Piazza Duomo (click to enlarge)
VOGHERA - La chiusura di piazza Duomo, con relativa pedonalizzazione e magari la realizzazione di dehors e spazi pubblici è il sogno di ogni Vogherese purché… si eviti di farlo davvero. Può sembrare un controsenso, teoricamente lo è, ma è proprio così. Togliere il parcheggio ai Vogheresi è un po’ come togliergli l’ossigeno. Ecco perché c’è tanto scetticismo nell’applicare un provvedimento che in tante Città è già in vigore da anni.
IL PARCHEGGIO DEVE ESSERE PIU COMODO POSSIBILE
Il problema più grande per consentire la chiusura viabilistica di piazza Duomo non è né burocratico né viabilistico, ma sta nella testa dei Vogheresi. I Vogheresi, infatti, sono intimamente legati alla comodità del parcheggio, se vanno in un negozio, in un bar o in qualsiasi altro posto cercano di parcheggiare l’auto il più vicino possibile, se non proprio davanti. Quante volte, scendendo da via Cavour in Piazza Duomo, abbiamo visto auto parcheggiate ai lati della strada con le “quattro frecce” lampeggianti solo perché qualcuno doveva andare in un negozio? In questo caso sarebbe sufficiente proseguire per 20 metri, parcheggiare in piazza Duomo e così non si intralcerebbe il traffico in via Cavour lungo la quale, tra l’altro, è vietato sostare. Eppure il vogherese infrange questa regola, pur di parcheggiare davanti al negozio dove deve andare. E magari è lo stesso che chiede la chiusura di piazza Duomo.
I PRECEDENTI
C’è un precedente politico relativo alla chiusura di piazza Duomo. La piazza venne interamente chiusa, anche su richiesta di tanti cittadini, dalla giunta di centro sinistra guidata da Carlo Scotti. Era l’ultimo anno di mandato, il 1999 e nel 2000, dopo la vittoria elettorale, il primo provvedimento amministrativo del nuovo sindaco Aurelio Torriani (oggi assessore al bilancio della giunta Garlaschelli) fu proprio quello di riaprire piazza Duomo alle auto, placando così le proteste dei Vogheresi.
L’ESPERIMENTO DELLA GIUNTA
A partire dai ieri è stata chiusa una porzione di piazza Duomo (dietro alla collegiata di San Lorenzo e di fronte al bar da Marino per semplificare). Un esperimento che la giunta ha provato ad introdurre, forse anche per testare la disponibilità dei Vogheresi ad un eventuale progetto più ampio. E, come succede in tutte le iniziative, sono arrivati subito fischi e applausi, senza tenere conto del fatto che comunque sarà necessario aspettare un po’ di giorni (condizioni climatiche permettendo) per poter formulare un giudizio più attendibile. Va anche sottolineato che si tratta di un provvedimento preso nel bel mezzo di una pandemia mondiale, che sta modificando lo stile di vita dei Cittadini, limitandone la libertà.
Tanti dicono che prima di chiudere la piazza la giunta avrebbe dovuto studiare un progetto più ampio (gli stessi che lo dicono non sanno però se questo progetto esiste o meno), che avrebbe dovuto realizzare lavori di manutenzione della piazza (gli ultimi risalgono a più di dieci anni fa e sono stati fatti in concomitanza con la posa del teleriscaldamento) e che la chiusura della porzione di piazza stessa avrebbe dovuto essere oggetto di una comunicazione più efficace per avvisare cittadini e commercianti (in effetti la comunicazione non fa mai male… più ce n’è meglio è).
Per contro, quelli a favore, naturalmente attendono di valutare bene la situazione, dopo qualche giorno di rodaggio, ma sono tendenzialmente favorevoli ad una chiusura, seppur parziale, della piazza.
Ora la palla passa ai Vogheresi, che si troveranno di fronte ancora l’ennesimo dilemma: una piazza bella o una piazza comoda?
Sarebbe bello se scegliessero, questa volta, una piazza bella, anche perché Voghera è una delle poche città che ha due parcheggi immensi e gratuiti (i cortili dell’ex caserma) a 100 metri dal centro storico. Ma il Vogherese vuole parcheggiare a 10 centimetri, non a 100 metri. Speriamo che cambi idea.
Andrea PESTONI (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)