STRADELLA - Un’annata difficile, soprattutto per l’Oltrepò Pavese alle prese con un dimezzamento della produzione vitivinicola. Ma anche un anno da cui ripartire rimettendo al centro il ruolo degli agricoltori, oggi più che mai fondamentali per garantire la sicurezza alimentare e la vera sostenibilità del pianeta.
Gli eventi climatici hanno messo a dura prova la terra
«Sappiamo tutti come il 2024 sia stato un anno particolarmente difficile – spiega Silvia Garavaglia, Presidente di Coldiretti Pavia – L’annata è stata segnata da eventi climatici estremi che hanno messo a dura prova la nostra terra e il nostro impegno. Le piogge abbondanti, se da un lato sono state necessarie per ripristinare le riserve idriche, dall'altro hanno causato ingenti danni alle colture, mettendo a repentaglio l'equilibrio di un intero sistema produttivo». Le ultime stime in ambito vitivinicolo fanno segnare perdite di circa il 50 per cento, principalmente a causa della peronospora e delle malattie fungine dovute all’eccesso di pioggia dei mesi scorsi.
Non va meglio per le altre colture e per le altre zone della provincia di Pavia. Sempre a causa del clima – spiega Coldiretti Pavia – il raccolto del riso ha fatto segnare perdite del 30 per cento circa, così come per il mais. Non va meglio per il frumento e per la soia, dove il calo della produzione arriva fino a punte del 50 per cento. «Siamo passati dalla siccità estrema di due anni fa all’eccesso di pioggia di quest’anno, e non c’è stata coltivazione che sia stata risparmiata dal maltempo – sottolinea ancora Silvia Garavaglia – Anche questo dimostra come l’agricoltura sia l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, una sfida in più per le imprese agricole che già ne devono affrontare parecchie, a partire dall’eccesso di burocrazia e dal giusto riconoscimento economico per il loro lavoro».