuri di aver fatto ciò che i cittadini è giusto che facciano: chiedere a chi li amministra chiarimenti su temi importanti per la città in cui vivono. Come dice un vecchio proverbio: " Domandare è lecito, rispondere è

cortesia". Se tutti consiglieri, ci facessero questa "cortesia", saremmo cittadini un po' più soddisfatti, del rapporto con la politica e le istituzioni.


Maurizio Benzi - Amici di Beppe Grillo di Voghera


 

Tolleranza zero in via Foscolo


Tolleranza zero anche per chi imbocca la strada sbagliata. E' proprio il caso di dirlo per molti automobilisti che ogni giorno percorrono via Ugo Foscolo. Recentemente, infatti, nel tratto di via Ugo Foscolo  compreso tra viale Repubblica e via Del Popolo (in direzione di quest'ultima) è stato istituito il senso unico di marcia.

Percorso obbligato che però non tutti rispettano. E' opportuno ricordare l'istituzione di questo senso unico perchè parecchie volte,  nell'arco della giornata, ci sono automobilisti che violano tale divieto, percorrendo tranquillamente via Foscolo in senso contrario Per questo motivo si chiede agli automobilisti un maggior rispetto della segnaletica ed una maggior presenza della Polizia locale, al fine di prevenire potenziali incidenti, come il consiglio di circoscrizione aveva già chiesto".


Davide Empolati - Presidente Quartiere Est

 


 

Cri in Fiera, grazie a tutti

Lunedi, 12 Maggio 2008


Con queste poche righe vorrei ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita dello stand allestito dalla C.R.I. e dai VV.F. in occasione della 626esima dell’Ascensione di Voghera.


Innanzitutto vorrei ringraziare i vertici del Comitato Locale della Croce Rossa di Voghera, il Presidente Fausto CAVANNA,  il Funzionario Amministrativo Luigi BASSANESE e l’Ispettore del Gruppo Volontari del Soccorso di Voghera Giovanni (Gianni) MORANDO: senza il loro appoggio non mi sarebbe stato possibile allestire uno stand che, visti anche agli articoli delle principali testate giornalistiche locali, ha avuto un successo che sinceramente non m‘aspettavo ma che in fondo speravo.


Un ringraziamento particolare devo rivolgerlo al Gruppo Pionieri del Comitato Locale di Voghera, capitanati da Silvia ed Andrea, i quali hanno veramente dato il massimo di se stessi nell’allestimento dei nuovi pannelli fotografici e nelle attività d’intrattenimento per bambini svolte presso lo stand.


Grazie anche alle II.VV. del Comitato Locale di Voghera, s.lla Ondina TORTI e s.lla BOZZI Silvana per la collaborazione data nell’allestimento dello stand e per l’attività della misurazione del Quadro Lipidico; alla ditta LEARDAL per averci concesso in prestito gratuito un Defibrillatore Semiautomatico da tenere presso lo stand; alla ditta DAEWON SMT S.p.A. di Trivolzio  per la fornitura gratuita del maxischermo; all’amico di sempre, Leo MEGASSINI per la fornitura dei fari “tricolore”; alla C.R.I. di Castelnuovo per la fornitura del gonfiabile.


Un ringraziamento anche al Capo Reparto dei VV.F. di Voghera, Roberto TORTINI, ed al caposquadra Salvatore GENOVESE e a tutti i VV.F. intervenuti, per la disponibilità data sia nel partecipare allo stand che per l’ottima riuscita dell’esercitazione tenutasi nella giornata conclusiva della manifestazione.


Un plauso va ai Volontari del Soccorso Bolis Davide (responsabile del Gruppo di Protezione Civile)  e MAGGI Giancarlo (segretario del Gruppo di P.C.) per la preziosa collaborazione nel montaggio della tensostruttura che ha ospitato lo stand e per le preziose consulenze tecniche.


Inoltre un ringraziamento agli organizzatori della Fiera dell’Ascensione, ai volontari che con la loro partecipazione hanno contribuito in maniera fondamentale alla buona riuscita della manifestazione e, è proprio il caso di dirlo, a tutti coloro che in quei giorni mi hanno sopportato (Ale, Giancarlo e Fede in primis).


Di nuovo grazie a tutti e rinnovo l’appuntamento per le prossime manifestazioni che vedranno impegnata la C.R.I. di Voghera.


Davide Montini - Vice-Ispettore VV.d.S., Croce Rossa Italiana, Comitato Locale di Voghera

 


 

Cristicchi e il manicomio

Venerdi, 16 Maggio 2008


Ho molto apprezzato l'intervista della scorsa settimana a Simone Cristicchi, che nella sua canzone "Ti regalerò una rosa" si riferisce ad una realtà manicomiale ormai superata, almeno nella nostra zona. Tuttavia la vena di dolore e di malinconia riguardo alla malattia mentale è attuale, pur avendo ora nuove strutture, psicofarmaci, tecniche riabilitative. La "rosa" attuale di un paziente gravemente ammalato è a mio avviso rappresentata dalle sue capacità pregresse o residue, dalla sua magari improvvisa e folgorante capacità di critica e di giudizio, dai suoi sentimenti profondi al di là della superficiale apatia E' un mondo ricco per chi ha la pazienza e voglia di confrontarsi. Il muro attuale non è più quello di Viale Repubblica a Voghera, sede dell'ex Ospedale Psichiatrico, dove non ci sono più malati, ma nella mentalità, nello stigma, nella paura, nell'isolamento. A trent'anni dalla cosiddetta legge Basaglia, che sancì giustamente la chiusura dei manicomi e introdusse la possibilità di un ricoveri volontari o coatti tramite trattamento sanitario obbligatorio negli ospedali civili, con equiparazione teorica di malattia mentale con altre malattie, ancora molta strada c'è da fare perchè tutti considerino un malato di mente come gli altri. Trenta anni fa vi era anche molta ideologia, per cui alcuni affermavano che cambiando la società anche il disturbo psichico sarebbe scomparso. Così non è, ma neppure possiamo negare che ci siano influenze biologiche, psicologiche, relazionali, sociali in vario modo confluenti nella causa di un disturbo psichico. Oggi non ci si vergogna più di dire di avere sofferto di un disurbo dell'umore o di ansia, mentre per le forme più gravi vi è ancora paura. Va sfatato comunque il pregiudizio che vi sia correlazione fra violenza e malattia mentale. Negli ultimi anni è in primo piano il problema dell'abuso di sostanze, che è in aumento a cominciare dagli alcolici fra i giovani e per cui la prevenzione è necessaria al più presto. Sappiamo che fra una decina di anni la depressione sarà al primo o al secondo posto fra le cause di disabilità secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, e quindi non è possibile lesinare in ricerca e investimenti in tale senso. Le strutture in grado di affrontare le varie fasi di un disturbo mentale dal ricovero ospedaliero alla riabilitazione alla residenzialità leggera nella nostra provincia ci sono, ed anche vi è attenzione alle famiglie e al reinserimento sociale, nei limiti del possibile. Ci sono voluti comunque troppi anni dalle premesse teoriche giuste della legge 180 alle applicazioni pratiche. Certamente sempre di meno si vedono situazioni considerate irrimediabili, croniche senza speranza, e non vediamo più in giro persone che si muovono come automi solo impregnati di psicofarmaci. Simone Cristicchi lamenta il silenzio intriso di disperazione. Raccomando solo di non aspettare troppo, se si sospetta un disturbo psichico. Prima si interviene e meglio è, anche se come in tutti i campi della medicina non vi è un risultato sicuro al cento per cento.


Maurizio Ramonda - Psicologo

 


 

In ricordo di Giuseppe Orlandi

Lunedi, 19 Maggio 2008


Si è spento questa notte all’età di 82 anni Giuseppe Orlandi. Titolare dell’omonima tipografia, ex partigiano, ma soprattutto fondatore del Gruppo GeoPaleontologico vogherese e del Museo di Scienze naturali vogherese.

Un uomo di altri tempi, pacato e poco avvezzo ad essere al centro dell’attenzione, ha lottato per tutta la vita per realizzare un sogno: la creazione di un museo di scienze naturali per la sua città, per i ragazzi e per tutti quelli che sanno apprezzare la cultura.

