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Politica - Giovedì, 05 Aprile 2012 09:38

PAVIA - Coldiretti contro la Broni-Mortara

Gli agricoltori si oppongono all'opera


VOGHERA Nei giorni scorsi, presso la Sala riunioni di Palazzo Coldiretti a Pavia in Viale Brambilla, si è svolto un incontro tra i tecnici responsabili del progetto dell’autostrada Broni Mortara, i vertici Coldiretti e alcune delle aziende associate che, più di altre, rischiano di subire un forte impatto dall’eventuale realizzazione di questa opera.

 

COLDIRETTI CONTRARIA ALL’AUTOSTRADA - All’incontro erano presenti Carlo Mangiarotti e Paolo Zenzi di Infrastrutture Lombarde, Maurizio Deiana per la società Sabrom, Enrico Ghislandi capo progettista per Sina, per Coldiretti Lombardia Rossana Cozzolino responsabile legale e Marco Castellani vice direttore, mentre per Coldiretti Pavia, il direttore Giovanni Roncalli, il vice direttore Luigi Negri, funzionari e dirigenti.L’incontro è stato chiesto da Coldiretti Pavia, alla luce dei recenti sviluppi, delle notizie apparse sulla stampa e delle sempre più frequenti dichiarazioni politiche di molte delle parti interessate, per tracciare un quadro complessivo della situazione e fare chiarezza nei confronti della aziende agricole coinvolte.I tecnici intervenuti hanno esposto il progetto suddividendolo in due tronconi, la parte lombarda fino a Mortara e quella lombardo - piemontese fino a Stroppiana. Nel frattempo la regione Lombardia ha ottenuto dal Piemonte di fare da capofila per le procedure autorizzative dell’intero percorso.“Coldiretti ha ribadito – commenta Luigi Negri - la propria forte contrarietà alla realizzazione della Broni Mortara, ritenendola, come più volte affermato dal presidente Giuseppe Ghezzi in occasioni ufficiali e non, un’opera non necessaria e altamente impattante sia sul piano agricolo, sia su quello idraulico per un territorio dall’equilibrio estremamente delicato come la Lomellina. Il confronto si è rivelato costruttivo e certamente utile per le imprese così come per i tecnici responsabili, tanto che abbiamo chiesto e ottenuto, un tavolo di confronto, qualora l’iter procedesse, per approfondire gli aspetti legati all’impatto sulle singole aziende circa le mitigazioni, le compensazioni ambientali e sulle infrastrutture tecniche funzionali alla normale attività agricola”.La relazione iniziale ha evidenziato, come già in precedenza denunciato da Coldiretti, l’eccessiva presenza di almeno sei caselli autostradali, su un tracciato di poche decine di chilometri, in merito ai quali i progettisti non hanno escluso la possibilità di valutare un loro ridimensionamento.In conclusione, il direttore Roncalli ha riassunto la situazione affermando che: “Coldiretti, confermando la propria forte contrarietà alla realizzazione di tale opera, si assume l’impegno di farsi collettore delle osservazioni delle aziende dei propri soci, evidenziando le criticità ambientali relative al territorio lomellino, ma riguardanti anche significativi casi dell’Oltrepò, e riportandole al tavolo tecnico e al Ministero dell’ambiente”.

 

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