LUNGAVILLA - Tornare in campo a 43 anni e mezzo, dopo un lungo periodo di lontananza dall'attività agonistica e dimostrare di essere ancora un portiere affidabile. Il tempo sembra essersi cristallizzato per Daniele Benaglia, chiamato dall'emergenza a difendere i pali del Lungavilla nelle due partite vinte con Stella Bianca Casarile e Mortara.
NON GIOCAVA DA 8 ANNI
“Non giocavo da otto anni, l'ultima partita l'avevo fatta col Nord Voghera, poi ho smesso, anche perchè gli acciacchi non mi davano tregua. Dopo l'ultima stagione in porta, ho subito cominciato la nuova carriera di preparatore dei portieri con il mio amico Alessandro Pagano, con cui ho condiviso le esperienze al Nord Voghera, Rivanazzanese e Bastida. Da quest'anno sono nel Lungavilla”. L'infortunio al titolare Bobby Ferrari e l'indisponibilità del portiere di riserva hanno spinto il “Benny” a lucidare nuovamente i guanti:”Sinceramente pensavo di potermela cavare ancora, la testa è la stessa di 15 anni fa. In realtà, mi sono accorto che il corpo va a rilento, mi sono sentito quasi anestetizzato, reagivo con i tempi sbagliati e dopo le partite, ne ho pagato le conseguenze con dolori alle articolazioni. Diciamo che ho limitato i danni, e devo ringraziare soprattutto i difensori che hanno alzato molto l'asticella della concentrazione e mi hanno salvaguardato”, racconta con la sua abituale ironia Benaglia.
EMERGENZA PORTIERI SUPERATA IN CASA LUNGAVILLA
L'emergenza portieri al Lungavilla pare definitivamente superata e il “Benny” si appresta a tornare nel suo ruolo originario di preparatore dei portieri:”Ho la fortuna di allenare quello che per me è il miglior portiere della categoria come Bobby Ferrari e un giovane molto serio come Franchi. Io cerco di allenare i portieri per parare alla domenica, non mi metto a fare la scuola e a insegnare lo stile. Anche a livello caratteriale, ogni portiere ha le sue peculiarità e non vedo perchè dovrei snaturare la loro indole. Vedo che oggi si cura molto il gioco con i piedi dei portieri, ma da questo punto di vista sono all'antica, anche perchè i nostri campi non sempre facilitano il gioco palla a terra e spesso si corrono rischi”. Nel nostro calcio, Benaglia è molto apprezzato per la sua simpatia spontanea e la capacità naturale di portare allegria in ogni spogliatoio:” Mi riesce facile far divertire gli altri”, scherza Benaglia, che poi si propone simpaticamente al suo amico Pagano, oggi allenatore del Varzi. “Dopo queste due partite, in cui ho anche tarpato le ali ad un attaccante di alto livello come Zimbardi del Mortara, mi candido per un futuro a Varzi, anche come portiere se dovesse servire”, sorride Benaglia, numero uno tra i pali e nel saper vivere il calcio e la vita con leggerezza.
Alessandro QUAGLINI