All’inizio fondò insieme ad altri appassionati vogheresi il Gruppo Geopaleontologico vogherese e, aumentandone pian piano le collezioni, riuscì ad allestire un vero e proprio museo. Museo che dapprima venne ospitato nei locali di Via Cavour, mai che in seguito, diventando civico, venne trasferito all’interno della ex Caserma di Cavalleria. Da qui il grande salto di qualità: non solo il Museo non era più una realtà privata, ma pubblica, aperta a tutti, ma soprattutto venne allestita da una grande museologo italiano, il Prof. Giovanni Pinna. L’apporto di questo grande studioso permise al Museo di essere all’avanguardia e ben curato. Con l’aiuto dell’amministrazione comunale riuscì anche a creare una rivista scientifica che viene ancor oggi pubblicata e ricercata da diversi musei anche extraeuropei

Il grande impegno e amore disinteressato che Orlandi ebbe per il museo ha fatto sì che crescessero insieme a lui giovani “leve” che portassero avanti il suo sogno, il suo progetto.

Faccio parte di queste leve e ora porto l’eredità da lui lasciata. Il mio compito sarà quello in futuro di mantenere vivo il suo sogno, cercando di farlo crescere giorno dopo giorno; un compito forse arduo ma che mi riempie di orgoglio pensando a quanto lui ha fatto per la sua città.

Sono ormai 35 anni che generazioni di studenti si succedono, visitando il museo o collaborando con esso…è a tutti loro che rivolgo il mio invito a ricordare, ognuno come può, la figura del nostro direttore, una persona che Voghera dovrà ricordare tra i suoi personaggi illustri.

Orlandi ha coltivato un sogno e l’ha reso vivo e concreto, sta a noi portarlo avanti; il nostro compito è anche quello di trasmettere alle generazioni future quel sogno, coltivato con tanto amore e da noi ora condiviso…Grazie Direttore, il tuo ricordo sarà sempre vivo in noi e ogni giorno sarà sempre più grande proprio nel tuo Museo, quello che tu ci hai regalato…


Simona Guioli - Direttrice del Museo di Scienze Naturali di Voghera

 


 

Convegno risparmio energetico e fonti rinnovabili in edilizia

Giovedi, 22 Maggio 2008


Il convegno svolto presso la Sala Dagradi del centro natatorio di Voghera aveva lo scopo di illustrare le nuove metodologie per costruire in modo ecocompatibile (termine molto in voga, ma non sempre usato in maniera precisa).


Si sono alternati al microfono l'Ing. Giovanni Petrecca dell'università degli studi di Pavia che ha illustrato le norme per la certificazione energetica delle costruzioni ovvero uno strumento per valutare la passività energetica (giusto per la cronaca per l'edilizia civile si va dalla classe A+ con consumo di 14 kwh/mqAnno fino alla G con consumi maggiori ai 175 kwh/mqAnno).  La Lombardia, l'Emilia Romagna, il Piemonte e la Liguria sono state le Regioni che hanno anticipato l'attuazione della legge Nazionale. Dal primo luglio 2009 questa certificazione diventerà un documento obbligatorio per l'atto di rogito, ed addirittura dal primo luglio 2010 diventerà obbligatorio anche per contratti di affitto. La certificazione, in Regione Lombardia, si limita alla climatizzazione invernale ed alla produzione di acqua calda, mentre la legge nazionale prevede anche il la climatizzazione estiva e l'illuminazione. Inoltre l'Ingegnere ha tenuto a precisare che il settore edilizio consuma il 40% dell'energia prodotta, superando il settore dell'industria.


Ha quindi preso la parola l'Architetto Luciano Bravi (Dirigente Settore Urbanistico del comune di Voghera) che ha illustrato il progetto edilizio per l'Ex-parco Baratta in cui verranno resi obbligatori, da parte dei costruttori l'installazione di pannelli fotovoltaici (con produzione non inferiore allo 0,4%KW per unità abitativa), impianti solari per produzione di acqua calda in grado di soddisfare il 50% del fabbisogno (il restante 50% verrà prodotto da una nuova centrale di cogenerazione che verrà realizzata all'interno del quartiere).


Ha spiegato che con il nuovo regolamento edilizio di Voghera verrà incentivata la costruzione di abitazioni a bassa emissività tramite due opzioni di incentivazione: una di carattere volumentrico e l'altra di carattere finanziaria. Per il parco Baratta è previsto l'incentivazione volumetrica e facoltativa quella finanziaria.


Qualche numero:


Superficie Territoriale: 454.000 mq

Superficie Fondiaria (50%): 227.000 mq

Superficie Cessione: 227.000mq

Strade: 75.000 mq

Parcheggi: 10.000 mq

Volumetria: 272.000 mc

Incentivo volumetrico (5%): 13.600 mc


L'ingegnere Bariani ha quindi preso la parola illustrando con diversi grafici e tabelle (poco leggibili) quali sono i vantaggi di avere un unica centrale piuttosto che tante caldaie dislocate nelle singole abitazioni. I dati illustrerebbero che l'ammortamento dell'impianto sia intorno ai 10 anni e che la vita media dell'impianto è di 20/25 anni.


Bariani ha quindi illustrato che con la nuova centrale di cogenerazione quello del Baratta (ex parco) sarà il primo quartiere senza gas. Ha terminato mostrando delle diapositive con il tracciato del teleriscaldamento a Voghera e che una delle prime strutture ad avvalersi del teleriscaldamento fu l'ospedale civile di Voghera a cui hanno fatto seguito diversi edifici pubblici e privati.


L'intervento si è concluso "cantando le lodi" dell'impianto fotovoltaico installato sul nuovo (ed utilissimo) palazzetto dello sport. Il costo del suddetto impianto è stato di 500.000€, ma che "l'impianto non ha un rendimento eccellente, ma in condizioni di luce diffusa stanno registrando valori interessanti".


L'ultimo intervento è stato quello del geometra Falleti,della SPF (società che costruisce edifici a basso fabbisogno energetico), che ha illustrato il loro "modus-operandi" per costruire edifici a basso consumo energetico. Naturalmente questo tipo di edificazioni necessitano di un costo aggiuntivo del 13/15% ed un aumento della volumetria complessiva.


Le domande poste dal pubblico hanno messo in evidenza alcuni problemi di carattere generale:


- la certificazione energetica è sicuramente una necessità, ma il rischio (come sottolineato da diversi interventi) è che diventi un pezzo di carta che tutti possono rilasciare senza avere un know-how sufficiente.


- l'ammortamento degli impianti fotovoltaici è di 10 anni circa (secondo il geometra Falleti sono solo 3), ma la vita dell'impianto è di 20 con diminuzione della resa al passare degli anni (al ventesimo anno la resa è circa l'80% di quella iniziale). Al termine dei 20 anni cosa succederà all'impianto? Dovrà essere sostituito?


Come l'ex parco Baratta siano state fatte delle scelte alquanto discutibili:


- in primis la cancellazione del parco stesso per soddisfare la richiesta di nuove abitazioni, quando in centro si hanno edifici abbandonati e diverse case sfitte;


- La costruzione di una nuova centrale di cogenerazione siamo sicuri che non determini un aumento delle emissioni di nano particelle? (http://acaja.wordpress.com/2007/07/23/teleriscaldamento-franco-albese/) e quale sarà l'impatto visivo all'interno del quartiere?


- L'incentivazione volumetrica per le case nel quartiere Baratta determinerà sia una riduzione dell'area adibita a verde sia ad un effettivo aumento del coefficiente di edificabilità, un bel compromesso nella questione ecologica.


- Nel progetto del Quartiere Baratta si è parlato di piste ciclabili, ma non sono state supportate con dei numeri e con dei tracciati (verba volant scripta manent)


Milani


"Amici di Beppe Grillo" di Voghera


www.voghera.splinder.com

 


 

Il senso unico in tangenziale

Martedi, 3 giugno 2008


Albert Einstein un giorno disse: “Solo due cose sono infinite: l’ universo e la stupidità umana. Ma sulla prima ho ancora qualche dubbio”.


Sulla PROVINCIA PAVESE di Domenica 1° Giugno 1008 veniva data notizia del fatto che prossimamente in una grossa fetta della circonvallazione interna (e precisamente: dalla caserma dei Carabinieri a via Balladore e dal Liceo Classico a via Angelini) verrà istituito il senso unico.


Chi ha proposto questa stupidaggine dovrebbe innanzitutto essere dichiarato incapace di intendere e volere e quindi rinchiuso in una cella dalle pareti imbottite.


A chi caldeggia questa cosa non posso che consigliare di fare ciò che evidentemente non ha mai fatto in vita sua, ovvero di farsi un giro per Voghera tra le 17 e le 19 di un qualsiasi giorno feriale. Così potrà comprendere qual’ è la situazione del traffico nella nostra città nelle ore di punta, una situazione già abbastanza tragica adesso. Così (forse) potrà rendersi conto dell’ inimmaginabile caos in cui sprofonderebbe la nostra città se davvero venisse messa in atto una corbelleria di questo calibro.


