BRONI - Non si placa la polemica politica sollevata con il duplice furto di Cascina Cassino, che ha fruttato ai ladri un ingente bottino di strumenti da cucina. Nei giorni scorsi c'è stato un sopralluogo del consiglieri di opposizione Giusy Vinzoni e Franco Rovati, che si sono anche rivolti al Questore.
Il sopralluogo a Cascina Cassino
Dopo il sopralluogo di venerdi scorso, l'opposizione ha prima chiesto l'istituzione di una commissione d'inchiesta per capire che cosa è successo davvero. "Abbiamo intenzione di chiedere l'istituzione di una commissione di inchiesta su questi fatti – sottolinea Giusy Vinzoni -. Gli episodi accaduti sono molto gravi, ma ancora più grave è che nessuno della minoranza sia stato avvertito. Il sindaco avrebbe dovuto convocare una capigruppo e spiegare quello che era successo. Prima dei due furti, alla cascina c'era solo un allarme perimetrale esterno, non collegato a nessun numero (ora è stato registrato quello della vigilanza ndr), pur in una posizione lontana dalle case, e solo dopo la vigilanza ha messo a disposizione un sistema antintrusione per l'interno. Infatti, dei furti se ne sono accorti dopo. Siamo di fronte ad una totale erronea gestione della sicurezza del bene".
L'intervento della Questura
"Questa mattina, accompagnata dai consiglieri comunali Franco Rovati e Luigi Catena, mi sono recata al comando della Polizia Urbana, per conferire con il Comandante facente funzioni. Avevo deciso di incontrarlo per avere chiarimenti sulle procedure adottate per garantire la vigilanza di Cascina Cassino, alla luce dei due furti avvenuti e delle notizie che, proprio su questo gruppo, sono state pubblicate - prosegue Giusy Vinzoni - Il Responsabile ci ha detto che la “Dog Security Land” è stata individuata a seguito di una segnalazione arrivata da persona ritenuta degna di ampia fiducia. Dopodiché, la procedura ha avuto il suo corso burocratico, senza ulteriori approfondimenti. Noi abbiamo obbiettato che, a prescindere da chi possa essere colui che ha segnalato la “Dog Security Land”, prima di assegnare un incarico tanto delicato, che comporta una spesa di rilievo, peraltro fuori bilancio, una maggiore cautela ci sembrava d’obbligo.In tarda mattinata sono arrivate anche notizie dalla Questura, che era stata precedentemente da me contattata, per chiedere quelle informazioni che avrebbe dovuto ottenere il Comune di Broni, prima di procedere con la determina, ma che, come abbiamo visto, non erano state richieste. La Questura ha confermato l’inidoneità del soggetto in questione a svolgere le mansioni per cui è stato incaricato. Ne consegue che potrebbero esserci degli illeciti, anche penali, per cui le autorità competenti dovrebbero procedere".