VOGHERA - Un'avventura sportiva e umana indimenticabile, che ha ispirato la nascita di un libro. Il titolo italiano vinto dal Piacenza Under 15 nella scorsa stagione è diventato un'opera letteraria grazie a Mattia Giacobone, allenatore oltrepadano della formazione biancorossa.
IL LIBRO MEGLIO DI UN FILM
“Meglio di un film, Piacenza campione d'Italia” è il titolo del volume, in cui mister Giacobone ha raccontato l'impresa sportiva della sua squadra, mescolando la cronistoria di un'annata dai contorni epici, con aneddoti e testimonianze emozionanti. “Dopo i tanti festeggiamenti per la vittoria, ho pensato a qualcosa che potesse rendere indelebile questo momento – racconta Giacobone- cosi è nata l'idea del libro. E' una storia di calcio, ma è soprattutto il racconto delle emozioni di ogni singolo ragazzo. Il lettore potrà entrare negli spogliatoi, e sarà partecipe della vita della squadra. Ci sono anche le mie strigliate, come quando mi rivolgo ad un giocatore dicendogli: “sei bravissimo, ma in uno sport individuale, non per il calcio. Il ragazzo ha recepito il messaggio, e ha fatto gol in semifinale. In generale, questo libro vuole rimarcare la forte correlazione tra il calcio e la vita, e in ogni capitolo c'è un aforisma che rafforza questo legame”.
LA PREFAZIONE DI GHIGLIONE
La prefazione è a cura di Paolo Ghiglione, oggi giocatore del Genoa in Serie A, che è stato allenato da Mattia Giacobone nei Giovanissimi Nazionali del Pavia. Sono tanti i passaggi densi di emotività nell'opera:” Il titolo del libro descrive molto bene la stagione che abbiamo vissuto, con una trama da film. Mi viene in mente la partita di ritorno degli ottavi di finale col Pordenone. Dopo aver perso 2-0 all'andata, al ritorno vinciamo 1-0 a 15' dalla fine, poi quella partita fini' 4-0 per noi. Nei quarti, battiamo il Vicenza 2-0 all'andata. Nel match di ritorno, andiamo sotto 1-0 con uno dei pochissimi errori del nostro portiere. La squadra non si scompone, mantiene i nervi saldi e con grande orgoglio, conduce in porto la qualificazione. L'apoteosi è stata la finale con la Paganese, vinta 3-2 in rimonta, contro una squadra che aveva subito 3 gol nell'intera stagione. La forza mentale di questo gruppo ci ha reso invincibili, e sempre focalizzati sull'obiettivo. Anche in presenza di qualche decisione arbitrale a nostro sfavore, non ricordo proteste eccessive da parte nostra. Abbiamo sempre pensato a correggere i nostri errori e a migliorarci nelle varie situazioni di gioco. Cosa resterà di questa stagione meravigliosa? Il fortissimo rapporto di amicizia che abbiamo creato, simboleggiato anche da un tatuaggio con la data della finale che abbiamo condiviso con tutti i componenti dello staff. La vita è ciclica, e quando capiterà di sentirci giù di morale, guardando il tatuaggio, ci ricorderemo che un giorno “ce l'abbiamo fatta veramente anche noi”.