Tanto per cominciare questo senso unico porterebbe all' eliminazione delle isole spartitraffico in via Don Minzoni, realizzate da pochi anni e che sono una delle tre o quattro cose intelligenti fatte a Voghera in tema di viabilità negli ultimi tre decenni.


Negli orari di punta in via Matteotti ci sono spesso code lunghissime dal semaforo di via Ricotti\via Matteotti che spesso arrivano fino all’ incrocio tra via Montebello e via Balladore. Proviamo un po’ ad immaginare cosa succederà il giorno in cui a tutte queste auto si aggiungeranno quelle che ora, provenienti da  via Montebello e da via Emilia (tratto piazza Quarleri - piazza S. Bovo) imboccano via 20 Settembre in direzione sud (cosa che non potranno più fare).


Per recarsi da piazza Castello a piazza Meardi si dovrà fare una sorta di tour panoramico di Voghera, ovvero percorrere qualche chilometro per spostarsi di 500 metri. Questo è il modo in cui a Voghera si cerca di snellire il traffico e combattere l’ inquinamento.


A quando il senso unico in tangenziale?


Dino Brignoli

 


 

Le stragi del sabato sera

Giovedi, 12 giugno 2008


Gent.mo Direttore,

innanzitutto mi complimento con Lei per il suo Sito e per il T@mT@m che reputo, tra l’altro, un’idea veramente geniale. Le scrivo perché, da assidua lettrice, ho apprezzato l’intervista rilasciata dall’Assessore Giuliano in merito al gravissimo incidente che si è verificato alcuni giorni fa e che ha visto, purtroppo, l’ennesima vittima del “Sabato sera”. Come persona, ma soprattutto come mamma, non posso che essere d’accordo con Lui quando dice “Adesso è ora di fermare le stragi del sabato sera”. Tremo al pensiero di quando mia figlia, ancora piccola per il momento, si affaccerà verso il mondo delle discoteche, ecc.; per qualche tempo, come del resto sta facendo anche l’Assessore, l’accompagneremo noi genitori, ma verrà il momento in cui come anche noi abbiamo fatto ai nostri tempi e come del resto è giusto che sia, si renderà autonoma e chissà l’agitazione nell’aspettarne il rientro a casa!!!

L’idea dell’autobus per accompagnare i ragazzi sia all’andata che al ritorno, già sperimentata presso altre località, è veramente grandiosa e spero, come tanti altri genitori, che al più presto venga riproposta e soprattutto realizzata. Ma quello che veramente, secondo me, è da riprendere assolutamente in considerazione è il discorso degli orari e ancor più, della somministrazione degli alcolici.

Sempre secondo il mio modesto parere infatti, è veramente assurdo (come tra l’altro osserva anche l’Assessore) ed insensato che i locali aprano alle 24.00 e chiudano alle 4.00 o alle 5.00. Quando i ragazzi arrivano in discoteca sono già un po’ più stanchi (anche se a quell’età hanno energia da vendere), mettiamoci insieme il frastuono (non si può definire in altra maniera il “metal” o l’“hard rock” e generi vari assordanti), è ovvio che dopo “qualche bicchiere” e la stanchezza che per forza di cose, anche su un “fisico giovane” sopraggiunge alle cinque del mattino… può succedere di tutto; i ragazzi sono inevitabilmente vulnerabili al pericolo. Se a tutto ciò aggiungiamo gli stupefacenti, le macchine di grossa cilindrata…

Ora: cosa possiamo fare in concreto per, non dico risolvere la situazione (messe insieme tutte le cose mi sembra un’utopia) ma salvaguardare concretamente la vita dei nostri ragazzi?

I pullman per accompagnare i giovani ai locali della zona e poi a casa ripeto, è un’ottima idea: prendiamo atto che la situazione è questa, i giovani escono la sera tardi e rientrano la mattina presto, devono… oggi usa così! E così cerchiamo di limitare i danni. Non è che finendola qui, i nostri ragazzi si sentiranno comunque autorizzati a farne di tutti i colori, “tanto c’è il pullman e a casa ci arriviamo tranquillamente?”

Ciò che dico, non vuole sminuire il pensiero e la proposta dell’Assessore Giuliano, che tra l’altro stimo tantissimo, ma, proprio in occasione del fatto che finalmente qualcuno (l’Assessore appunto) è interessato alla cosa, mi sento di dire: “non possiamo fare di più?”.

Noi genitori abbiamo sicuramente la grande responsabilità di educare nella maniera giusta i nostri figli e, soprattutto secondo me, al giorno d’oggi, di insegnargli ad usare il cervello; abbiamo la responsabilità di affidare loro autovetture adeguate  e… tante altre cose ancora!

Ma c’è qualcos’altro che deve cambiare e quindi mi domando:

1. come si può fare, e non credo sia impossibile,  per ritornare all’apertura delle discoteche alle 21.00 ed alla chiusura delle medesime alle 01.00 max ore 02.00 come un tempo?

2. i “ciucchi” ci sono sempre stati, anche ai nostri tempi (poi non così remoti…), ma come si può fare, e non credo sia impossibile, per vietare l’uso degli alcolici , almeno dopo una certa ora, nei locali pubblici o come si può fare, e non credo sia impossibile, per verificare che, se i divieti già ci sono, questi vengano rispettati e vengano puniti i trasgressori? Come si può fare, e non credo sia impossibile, per evitare che non circoli droga nei locali e punire chi lo permette?

Quante vittime dovremo ancora piangere? O dobbiamo attendere, ed a quale prezzo, che la cosa capiti a qualche personaggio di spicco perché vengano presi provvedimenti?


Lettera Firmata

 


 

La nostra gentile e assidua lettrice, che ringraziamo anzitutto per i complimenti, è l'esempio emblematico di come una mamma, nel rispetto delle proposte di tutti, abbia le idee molto più chiare di chi invece, le stesse, dovrebbe metterle in pratica. Il pullman, che a differenza di ciò che accade per esempio nella riviera romagnola, porterebbe i giovani in un solo locale pubblico, servirebbe ben a poco. Inoltre la nostra lettrice nota molto intelligentemente che potrebbe addirittura peggiorare le cose, perchè tanto, se non dobbiamo guidare, siamo liberi di fare quello che vogliamo... Certo, servirebbe una cultura diversa, va bene la prevenzione, entrare in discoteca alle 2,00 di notte sembra esagerato pure a me così come se dopo una certa ora gli alcolici fossero banditi forse sarebbe davvero meglio. Ma è sul finire della lettera, fra le righe,  che secondo me la nostra lettrice dice la cosa più importante. I CONTROLLI! Se io vado in discoteca con la mia macchina e so che al ritorno la probabilità che una pattuglia mi fermi è molto alta... beh prima di bere o fare stupidaggini ci penso bene...


A.P.

 


 

Senso unico, altre proposte?

Venerdi, 13 giugno 2008


Per nostra abitudine, non rispondiamo mai alle lettere, nel caso del Sig. Dino Brignoli, purtroppo, serve una risposta. La proposta di alcuni sensi unici nella circonvallazione interna, sottoposta all'attenzione dell'amministrazione comunale, era per evidenziare soprattutto il grave ed annoso problema dei parcheggi a Voghera.


Questo a nostro avviso ed in modo sperimentale avrenne consentito di reperire in breve tempo dei posteggi, in alterinativa a piazza Castello.


Ma evidentemente il Sig. Brignoli, troppo preso a letture intellettuali, non è venuto in mente di proporre qualche soluzione ma si è limitato ad offendere e sottolineare il caos che dalle 17 alle 19 c'è in Voghera.


Pertanto per ora ci limitiamo a salutarlo invitandolo a non pontificare e basta.


Si accettano proposte.


La nostra sede è sempre aperta.


G. Tagliavini e S. Cucchi - Confesercenti Voghera

 


 

Beccaria, esempio per i giovani

Lunedi, 30 giugno 2008


“Gli uomini passano. Le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini…”. Giovanni Falcone. Quando si è giovani si vive per il presente e in genere non ci si interroga su ciò che resterà dopo. Dopo un anno, dopo due anni, dopo dieci o anche di più.


