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Politica - Sabato, 30 Aprile 2011 15:11

VOGHERA - Bilancio comunale, il no del Pd

L'intervento del capogruppo GallottiRoberto GALLOTTI (click to enlarge)


VOGHERA L'approvazione del bilancio previsionale e programmatico del 2011 in occasione del recente consiglio comunale ha ottenuto il voto contrario delle opposizioni. Anche il Partito Democratico si è espresso negativamente. Ecco l'intervento del capogruppo Roberto Gallotti.

 

 

L'INTERVENTO DI ROBERTO GALLOTTI (Capogruppo Pd)

 

L’ANALISI del Bilancio Preventivo 2011 non può prescindere da alcune considerazioni e riflessioni sulla difficile situazione per l’economia internazionale e soprattutto per quella italiana che prospettano ancora molte difficoltà per l’anno 2011. Dalla favola sulla crisi che non doveva neanche esistere, secondo il Premier Berlusconi, siamo passati ad una condizione per cui la crisi doveva già essere passata senza danni.

LA RISPOSTA alla crisi doveva essere il Federalismo tanto voluto dalla Lega, partner essenziale per la sopravvivenza di questo Governo ormai allo sbando, ma giorno dopo giorno, scandalo dopo scandalo, la riforma economica viene sempre rimandata. La precedenza imposta dal PDL e dal Premier, ormai è chiaro, è la riforma della Giustizia e l’immunità Parlamentare. Insomma le riforme chiave per la ripresa del Paese passano incredibilmente in secondo piano.

AD UN OCCHIO inesperto balza molto chiara in evidenza una precisa caratteristica di questo documento programmatico e cioè quello di garantire il minore introito da Stato e Regione con un aumento indiscriminato di tariffe, tasse ed imposte. E così si comincia ufficialmente a mettere pesantemente le mani nelle tasche dei Vogheresi . Aumentano molte tariffe pubbliche, alcune tasse (vedi tarsu) ma soprattutto aumenta l’addizionale sull’IRPEF: vorrei spendere alcune parole su quest’ultima imposta che va praticamente a coprire i mancati trasferimenti dello Stato e per la quale la Giunta Comunale, per bocca dell’Assessore alla partita, ha già giustificato con la motivazione di essere di percentuale una delle più basse.

QUESTA affermazione è sicuramente vera, tuttavia è necessario valutare il momento molto difficile e pesante per molte famiglie che notoriamente fanno fatica ad arrivare alla quarta se non addirittura alla terza settimana del mese per mettere in campo una misura che può anche essere in assoluto limitata nell’ammontare ma che può incidere non poco nell’economia di queste famiglie per le quali anche pochi Euro possono essere importanti: ricordo meccanismi già pesanti che colpiscono oggi i cittadini, lavoratori e pensionati, dal blocco degli emolumenti alla diminuzione del potere d’acquisto causa un’inflazione che non si riesce a limitare a valori accettabili.
Un’Amministrazione attenta avrebbe potuto e dovuto recuperare risorse anche in altro modo e non nel solito, facile intervento a carico dei redditi (nella maggior parte dei casi derivanti da entrate fisse e ben accertabili) che si dichiara sempre, in periodo elettorale, di voler alleggerire delle imposte ma che invece immancabilmente vengono ulteriormente appesantite: per questa ragione ritengo che questo aumento dell’addizionale IRPEF sia profondamente ingiusta ed inaccettabile almeno fino ad un certo reddito, anzi penso che si sarebbe dovuto alzare il limite dell’esenzione (e non ditemi che è una proposta demagogica): del resto su questa operazione non avete avuto neppure la condivisione delle parti sociali (vedi Organizzazioni Sindacali) che si sono espresse in modo contrario invitandovi a recuperare risorse in altro modo come ad esempio attraverso la lotta all’evasione fiscale tramite una fattiva collaborazione con l’agenzia delle Entrate.

