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Sport 2018-19 - Sabato, 18 Gennaio 2020 15:11

VOGHERA - Parigi-Dakar, il sogno di Fasola si ferma alla settima tappa

fasola1 tnVOGHERA - Si è fermato alla settima tappa il sogno di Fabio Fasola alla Dakar. Il pilota di moto vogherese di 58 anni ha dovuto arrendersi alla sfortuna, che si è manifestata nella rottura del perno del forcellone della sua Husqvarna 450 Rally.

 

UNA CORSA STREGATA

“Purtroppo la settima tappa è stata fatale – ha spiegato l'otto volte medaglia d'oro della Sei Giorni Internazionale di Enduro in un video diffuso attraverso i suoi canali social- il perno del forcellone, forse difettoso, mi ha lasciato a piedi. Mi dispiace molto, forse è una sfida che riproporrò, perchè lasciare una Dakar in questo modo è un vero peccato. Voglio ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicini prima, durante e spero anche dopo la Dakar, mi hanno dato una grande spinta. Un mio amico dall'Italia mi ha detto di Paulo (il motociclista portoghese Goncalves che ha perso la vita nella stessa tappa, ndr), stavo male e sono stato peggio. Mi sono vergognato di essermi lamentato della mia sfortuna”. Resta cosi stregata la Dakar per Fasola, alla sua quarta partecipazione della sua eccellente carriera. A 21 anni di distanza dall'ultima volta, il pilota vogherese si era preparato con dedizione e attenzione maniacale per arrivare tirato a lucido all'appuntamento con il raid rallystico più celebre del mondo, che ha preso il via il 5 gennaio con la prima tappa Jeddah- Al Wajh di 800 chilometri.

 

SPERAVO DI PORTARE A TERMINE LA CORSA

“Il mio obiettivo era quello di portare a termine una corsa che non mi è stata mai favorevole. Volevo ribaltare questa inerzia sfortunata e per riuscirci, ho curato tutto nei minimi dettagli. Per trovare il giusto feeling con la mia Husvarna, l'ho provata in Sardegna in tracciati molti impegnativi. Dal punto di vista atletico, mi ha seguito il preparatore Max Tosello, che è sempre al mio fianco, sin dai miei primi raid africani nel 1998”. I primi giorni di competizione nel deserto dell'Arabia Saudita hanno soddisfatto pienamente il 58enne pilota vogherese, che ha saputo districarsi con grande abilità tra le tante insidie dislocate lungo il percorso. Pietraie, sassi, dune di sabbia, tratti in terra costituiscono lo scenario quotidiano della Dakar. Ostacoli quotidiani che Fasola ha saputo superare con estrema cura, come si evince dal 57esimo posto in classifica occupato dal pilota vogherese dopo la sesta tappa. Proprio in merito al sesto giorno di gara, da Ha'il a Ryadh per complessivi 830 chilometri, con una prova speciale di 477, il pilota vogherese raccontava cosi le sue emozioni dal suo blog quotidiano:” Sono partito con l'idea di concentrarmi sulla ricerca del ritmo e l'ho trovato quasi subito, Battendo il tempo mentalmente, tutto è venuto bene, come per incanto. Rapido, ma non incosciente, senza rischiare. Sulle piste di sabbia, sui cordoni di dune. Passaggi sicuri, senza faticare, senza sbagliare, senza esagerare, cosi facendo la speciale è andata via in scioltezza”. Una performance di di altissimo livello per il campione vogherese nel deserto della Dakar, solo la sfortuna gli ha messo i bastoni tra le ruote.

 

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