Così, quando Paolo Beccaria ci chiamò perché desiderava che fossimo i volti nuovi della sua squadra di consiglieri, pensavamo giorno per giorno alle cose da fare, ad azioni ordinarie e straordinarie, in un’attività, quella dell’impegno di amministrare un piccolo comune, che era per noi apprendimento, scoperta e persino, spesso, entusiasmo. Non ci rendevamo conto, allora, di quanto fosse stata coraggiosa e innovativa la sua scelta. Altri se ne accorsero, e non mancarono di evidenziarlo con lodi o critiche. Ora ce ne accorgiamo; ora che è comune, ovunque, invocare la presenza attiva dei giovani in politica. Il contributo di visi meno noti alle tradizionali liste di partito. Con l’impeto passionale che si metteva al servizio della comunità, capitava talvolta di provare un senso di dispetto e di rabbia, perché qualcosa sembrava non andare per il verso giusto. Il nostro era spesso il borbottio infruttuoso da inesperti, mentre lui, anche quando era arrabbiato, a guardarlo bene si mostrava già tutto concentrato, teso verso la ricerca della soluzione. Crediamo che ci abbia insegnato molto, sulla difficoltà di conciliare le opinioni, di gestire con coerenza, di organizzare con efficienza. Ci offrì, lo riconosciamo oggi più che mai, lezioni di vita che sempre si dovrebbero dare ai giovani. Per esempio, a volte ci ha anche lasciato sbagliare. Mostrandoci poi dov’era l’errore. Chi ha la responsabilità di ciò che fanno i collaboratori raramente si comporta così. Ci vuole coraggio e fiducia negli altri. Paolo Beccaria, anche quando sembrava burbero e autoritario, in fondo non dimenticava mai di ascoltare e lasciar esprimere chi aveva intorno a sé. La capacità di ragionare su ciò che gli altri esprimono: ecco un’altra dote che vorremmo far nostra e che il suo esempio ci ha indicato come importante. Accanto ai momenti in cui si è comportato da amico e a volte anche da padre, ci sono quelli in cui si è mostrato politico deciso o abile mediatore, a seconda delle necessità. Al giorno d’oggi in molti dicono che in politica servono figure che lasciano spazio ai giovani, che sappiano affrontare con coerenza il compito di amministrare, assumendosi il carico pesante del giudizio dei cittadini sulle loro decisioni, concentrandosi sulla pratica più che sulle parole della propaganda. Quando sentiamo questi discorsi, pensiamo e penseremo a Paolo Beccaria come ad un esempio da seguire.


“A tutti coloro che hanno salvato, aiutato, ingrandito la patria, è riservato in cielo un luogo determinato, dove essi immuni da ogni travaglio fisico e morale, godono di una eterna beatitudine”. Cicerone, Somnium Scipionis


Dott.ssa Federica Scarione

 


 

Il Comune vince sui pendolari

Lunedi, 21 luglio 2008


Il Comune di Voghera ha vinto ancora sui pendolari. Dal 16 luglio i parcheggi di fronte all'Esselunga restano a disposizione dei vogheresi solo nelle ore di apertura del supermercato, cioè dalle 8 alle 21. Questo con buona pace di chi alle 8 dovrà già essere in viaggio verso altre città.

Per molti pendolari questa è stata una sorpresa, ma da tempo si sapeva della cosa.

L'Esselunga ha versato al Comune 80.000 euro. Ma quali alternative al parcheggio si sono create per i pendolari?

Per ora solo quella di pagare l'abbonamento all'autoporto o ai parcheggi a pagamenti circostanti. Una doppia soddisfazione per le casse del Comune e dell'ASM e un nuovo balzello per i pendolari.

Noi "Amici di Beppe Grillo" abbiamo protestato a più riprese contro questo cambiamento, chiedendo non solo di evitare l'accordo con l'Esselunga, ma di eliminare il disco orario in viale Montebello, riprestinando la situazione di un anno e mezzo fa.

Nulla da fare. La Giunta non ha voluto sentire ragioni. Per il Comune di Voghera il problema dei parcheggi pendolari semplicemente non sussiste.

Non solo. A questo si aggiunge un ulteriore beffa per i pendolari. A maggio l'Assessore Vincenzo Giuliano aveva dichiarato che i parcheggi (a strisce blu) di Piazza Meucci, sarebbero diventati gratuiti. Invece al momento della chiusura dei parcheggi Esselunga, Piazza Meucci risulta semi-deserta. Il motivo? I parcheggi sono ancora a pagamento.


Maurizio Benzi - Amici di Beppe Grillo

 


 

Cartiera, l'ennesimo ricatto al nostro territorio

Martedi, 9 settembre 2008


Senza vergogna. Ecco come vanno definiti gli imprenditori che dopo aver acquisito (nel 2005) una  fabbrica storica come la  cartiera di Voghera e prima ancora di subentrare ufficialmente alla vecchia proprietà licenziano una buona fetta di impiegati e operai; che disattendono le promesse di investimenti per il rilancio della cartiera tenendo sul filo le sorti della fabbrica e dei posti di lavoro; che infine, dopo tre anni, ricattano i loro dipendenti e la città che li ospita, mettendo alla porta, ad agosto, i 36 dipendenti rimasti: unica condizione per l’annullamento dei licenziamenti la costruzione di un inceneritore. Ovunque, quindi crediamo anche a Voghera,  questo si chiama ricatto, non ha un altro nome ed è bene chiamarlo proprio così. Ricatto.


Il problema fondamentale in tutta questa questione sta infatti nel metodo, nel ricatto appunto che strumentalizza le persone (lavoratori ma anche cittadini) e i loro diritti per delle finalità che a tutt’oggi non sono completamente trasparenti, in assenza di un vero progetto: perché, ad es., di una lettera protocollata due anni fa in Comune e che già anticipava schematicamente le strategie imprenditoriali oggi al centro dell’attenzione si è tornati a parlare solo ad agosto 2008 dopo l’avvio delle procedure di licenziamento dei dipendenti?


La vicenda, sicuramente non limpida e lineare in tutto il suo iter, assomiglia però ad altre in un aspetto essenziale: la richiesta di costruzione di un impianto di termovalorizzazione  dovrebbe non solo risolvere i problemi di competitività della produzione dell’azienda ma consentirne uno sviluppo con ricadute positive sull’occupazione, a prezzo di un “sacrificio” in termini ambientali per un territorio già più volte penalizzato in passato. Tutti ricordiamo analoghi ragionamenti ad esempio per le discariche (Cervesina, Verretto, Casatisma) o, più recentemente, per la centrale elettrica di Torremenapace: “grandi opportunità per avvantaggiare il nostro territorio” perché tutte generatrici di occupazione e in grado di creare un indotto.


Promesse mai mantenute, progetti che erano e sono rimasti fallimentari. Voghera non ha mai beneficiato di queste “grandi occasioni”: i rifiuti li portiamo all’inceneritore di Parona e la nostra tassa rifiuti è uguale, se non superiore, a quelle di altri comuni; l’energia prodotta dalla centrale crediamo che non passi neanche per Voghera, mentre l’unica cosa che è rimasta a Voghera è il buco nelle casse dell’ASM che i vogheresi dovranno ripagare. Eppure ancora una volta si chiede al nostro territorio di ricevere un inceneritore con le stesse mendaci identiche promesse. Senza vergogna.

Dalle ultime dichiarazioni comparse sulla stampa il termovalorizzatore dovrebbe essere alimentato unicamente dagli scarti di produzione della cartiera di Voghera (o delle altre cartiere del gruppo “Pro Gest”): non, propriamente “carta”, ma pulp della cui composizione nulla sappiamo, e quindi neppure dei residui della combustione. Come al solito il diritto d’impresa viene prima della salute dei lavoratori e dei cittadini. In assenza di un progetto, le questioni tecniche non sono però ancora pertinenti.


Basta con questi ricatti: vogliamo imprenditori seri che vengano ad investire nella nostra città per il suo progresso, lavorando con e per Voghera e il suo territorio.

Il Circolo Legambiente di Voghera

 


 

Perchè i marciapiedi sono sporchi?

Giovedi, 8 gennaio 2009


Buongiorno
approfitto del vostro spazio per chiedere come mai oggi che nevica tanto i
marciapiedi a voghera sono sporchissimi mentre ieri (6 gen) c'erano in giro
spalatori oggi (7 gen) neppure l'ombra in zona amendola/lamarmora/don
orione.
E poi chiederei al comune come mai essendoci l'ordinanza che impone la
pulizia del proprio tratto di marciapiede questa non viene fatta applicare e se
i vigili si decideranno a comminare qualche multa...

Sperando sempre che qualcuno del comune/asm legga auguro buona giornata.

Mauro Fraschetta

 


 

 

Perchè non si butta il sale?

Lunedi, 2 febbraio 2009


Buongiorno
vorrei sapere dall'asm di Voghera il motivo perchè NON è stato buttato il sale per le strade di voghera dopo che da una  settimana avevano avvisato che sarebbe nevicato e ghiacciato. E' mai possibile che chi deve pulire si muove sempre in ritardo ???

