Tanta gente comune alla cerimonia
CERVESINA Le autorità conferiscono prestigio a qualsiasi evento ma è vedere tanta gente comune che ti porta a ripercorrere la vita di un amministratore e di un cittadino. Questo è accaduto durante l’intitolazione della Rsa di Cervesina a Paolo Beccaria.
IL PASSATO PER GUARDARE AL FUTURO – Lo scoprimento della targa in ricordo di Paolo Beccaria, che ora intitolerà quella casa di riposo che tanto ha voluto e che già era all’avanguardia anni fa, fa solo da sfondo a una Cervesina che da lui è stata amministrata per decenni sotto il segno della lungimiranza. Per questo, oltre al vescovo mons. Martino Canessa, all’assessore regionale Mario Melazzini ed a tanti altri amici, amministratori e sindaci, i cerve sinesi presenti all’eventi hanno voluto portare la loro testimonianza e il loro ricordo a un Sindaco che ha reso Cervesina uno dei principali paesi dell’Oltrepo in tema di lavori pubblici, opere e servizi. Una piccola perla in un territorio che, anche senza la crisi, faticava a correre spedito. Mentre Cervesina aveva già tagliato il traguardo. L’imminente inaugurazione dell’autodromo sarà la ciliegina sulla torta di un progetto che Paolo Beccaria aveva già pianificato tanti anni fa, quando impianti simili non erano nemmeno nei programmi delle grandi città.
IL RICORDO DI FUSO - Sono questi i valori che ci ha lasciato: eredità che si deve accogliere per sviluppare ancora più forte il senso di appartenenza al nostro Paese. Solo così potremo fare nostre le parole del grande poeta portoghese Fernando Pessoa “Passo e resto, come l’Universo”. Così l’attuale sindaco Daniele Fuso ha voluto ricordare, al termine del suo intervento, Paolo Beccaria. Citando un poeta portoghese che anche oggi rimane nei cuori di tutti gli amanti della letteratura. Così Beccaria è rimasto nel cuore di tutti gli abitanti di Cervesina. Le nuove e le vecchie generazioni. Chi lo ha conosciuto, chi ne ha sentito parlare e chi da oggi lo ricorderà per sempre. Come succede a chi nella propria vita, con il suo lavoro, lascia segni tangibili. Poi inevitabilmente passa, forse troppo presto, ma resta anche. Come l’universo.