VOGHERA - Nel trionfo mondiale della Nazionale azzurra di Bowling, c'è una forte componente vogherese. Il commissario tecnico Massimo Brandolini, 56 anni, è infatti originario di Voghera e torna spesso in città. “Ho la mamma, il fratello e mia figlia a Voghera, che vengo a trovare nel fine settimana, compatibilmente con i miei impegni”.
VOGHERA MI HA DATO POCO
Oggi Brandolini vive a Grezzago, un paese in provincia di Milano e lavora nel capoluogo lombardo come impiegato nell'azienda di credito Bpm. “Me ne sono andato da Voghera 20 anni fa e sinceramente non ho nostalgia. Ho le radici e la mia famiglia a Voghera, ma la città mi ha dato ben poco”, racconta con schiettezza Brandolini. Nel Mondiale di Hong Kong, la squadra azzurra ha compiuto un'impresa straordinaria , superando in semifinale il Canada e nella finalissima la superpotenza Usa, sempre leader nel panorama mondiale del bowling. “Abbiamo fatto un capolavoro con la C maiuscola, battendo due colossi del bowling. Siamo stati bravi ad affrontare con leggerezza e divertimento questo Mondiale, grazie ad un gruppo molto coeso. Ci sembra di vivere un sogno, dobbiamo ancora realizzare quello che siamo stati capaci di fare. La Nazionale Usa è formata da giocatori che sono idoli per noi, come se avessimo davanti Cristiano Ronaldo, ma non ci siamo fatti distrarre. Questo risultato nasce da un programma che abbiamo intrapreso cinque anni fa con questo gruppo, e ogni anno siamo migliorati come capacità e convinzione.
QUI I GIOCATORI SONO DILETTANTI
La differenza l'ha fatta la nostra coesione e serenità, ma sinceramente non ci saremmo mai aspettati di vincere il Mondiale, già l'idea di entrare tra le prime dieci alla vigilia ci sembrava un sogno”. Il team azzurro è formato da giocatori dilettanti, contrariamente ad altri Paesi dove il bowling di alto livello è uno sport remunerato, come negli Usa. “Nella nostra Nazionale c'è chi fa il panettiere, chi l'amministratore di condominio e ci dedichiamo al bowling nel tempo libero o durante le ferie, allenandoci 4-5 ore tutti i giorni. Mi auguro che questo successo possa rappresentare un veicolo di diffusione per questo sport, attirando anche qualche sponsor. La nostra Federazione è piccola, ma fa un lavoro ottimale con le poche risorse di cui dispone”. Il ct azzurro spiega i segreti del bowling:” Il nostro è uno sport completo, dove la tecnica raffinata va abbinata alla forza, e c'è una forte componente mentale. Ci vuole tanta concentrazione e bisogna essere bravi a rilassarsi prima del lancio, per ricaricare le energie e lanciare la palla con la giusta serenità. Questo sport non ha età, è molto adatto alle donne e in questi anni ho visto con piacere che anche tanti disabili praticano il bowling”. Il primo approccio di Brandolini con questo sport risale a 30 anni fa :” Prima esisteva solo il calcio per me. Mia cugina aveva un fidanzato americano che giocava a bowling e grazie a lui mi sono avvicinato a questo sport. Ho iniziato ad osservare e poi ho partecipato alle prime gare ad Alessandria. Da sei anni sono il ct della Nazionale, nel mio percorso come tecnico devo ringraziare Frank Buffa, che mi ha permesso di crescere molto come coach e mi ha aiutato ad approfondire le mie conoscenze”.
Alessandro QUAGLINI