Gli spartineve giravano da questa mattina presto ma se non buttano di sale è normale (essendo al nord) che si formi un bel crostone di ghiaccio.

Ogni volta che nevica SEMPRE gli stessi problemi....è assurdo...e nessuno interviene.

Sperando che si giri in acqua..auguro buona
giornata

email di Mauro

RISPOSTA:

Abbiamo girato la segnalazione all' Asm Voghera Spa, che ha gentilmente risposto con sollecitudine.

"Per quanto riguarda il sale noi stiamo spandendolo da sabato mattina e, in particolare, gli spargisale girano da ieri sera alle 23.00 senza interruzione. Dall'inizio dell'anno abbiamo già sparso 3000 qli di sale 2 2500 qli di sabbia.

I responsabili ASM "

 

 


 

 

Siamo nel caos totale

Lunedi, 10 febbraio 2009


Con al legge regionale 3 del 2006 la Regione ha messo fuori legge i cosiddetti pozzi perdenti, ha passato le competenze alle Provincie e di fatto si è creato un caos totale per chi , non essendo dotato di pubblica fogna (non per colpa ma perchè i vari comuni non l'hanno costruita nelle varie periferie) deve entro e non oltre il 12/04/09 togliere il pozzo perdente e eseguire un lavoro di SUBIRRIGAZIONE a spese proprie. Inoltre questo tipo di lavoro prevedere degli spazi e delle regole ben precise che pochi hanno a disposizione.

Ma la regione Lombardia si rende conto di cosa comporta questa legge ??? Chi deve supportare i costi di tali opere ??? Sempre il privato cittadino che oltretutto dovrà anche pagare per fare la relativa domanda di autorizzazione....cornuti e mazziati !!!

Sperando che qualcuno del comune di Voghera intervenga in merito (come è stato fatto per l'AATO e le concessioni dell'acqua) porgo cordiali saluti.

Mauro Fraschetta

 

 


 

 

Pozzi perdenti, Invernizzi risponde

Domenica, 15 febbraio 2009


Mi scuso per il ritardo da Lei lamentato ma ho atteso nel rispondere poiché il giorno 04.03.2009 si è tenuto un incontro in Regione, sollecitato dalla Provincia, per chiarimenti in merito alle problematiche che l’applicazione del Regolamento n. 3 comporta in particolare per le scadenze del 12 aprile prossimo.
La risposta è stata che metteremo, quanto prima, mano al citato Regolamento apportando le modifiche proposte dalle Province.
Tornando alle Sue osservazioni, seppur legittime, ritengo doveroso esporre alcune precisazioni:
- circa l’onerosità dell’intervento a spese dell’utente non vedo altra possibilità, tenendo conto che in questi casi si è esenti dal pagamento del canone di depurazione e fognatura, per le “regole da seguire” nel chiedere il parere o l’autorizzazione alla Provincia i tecnici della U.O. Risorse Idriche, come di consueto, forniscono tutte le indicazioni necessarie per la corretta realizzazione delle opere che non necessitano di interventi di “ditte autorizzate”.
- Nessun “obolo” è stato richiesto dalla Provincia nel 2004 (le competenze sono in capo all’Ente dal marzo 2006) per cui non sono in grado di rispondervi.
- Da ultimo, le modalità seguite per informare gli utenti (diverse migliaia) mi sembrano efficaci e puntuali tenendo conto della realtà provinciale, ed inviare un’informativa per ognuno diventava gravoso economicamente e lavorativamente con il rischio di non raggiungere tutti.
Nel salutarla Le comunico che sarà mia cura tenerla aggiornata degli sviluppi che ci saranno in merito alle proposte di modifica.

L'Assessore Provinciale alla Tutela Ambientale - Ruggero Invernizzi

 

 


 

 

Grazie al reparto di chirurgia

Mercoledi, 25 febbraio 2009


Buongiorno ,mi piacerebbe fare un ringraziamento particolare al reparto di chirurgia dell'ospedale di voghera, per il modo efficente in cui lavorano ringrazio il dott. Farina per la sua disponibilità, tutti i suoi colleghi, il primario e le infermiere del reparto tutte gentili e disponibili,sono stata operata la settimana scorsa e ho scoperto un reparto preparato,educato e con tatto ,cosa che purtroppo non si trova dappertutto ma per fortuna c'è.Si potrebbero aggiungere tante altre cose ma penso che dirvi un GRAZIE enorme sia sufficente .

Gianna Agesilai - Voghera

 

 


 

 

Intitoliamo il palazzetto a Flash

Martedi, 14 aprile 2009


Egregio direttore,
apprendo dai giornali locali che si vorrebbe intitolare lo stadio comunale al nostro Giovanni "Flash" Parisi,
non sarebbe più appropriato che il nome di Flash si erigesso sul nuovo palazzetto dello sport cittadino?
Ricordo che al suo rientro da Seul chiese al comune che questo progetto venisse avviato e sono convinto che gli sarebbe piaciuto anche solo per una dimostrazione o all' innaugurazione infilare i guanti per incrociarli sul ring all'interno di quell' edificio.

Rosario Mascariello

 

 


 

 

Nuovo parcheggio... a pagamento

Domenica, 19 aprile 2009


Oggi sono passato davanti alla piccola area di parcheggio situata all' angolo tra via Cavour e Piazza Castello, che dovrebbe entrare in servizio tra pochi giorni. Dovendo essa sostituire una minima parte dei posti auto eliminati in Piazza Castello avevo sperato che si fosse abbastanza buon senso da delimitarli usando vernice bianca. Speranza vana. Oggi pomeriggio, la brutta sorpresa: i posti erano contrassegnati da striscie di un bel colore blu elettrico, colore che da una quindicina d' anni (ovvero da quando una scellerata legge voluta dal peggiore capo di governo che la repubblica italiana abbia mai avuto permise ai comuni di imporre questo ignobile balzello) ha un significato ben preciso.
Non che cambi molto, perché trattasi di una ventina di posti appena, ma almeno sarebbe stato un segno positivo.
Dopo la soppressione del parcheggio di piazza Castello, dopo la soppressione di altri parcheggi nel centro storico (vedi per esempio piazza Dino Provenzal), dopo il disco orario in via Montebello, istituito con lo scopo dichiarato di costringere i vogheresi a servirsi dell' autoporto, dopo la girandola dei sensi unici in via Cavour, via Garibaldi e zone limitrofe (magari prima o poi la capiranno che il sistema migliore era quello che c' era all' inizio, ovvero entrata in piazza da via Cavour e via Galileo Galilei e uscita da via Garibaldi e via Bidone) questo è un' altro dei regali fattici da quest' amministrazione comunale, regali che spero i vogheresi terranno bene a mente (io lo farò di sicuro) l' anno venturo al momento di andare a votare.

Dino Brignoli - Voghera

 

 

 


 

 

