A chiederselo sono i consiglieri dell'Unione di Centro
Voghera - Parco Baratta, un progetto che va bene, quello varato dalla Giunta, oppure è il caso di rivedere qualcosa, anche alla recente presa di posizione della Lega Nord, partito della coalizione che amministra palazzo Gounela. Lo chiederanno al sindaco, durante il prossimo consiglio comunale, gli esponenti dell'Unione di Centro.
L‘edificabilità nell’area di quello che può essere definita ”l’ex parco Baratta” con il provvedimento sopra citato e con le ulteriori approvazioni formali potrà essere portata a 270mila metri cubi di abitazione da realizzare. Mille appartamenti per un insediamento previsto di 3000 persone in più per un’area ipoteticamente scelta per realizzare il primo piano pubblico della città. Il piano di fatto viene cancellato e vale la pena ricordare la dichiarazione resa dall’Assessore confortata dal Capo Ufficio Urbanistica in Consiglio Comunale “comunque le case avranno un verde superiore a quello medio che esiste in città per altre abitazioni”.
Il Segretario della Lega oggi non accetta quella variante e dice che si opporrà con grande determinazione.”Troppe case - esclama - così ci rimettono solo i vogheresi”.
A questa esclamazione la Giunta che risposta intende dare?
IL gruppo “Per L’Unione di Centro” che ha votato contro la variante ,ricorda che il provvedimento è stato approvato all’unanimità da tutta la maggioranza consiliare (Lega compresa)nella seduta del maggio scorso.
Il nostro gruppo vuole ricordare che ha manifestato perplessità circa la linearità del provvedimento che stravolgeva il parco ed ha rappresentato motivazioni che oggi sono fatte proprie da un gruppo rappresentativo della maggioranza.
Si chiede quindi se oggi le stesse forze politiche di maggioranza intendono apportare correzioni al piano ed in che misura.
Noi, rispetto a quella che è stata siglata come la più grande operazione urbanistica immobiliare degli ultimi anni, ribadiamo il nostro NO perché tale variante è stata approvata con il grande pressapochismo di pochi che hanno presentato l’operazione come momento innovativo, perché nel piano si prevedeva la realizzazione di abitazioni ecocompatibili con la grande soddisfazione dei proprietari ,alcuni con patrimoni consistenti,che vedevano raddoppiati il coefficiente di edificabilità (con aggiunta del 5% relativo al bonus per abitazioni ecocompatibili).
Vale la pena ricordare che per qualche proprietario la vocazione agricola rischia di trasformarsi ben presto in vocazione di costruttore o immobiliarista atteso che le aree del Gallini acquistate come agricole si sono ben presto trasformate (o si stanno trasformando)da agricole in edificabili. Alludiamo all’ area già di proprietà dell’Istituto Agrario Carlo Gallini e venduta dall’Ersaf.
Alla luce di queste novità politiche nello schieramento di maggioranza, peraltro da noi già auspicate, sull’argomento è lecito domandarsi:la maggioranza conferma ed è pronta ad arrivare all’approvazione definitiva?