NOI AUSPICHIAMO e vi invitiamo ad intraprendere percorsi e comportamenti più virtuosi e razionali nelle spese (soprattutto in quelle di un certo livello) evitando di impegnare pesantemente, per progetti superflui ed improduttivi, le finanze comunali anche per gli anni futuri come lo siamo noi ora che dobbiamo sopportare ad esempio il peso del mutuo per la costruzione del palazzetto dello Sport, opera che per la sua improduttività ci costa annualmente fino 2019 ben 540.000 Euro tra quota capitale e quota interesse. Mi pare assolutamente incomprensibile che il Comune di Voghera abbia fatto trascorrere quattro mesi senza aver dato indirizzi strategici precisi ad un’Azienda così importante per Voghera, come ASM ed a questo proposito mi auguro che gli stessi siano posti all’esame ed alla discussione del Consiglio Comunale in modo urgente per non lasciare l’Azienda senza un importante strumento di indirizzo: auspico e mi auguro che il Consiglio Comunale si possa confrontare al più presto sul documento contenente gli indirizzi strategici 2011-2013 per ASM presentato dalla Giunta Comunale ed inserito all’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale del 14 e 15 aprile u.s., confronto e dibattito non avvenuto per la nota vicenda del mancato numero legale per la validità delle sedute. Chiedo questo sia per rispetto dello stesso Consiglio Comunale ma soprattutto perché quel documento ha contenuti diversi e più approfonditi rispetto a quelli contenuti nella relazione previsionale e programmatica in esame oggi e fra l?altro permetteva di entrare su una problematica che vi avevamo posto circa sette mesi fa con una mozione sulla raccolta differenziata porta a porta. Credo in proposito che la serietà e la coerenza di un’Amministrazione passi attraverso un sano, magari duro, confronto di idee e non sfuggendo al confronto democratico come è stato fatto finora su questo tema.

VORREI FARE poi alcune osservazioni sulla programmazione degli interventi nel campo dei servizi sociali: sento affermare in continuazione che pur, con molta fatica, il Comune nel 2011 manterrà inalterato il suo intervento a testimonianza della necessità, in un momento economico così difficile per il nostro Paese, di garantire un riscontro di solidarietà alle persone più deboli e con maggiori problematiche sociali. Questa affermazioni contrastano con gli obiettivi strategici che la Giunta Comunale dichiara voler perseguire nel Piano generale di Sviluppo nel campo del Welfare Locale e servizi alla persona cui sono state assegnate nell’anno 2011 5.918.835 euro contro gli  6.895.237 euro del 2010. Se ho interpretato male le cifre chiedo ovviamente maggiori chiarimenti e delucidazioni. Consiglierei poi maggiore attenzione per non doversi smentire in corso d’anno, sempre nel campo delle politiche sociali, alle affermazioni fatte nella relazione previsionale programmatica in cui si dichiara che sarà data continuità, con le risorse del Fondo Nazionale Politiche Sociali, ai progetti relativi alle leggi di settore, cioè per il sostegno dell’handicap grave, a sostegno dell’infanzia e adolescenza, contro la droga: peccato infatti che il Governo Berlusconi abbia pesantemente, quasi azzerato questo Fondo di circa il 76% e quindi sarà molto difficile riuscire a dare continuità ai progetti preannunciati e pertanto o si trovano altre risorse o è illusorio e di cattivo gusto preannunciare interventi che si sa che non potranno essere posti in essere.

LA RELAZIONE al Bilancio, illustrata dall’Assessore al Bilancio, evidenzia che l’Amministrazione ha deciso di giocare tutto in difesa il duro confronto con i problemi e le sfide che abbiamo davanti. Da essa, infatti, non emerge una concreta analisi della realtà locale e dei suoi problemi e non si prospettano soluzioni su come porre rimedio alle cose che non vanno: abbiamo solo assistito ad una semplice operazione di taglia e cuci fra entrate e spese da un capitolo all’altro del bilancio. Su come affrontare il futuro invece, non è stata detta una sola parola, non è stata esposta un’idea, non è stata indicata una credibile strategia per un possibile sviluppo locale, nessuna precisazione su possibile iniziative per risollevare l’economia del territorio, sembra che la preoccupazione maggiore non sia quella di fare qualcosa che possa essere positivo e favorevole al futuro della Città, bensì di tirare avanti alla meno peggio, cercando di scontentare il meno possibile.
Per quanto detto non posso che anticipare il netto voto contrario del Gruppo del Partito Democratico

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