Le briciole dell'Expò su Pavia

Venerdi, 24 aprile 2009

Sembrava una grande occasione per la città ed il suo futuro, ed invece, se – come si dice – “il buon giorno si vede dal mattino”, l’avventura rischia di essere piccola piccola. Andiamo con ordine. Il 31 marzo 2008 a Parigi, la città di Milano batte la concorrente Smirne (86 voti contro 65) e si aggiudica il prestigioso ruolo di gestore ed organizzatore dell’Esposizione Universale (c.d. Expo) del 2015. Sin dalla propria candidatura, la città di Milano si è presentata come “portavoce” di un’area molto più estesa dei confini cittadini e provinciali. L’evento, ancor prima dell’elezione di Milano, è stato presentato come una grande occasione per tutta l’Italia ed, in particolar modo, per le città limitrofe all’area metropolitana milanese, come Pavia. Il 3 settembre 2008 a Pavia, in occasione del Festival dei Saperi, i sindaci Moratti e Capitelli hanno siglato un protocollo di collaborazione culturale tra il Comune di Pavia ed il Comune di Milano: da quella data Pavia è entrata “ufficialmente” nel circuito Expo 2015. I cittadini, i lavoratori, gli imprenditori, gli artigiani, i commercianti pavesi hanno certamente riposto in questo accordo enormi aspettative. La presenza del Comune di Pavia nell’area dell’Esposizione Universale potrebbe, infatti, permettere alla città di fare un salto in avanti nei collegamenti, nelle infrastrutture, nell’innovazione tecnologica. Quale migliore occasione per migliorare i collegamenti, per creare nuove infrastrutture e nuovi servizi, per mantenere l’identità pavese e, al contempo, cambiare il volto della nostra città e rendendola un esempio di stile di vita sostenibile, di approccio dell’uomo rispettoso dell’ambiente e delle bellezze architettoniche? Per attrarre, in questo modo, capitali e risorse e, quindi, per creare lavoro? Lunedì scorso però, è arrivata la prima doccia fredda sulla città: provincia e camera di commercio, sotto l’onnipresente ala protettiva dell’on.le Abelli, hanno presentato il programma Expo 2015 riguardante il territorio pavese. Ne ha dato trionfale annuncio la Provincia Pavese, in un articolo di martedì 21 aprile dai toni entusiastici. Abbiamo letto con attenzione i contenuti: abbiamo notato che esso non si tiene in alcuna considerazione la città di Pavia ed il suo sviluppo. Abbiamo notato che il programma è incentrato solo sulla provincia di Pavia. In sintesi è prevista la promozione di prodotti eno-gastronomici e la creazione di quattro autoporti per la logistica. Non abbiamo trovato nessun riferimento agli accordi sulla promozione culturale di eccellenza, attraverso il sistema universitario e collegiale. Nessuna valorizzazione del polo scientifico e tecnologico. Nessun accenno allo sfruttamento della enorme potenzialità culturale e alle bellezze della nostra città. Nessun euro di investimento in questa direzione. La “grande occasione” per la città di Pavia sembra finita ancor prima di iniziare. A pensar male, si potrebbe ritenere che l’Expo 2015 abbia deciso di “beneficiare” solo soggetti politicamente allineati (l’asse pdl-lega che governa regione Lombardia – comune di Milano – provincia di Pavia) escludendo il comune di Pavia. A pensar male, si potrebbe ritenere che, visti i progetti di cementificazione selvaggia a discapito delle aree verdi messi in atto nel Comune di Milano (http://milano.repubblica.it/dettaglio/cemento-legge-ad-hoc-per-la-moratti-abitazioni-al-posto-di-giardini-e-parcheggi/1599064), in barba ai temi ecologisti e di bioenergetica, si vogliano ottenere da Pavia (dalla prossima amministrazione) ampie rassicurazioni di comportamenti conformi.  A pensar male, si potrebbe credere che il progetto sin qui presentato, costituisca l’ennesima prova dello sfruttamento del territorio pavese per le esigenze di Milano. In tale direzione si muove il progetto di creazione di quattro aree di logistica, guardacaso strettamente collegate al nefasto progetto di costruzione della autostrada Broni-Pavia-Mortara, direttamente “patrocinata” da Abelli e dal suo fido scudiero Cattaneo. Come ci insegna l’antica saggezza, “a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre si indovina”.

Francesco Arcari - Italia dei Valori, Pavia

 

 


 

 

Il 25 aprile e i giovani di An

Domenica, 26 aprile 2009

Ci lascia perplessi apprendere che i giovani di un partito che nel 1995 ha deciso di tagliare tutti i ponti con il passato, che da allora non perde occasione per ribadirlo ed accentuare questo distacco ed ormai dice di riconoscersi nei valori dell’anti-fascismo, abbiano organizzato una gita sulla tomba del Duce.

Queste manifestazioni, che sono nostalgiche quanto le celebrazioni della “liberazione” e la mitizzazione della resistenza, dimostrano quanto il centro-destra faccia un uso strumentale del fascismo per evitare una perdita di consensi a destra ed una fuga di militanti, distraendo l’attenzione dalle sempre più decise svolte centriste.

In definitiva questi episodi mostrano quanto sia più matura e moderna la destra radicale, che il mio movimento rappresenta, che evita tali manifestazioni di nostalgismo e passatismo e si proietta invece con tutte le sue forze verso il futuro con progetti concreti che attualizzano la sua storia politica.

Federico Morando
Vicesegretario federale del
Movimento Sociale Fiamma tricolore
della Federazione di Pavia e
responsabile giovanile.

 

 


 

 

Papà, noi ti ricordiamo così

Domenica, 14 giugno 2009

Sai, pensavo non potesse mai succedere
Perché per me eri sempre quello di prima
Ero io ad aver bisogno di te
Una mano sulla mia spalla
A tranquillizzare una vita
Che valeva la pena di essere vissuta

Eri una persona semplicemente immensa
Proprio perché eri immensamente semplice

Forse il tempo riuscirà a lenire il dolore
Ma non cancellerà mai l’amore
Ritroverò qualche sorriso
Ma non perderò mai il ricordo di te

Solo quanto riuscirò a sorridere di te
Trovando sempre il ricordo
Il tempo avrà fatto il suo lavoro

Cosa vuol dire veramente vivere?
Non lo so, te lo confesso
Ma se davvero questa vita val la pena
Di essere pienamente vissuta
Non posso non avere la speranza
di poterti incontrare ancora

Per questo ogni volta che ti porterò un fiore
Ti saluterò con un arrivederci
Io mantengo sempre le promesse
Caro Papà

Ci rivedremo un giorno
Abbracciandoci, ci diremo eccoci qua
Te lo prometto… papà.

Rosanna e Carlo

 

 


 

 

Parco Baratta, è davvero il futuro?

“L’Italia è un paese meraviglioso. Ricco di storia, arte, cultura, gusto, paesaggio. Ma ha una malattia molto grave: il consumo di territorio. Un cancro che avanza ogni giorno, al ritmo di quasi 250 mila ettari all’anno. Dal 1950 ad oggi, un’area grande quanto tutto il Nord Italia è stata seppellita sotto il cemento.
Soltanto negli ultimi 15 anni circa tre milioni di ettari, un tempo agricoli, sono stati asfaltati e/o cementificati. Questo consumo di suolo sovente si è trasformato in puro spreco, con decine di migliaia di capannoni vuoti e case sfitte: suolo sottratto all’agricoltura, terreno che ha cessato di produrre vera ricchezza.
Questa crescita senza limiti considera il territorio una risorsa inesauribile, la sua tutela e salvaguardia risultano subordinate ad interessi finanziari: un circolo vizioso che, se non interrotto, continuerà a portare al collasso intere zone e regioni urbane. Un meccanismo deleterio che permette la svendita di un patrimonio collettivo ed esauribile come il suolo, per finanziare i servizi pubblici ai cittadini.”

Questa è parte del manifesto del movimento “Stop al Consumo del territorio”, che invita gli amministratori comunali alla ricostruzione e ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente piuttosto che nuove edificazioni delle periferie. Da Nord a Sud la situazione è sempre la stessa: la città, anche se la popolazione non cresce o cresce di poco, si sviluppa mangiando terreni agricoli, che se producono agricoltura o che hanno un valore paesaggistico valgono poco.
Ed è ciò che accade anche a Voghera. Sempre in attesa dei fantomatici milanesi, si continuano ad autorizzare nuove edificazioni, spesso nelle periferie con il risultato di ottenere aree disagiate in termini di servizi, trasporti pubblici e sicurezza.
Negli anni ha preso piede una logica che equipara la cementificazione allo sviluppo. Ma lo sviluppo è ben altro e, in particolare in questo periodo di crisi, può essere dato dalla creazione di nuovi posti di lavoro, non di nuovi appartamenti. E per creare posti di lavoro servono ad esempio specializzazioni e poli d’eccellenza. La realizzazione di nuove case potrebbe poi essere una delle eventuali conseguenze dell’affluenza di nuovi cittadini.
A Voghera sappiamo che il processo è inverso. Nonostante gli abitanti siano passati dai 43.000 degli anni ’80 agli attuali 39.000 negli ultimi anni la cementificazione non ha avuto sosta. Ed ora si è deciso di costruire un rione che potrà ospitare ben 3.200 persone. Insomma l’obiettivo è far costruire. Poi si vedrà.
Si sono perciò trasformati gli indici di edificabilità del Parco Baratta, di quello che doveva essere il polmone verde della città, per consentire la costruzione di 1.000 nuovi appartamenti e cementificare l’ultima zona verde di Voghera. Questo è un processo che una volta avviato non sarà reversibile. Una scelta che modificherà per sempre la nostra città, ma su cui la cittadinanza non ha avuto modo di esprimere la propria opinione: dai residenti della zona che vedranno il loro valore immobiliare svalutato a chi ritiene che il miglioramento della qualità della vita non abbia nulla a che fare con la cementificazione a tutti i costi. 

Con queste premesse ci chiediamo: qual è il futuro che attende la nostra città?
La strada che si sta tracciando sembra portare alla creazione di un insieme di quartieri dormitorio, senza anima e senza identità, che già sono la realtà in tante città proprio della nostra regione.
Noi abbiamo la speranza che ci possa essere un futuro migliore per Voghera, confidando che chi ci governa sappia cogliere altri interessi che non quelli dei costruttori.

Amici di Beppe Grillo - Voghera

 

 


 

 

Bella idea il giardino degli eroi

Voghera, 21 agosto 2009

Egregio direttore,

leggo sempre i suoi editoriali, e anche questa volta apprezzo la sua idea: sarebbe davvero "bello" se i nostri politici pensassero in questo modo, forse si potrebbe vivere in una città...migliore.

Sono rimasto...affascinato da queste parole:" Uno splendido giardino, con un albero imponente, davanti al tronco un’immagine di Davide, davanti all’immagine di Davide un gruppo di studenti che ascoltano in rigoroso silenzio il sacrificio di questo ragazzo e di quanti, come lui, anche con piccoli gesti quotidiani, ci rendono orgogliosi di essere vogheresi".

Vorrei una volta tanto non essere definito sognatore, sarebbe davvero un grande insegnamento per i nostri ragazzi; già dalle scuole che noi chiamavamo elementari, ora primarie, si portano i bambini in gita nei luoghi più lontani, da Milano a Mantova, Torino oppure Genova con il suo porto: invece sarebbe molto più educativo fare lezione all'ombra di un maestoso albero che ci racconta i dolori della nostra vita, le gioie e le speranze.

La ringrazio per la solita cortese attenzione.

Claudio - Voghera

 

 


 

 

Lo sfogo lecito di una (ex) insegnante precaria

Voghera, 30 settembre 2009

Egregio direttore, 

metaforicamente parlando ho le orecchie basse e la coda fra le gambe,il perchè è facile da scrivere: lo scorso Giugno, a causa della "manovra di tagli" Gelmini, ho terminato di svolgere lo splendido lavoro dell'insegnamento. La riforma Gelm ini non dà scampo a noi precari,ci ha penalizzati non solo professionalmente, ma anche ci ha demotivati, sconsolati e sbalestrati a guardarci intorno.

Il Minist ro ci aveva pure promesso che ci avrebbe trasformato in GUIDE TURISTICHE (rassic urandoci...)ma tutto tace e, ancora una volta,abbiamo la dimostrazione che l'enn esima promessa non è stata mantenuta. Ho trascorso solo quasi sei anni da insegn ante precaria e non si possono archiviare senza batter ciglia.

Ho cambiato tante classi e scuole, ho conosciuto tanti alunni, con loro e per loro ho investito tempo ed energie,li ho aiutati a crescere e, devo dir la verità, mi hanno voluto  un gran bene. Io non sono solo "invecchiata",ho imparato e mi sono divertita ins ieme a loro.


Per chi di professione si occupa di mansioni che (pur rispettandole,ci manchereb be) difficilmente suscitano empatia ed affetto, non è semplice comprendere il mio stato d'animo, la destabilizzazione che provo...adesso mi sento così, come un latitante che vive un sentimento di perdita... Ho raccolto le fotografie che raccontano di gite scolastiche , ho raccolto diseg ni in ogni scuola; con la consueta razionalità mi dico per quale motivo li conservo, sinceramente non lo so e neppure me lo chiedo.


Con la fine di questo percorso è come se per me fosse finita un'era geologica perchè gli eventi vissuti insieme agli alunni costituiscono la storia di noi docenti.Torno indietro con la memoria ai tanti episodi che hanno composto questi anni:la piccolina che va al bagno dei maschi e usa i vespasiani con inevitabili umide conseguenze; la vanitosa che ha cercato d'insegnarmi l'arte dell'eleganza e della concordanza dei colori;la principessa che ai servizi attende seduta sul water,composta,che qualcuno,non il principe azzurro,bensì il collaboratore scolastico la salvi....che bei momenti!!!!


Li prendo,questi momenti e li chiudo nel cassetto della memoria,presenti,in fondo faccio così per tutto ciò che mi capita,lo vivo,lo gusto,lo metabolizzo e alla fine lo archivio. Una serie di terremoti emotivi,oggi,scuotono il mio cuore perchè è inutile nascondere la verità,quando si è costretti da cause di forza maggiore a lasciare il lavoro che si ama,non ci si rassegna alle nuove disposizioni ministeriali. Per noi insegnanti guardare avanti e cogliere il meglio da ogni cosa che ci capita è essenziale come l'aria...Ministro Gelmini permettendo...

Grazie per avermi benevolmente ascoltata.Un abbraccio ed un augurio di buono studio a tutti i miei ex alunni.

Morena Perotti - Voghera

 

 


 

 

Fino in Sardegna con la Voghe nel cuore

Voghera, 7 novembre 2009

Egregio direttore, 

Voglio manifestare la mia protesta personale nei confronti di Roberto Ascagni. Gufo sarai tu!!! Quando ci facevamo 12 ore di traghetto per seguire la mitica voghe in trasferta tu dov'eri!!! Trent'anni di Ultras non si cancellano con certe dichiarazioni! Ho spalato la neve gratis per far giocare la Voghe e tu mi vieni a dare del gufo!? Complimentoni pseudopresidente.

Davide U.V. 1981

 

 


 

 

Tremonti e il posto fisso

Voghera, 8 novembre 2009

Egregio direttore,

Il Ministro dell’economia Giulio Tremonti, ha pubblicamente decantato quanto è bello il posto fisso. Non so in quale paese viva il Ministro, ma in Italia, perlomeno in tempi brevi, non sarà possibile ricucire lo strappo fatto nella struttura sociale, occupazionale, dalla legge Biagi varata dal secondo governo Berlusconi, seguito dal decreto legge del 10 settembre 2003 n° 276.
Con questi provvedimenti, l'intento del legislatore parte dal presupposto secondo cui la flessibilità in ingresso nel mercato del lavoro è il mezzo migliore, per agevolare la creazione di nuovi posti di lavoro e inoltre che la rigidità del sistema crea spesso alti tassi di disoccupazione.
I guasti della flessibilità del lavoro sono sotto gli occhi di tutti e, si notano, nella crescente insicurezza di quei lavoratori costretti a convivere con lo spettro di essere precari a vita. Ha fatto scalpore l’iniziativa, della scorsa estate, di una catena di supermercati che, paradossalmente, a messo in palio i posti di lavoro.
L’iniziativa marketing della catena di supermercati Varesini “Tigros” è il segno che il problema della crisi economica è ben lontano dall’essere risolto.
Nulla da obiettare ai dirigenti che hanno messo in atto questa intelligente iniziativa di marketing: grande pubblicità a costo zero, anzi con un ritorno economico non trascurabile sia per le regole del “gioco” che prevedono una spesa minima di trenta euro ripetuta quattro volte, sia per i maggiori incassi dovuto al ritorno pubblicitario dell’iniziativa.
La crisi è così profonda, tra la fascia di popolazione più debole, che oramai i posti di lavoro sono messi in palio come se fossero un privilegio per pochi.
Il sistema monetario, comune in tutti i paesi occidentali è paradossale poiché, le istituzioni che lo controllano sono gestite da privati, per es. la Banca d’Italia; la Fed; la Bce. Essi sono in grado di controllare il denaro fin dalla sua nascita, questo sistema non risente minimamente della crisi anzi se ne alimenta stimolando nuovi crediti che sono pronti a finanziare producendo denaro nuovo fiammante proprio sulla base dei nostri debiti, l’immissione sul mercato di nuova liquidità, per effetto della legge sulla domanda, provoca la richiesta di nuovi beni e servizi.  Che cosa da valore alla moneta appena stampata? Essa succhia valore alla massa di denaro già in circolazione, così si ha di nuovo l’equilibrio; questo processo si chiama inflazione. Eliminare l’inflazione? Non si può perché il nostro sistema è intrinsecamente inflazionista.
A questo quadro di se preoccupante si aggiunge un altro elemento: l’applicazione di un interesse. La banca stampa denaro ad es. sulla base di una richiesta di mutuo, ma in nessun modo può stampare il denaro per pagare anche gli interessi, ne consegue che la massa di denaro da restituire eccederà sempre rispetto alla quantità di denaro in circolazione. La verità sconvolgente è che alla fine, i soggetti più deboli, per forza di cose saranno costretti a rimanere con il cerino acceso in mano, poiché il denaro per pagare tutti i debiti non è mai neanche stato stampato.
Il nostro paese è soffocato dal debito pubblico unico paese in Europa ad avere un debito pubblico sopra il 100 per cento del Pil, a fine 2007 la Germania segnava un deficit del 65 per cento; 64 per cento la Francia; 44 per cento nel Regno Unito e il 36 per cento in Spagna. L’Italia, in questa condizione debitoria non riuscirà a ridurre la pressione fiscale, checché ne dica il politicante di turno, mortificando le imprese e i lavoratori con stipendi sempre più da fame.
La colpa? E’ della mala politica che, per decenni ha usato malissimo le risorse pubbliche con investimenti sbagliati e spesso demagogici; sistematicamente hanno prosciugato le casse pubbliche facendo lievitare il debito.  Ciclicamente abbiamo visto in televisione il politico di turno per chiedere nuovi sacrifici ai cittadini, i nostri sacrifici non i suoi che, ben introdotto nella casta a cooptato mogli, figli e amici occupando i posti pubblici che contano, profumatamente pagati.
La soluzione? Ridurre il debito pubblico esercitando una politica virtuosa sul versante della spesa pubblica.  
Ecco perché, pur non sollevando nessuna critica nei confronti della catena di Supermarket promotore del gratta e vinci, credo che la gente abbia il diritto di sapere perché oggi se vuoi lavorare devi prima giocare alla lotteria.


Bonventre Francesco. Referente IDV per Voghera/Oltrepò.


 

La centrale a biomasse e le perplessità

Voghera, 14 novembre 2009

Egregio direttore,

In questi ultimi tempi, sui media locali, sono apparsi a più riprese e con toni e finalità diverse, vari interventi sul progetto di costruzione della Centrale a biomasse a Casei Gerola.
Giova ricordare che questo progetto rappresenta la conseguenza, come riconversione del dismesso Zuccherificio di Casei Gerola, della riforma della U.E. dell’OCM zucchero, ma soprattutto, ricordo, di una decisione di Italia Zuccheri (la Società proprietaria dello Zuccherificio) nonostante le rassicurazioni contrarie date (eravamo nel 2006) dall’allora Ministro dell’Agricoltura Alemanno.
Fatte queste doverose premesse, soprattutto per chiarezza nei confronti dei cittadini, è possibile entrare nel merito del problema:

SITUAZIONE ATTUALE

1. al momento persiste la possibilità di accedere ai finanziamenti della U.E., da calcolarsi sulla base del mancato zucchero prodotto, per iniziative di riconversione
2. Finbieticola Casei (ex Italia Zuccheri) ha presentato un progetto di riconversione consistente nella tanto contestata Centrale a bio masse che dovrebbe produrre 50 megawatt di energia termica e 14 di energia elettrica con bruciatura di sorgo
3. escono sui media varie dichiarazioni pubbliche di esponenti politici soprattutto del centro-destra, in particolare della Lega, che si oppongono severamente al progetto
4. prese di posizione che appaiono vere e proprie sceneggiate o spot pre-elettorali perché c’è in molti la sensazione che se, dopo le elezioni amministrative della prossima primavera, l’Amministrazione Provinciale, competente al rilascio dell’autorizzazione, sarà ancora amministrata dal centro-destra, il progetto in questione sarà, grazie anche ad input superiori, approvato non essendo vincolanti i pareri espressi dai Comuni interessati (compreso quello di Voghera) ammessi alla Conferenza dei Servizi
5. quanto sopra è confermato dalle affermazioni del patron di Finbieticola Dr. Resca il quale ha affermato, in modo abbastanza convinto e sicuro, in barba ai più elementari principi di rispetto dei cittadini e delle loro Istituzioni rappresentative che ufficialmente debbono ancora assumere una decisione definitiva che la Centrale si farà perché, evidentemente, sotto sotto, debbono avergli date precise garanzie.


PROSPETTIVE FUTURE


Il progetto di riconversione dello Zuccherificio di Casei, tenuto conto dei consistenti contributi dell’U.E. e delle giuste aspettative di tutti coloro che dalla chiusura della suddetta struttura produttiva, hanno avuto notevole danno, debba essere in qualche modo portato avendo però non una via obbligata da scegliere ma possibili alternative che trovano il consenso delle popolazioni del territorio interessato. Quali queste possibilità:

a) non si può, pregiudizialmente, essere contrari alla centrale alimentata a sorgo (come in effetti molti hanno pubblicamente dichiarato), ma esistono alcune condizioni preliminari che debbono essere soddisfatte pienamente e cioè:
- preventiva valutazione di Impatto Ambientale e costituzione di un sistema di controlli pubblici relativi alle emissioni ed ogni altra azione volta alla tutela della salute dei cittadini, tenuto conto che dal processo di combustione escono sostanze inquinanti e polveri sottili (PM 2,5) che si andranno a sommare alle emissioni della vicina Centrale di Torremenapace
- preventiva verifica della sostenibilità produttiva del comprensorio relativamente al prodotto necessario al funzionamento della centrale (sorgo) in considerazione al fatto che, a seguito di sperimentazioni fatte negli anni scorsi in altre Regioni vicine, pare che le rese produttive del sorgo da fibra non hanno permesso di ricavare un reddito positivo e sufficiente con una perdita anzi di 59 €/Ha il che aprirebbe la strada ad un diverso e non voluto utilizzo della Centrale
- divieto, ben specificato nell’autorizzazione che verrà rilasciata dall’Amministrazione Provinciale, di futuro utilizzo di rifiuti per il funzionamento della centrale come è già avvenuto, nel passato, in quella di Bando d’Argenta (in Provincia di Ferrara) diventata un vero e proprio inceneritore
Se non vengono rispettati questi parametri credo che la Centrale a Biomasse oltre a non dare garanzie sul rispetto dell’ambiente, non garantirebbe alle Aziende Agricole una convenienza economica, bensì ne altererebbe la vocazione verso le produzioni alimentari, una preoccupazione, questa, condivisa da molti rappresentanti delle associazioni dell’agricoltura

b) esistono, probabilmente, possibilità alternative da esplorare ma, se è mancata l’iniziativa, nell’occasione, degli Enti pubblici territoriali (Comuni interessati, Provincia, Regione) nello stimolare attività imprenditoriali alternative a quella ora in discussione che potessero soddisfare tutte le parti interessate questo non significa che, se esistono effettive volontà, non lo si possa fare ora o nel breve periodo. Un esempio potrebbe essere un progetto di riconversione costituito dalla costruzione di una centrale a biomasse con potenzialità non superiori a 7/8 megawatt e contemporaneamente in una nuova azienda per la lavorazione e trasformazione di un prodotto agricolo compatibile con i terreni della nostra zona (ad esempio il pomodoro) soluzione che potrebbe meglio assolvere alle esigenze di tutela ambientale, di aumento dei livelli occupazionali e di un più razionale utilizzo dei terreni agricoli del nostro territorio e di discreti utili imprenditoriali.

Roberto Gallotti, Consigliere Comunale Voghera  (Partito Democratico)

 


 

I ringraziamenti dei giovani di sinistra

Voghera, 4 dicembre 2010

Egregio direttore,

Gli organizzatori della festa ''Giovani di Sinistra, No sinistra No party Red Passion'' ringraziano tutti coloro che si sono prodigati per la buona riuscita della stessa: i ragazzi che hanno partecipato numerosi, Dj Leu, i gruppi che ci hanno allietato le due serate, il service, tutti coloro che sono intervenuti e che hanno partecipato ai dibattiti. In special modo vorremmo ringraziare i relatori delle due serate, Giovanni e Ilenia, gentilissimi e disponibilissimi della Cooperativa La Collina-Baraonde per il dibattito del sabato ed Ugo Scagni e Saverio Ferrari per quello del venerdì, durante il quale, nonostante le minacce di FN, la presenza è stata massiccia, i contenuti culturali molto elevati e, com'era prevedibile, tutto si è svolto nella massima serenità. Vorremmo ringraziare l'Auser e scusarci ancora pubblicamente con loro per ciò che è successo alla facciata dei locali, anche se non possiamo farci carico dell'inciviltà altrui, ci sembra comunque corretto nei vostri confronti. Ancora la lista delle persone da ringraziare non finisce in quanto ci restano ancora tutti i locali pubblici che hanno sostenuto la nostra festa con il loro contributo per la stesura di un libretto
pubblicitario, del quale forse ci sono rimaste solo un paio delle centinaia e centinaia di copie che abbiamo stampato. Infine un immenso grazie lo vorremo dare a Rifondazione Comunista di Voghera, che ci ha aiutato con qualche dritta nell'organizzazione, nel preparare il libretto pubblicitario stesso, nel prestarci i locali per le nostre riunioni e tanto altro ancora.

Non possiamo quindi che dirvi GRAZIE per questa festa, ben riuscita sotto ogni punto di vista, culturale, ludico e, perché no, anche economico. Ci resta solo da invitarvi tutti anche alla prossima festa che sicuramente organizzeremo e che speriamo vi vedrà ancora presenti.




 



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