VOGHERA - Voghera Sei Tu da la parola ai suoi esperti. La Dottoressa Maria Teresa Alberti, laureata in Psicologia clinica e dinamica e con un lungo curriculum di master e specializzazioni, ci parlerà oggi del disturbo ossessivo compulsivo e dei rimedi per combatterlo. Buona lettura!
Forse è un luogo comune pronunciare frasi del tipo “sono ossessionato”, “ma che ossessione”, “sei ossessivo”. In realtà avere delle ossessioni può essere una vera e propria patologia denominata DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO (DOC).
Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi che arrivano nella mente in modo intrusivo tale da venire percepite dall’individuo come particolarmente fastidiose, tanto da generare notevole ansia.
Lo sforzo che viene fatto per contrastare le ossessioni ha in genere un effetto momentaneo.
Le ossessioni vanno distinte dalle preoccupazioni che sono comuni a tutte le persone e si riferiscono a qualcosa di reale, per esempio posso essere preoccupato per un esame, per un motivo di salute; tali preoccupazioni diventano ossessioni quando sono eccessive e quando sono prive di una base razionale.
Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi come lavarsi ripetutamente le mani, controllare di avere spento il gas, riordinare la casa rispettando certe regole mentali oppure azioni mentali (contare, pregare ripetere sequenze o formule mentalmente) che hanno lo scopo di ridurre il disagio e l’ansia provocato dai pensieri ossessivi.
In pratica le compulsioni sono il mezzo attraverso cui governiamo l’ansia e controlliamo il disagio e l’attenzione clinica è meritevole solo quando i sintomi sono tali da condizionare la vita di tutti i giorni.
Sintetizzo alcuni dei pensieri ossessivi più frequenti, sottolineando che le ossessioni possono essere veramente di ogni tipo e spesso anche bizzarre:
- paura di dimenticare qualcosa, esempio chiudere il gas, chiudere la porta, aver lasciato la luce accesa (disturbi da controllo),
- ossessione per l’ordine e per la simmetria (i soprammobili devono essere in un certo modo, i vestiti e le scarpe rispettare uno specifico criterio di ordine),
- paura di contrarre delle malattie (disturbi da contaminazione)
- paura di non essere abbastanza puliti (disturbi di cleaning)
- paure di aggressioni o violenze di carattere sessuale
- paura di fare del male agli altri o di riceverlo
- superstizione eccessiva
Ci sono alcuni disturbi che possono essere confusi con il DOC che elenco solo per conoscenza:
Disturbo ossessivo compulsivo di personalità
Disturbo del controllo degli impulsi
Depressione
Convinzioni deliranti
Ipocondria
Il DOC, colpisce sia uomini che donne con una percentuale pari al 2-3% della popolazione. L’esordio è tra i 6-15 anni nei maschi e tra i 20-29 nelle donne e avviene in modo subdolo, aggravandosi gradualmente.
La causa di esordio può essere un evento stressante oppure casuale, sicuramente l’eziologia del DOC ha avuto diverse interpretazione ma la più convincente è riconducibile allo studio dei meccanismi del pensiero e della modalità di elaborazione dell’informazione.
Fra i pensieri maggiormente irrazionali vi è, nelle persone affette da DOC, un eccessivo senso di responsabilità che porta a ritenersi totalmente responsabili dell’esito negativo di un evento anche quando la responsabilità è in realtà minima o parziale.
D’altra parte l’eccessiva importanza attribuita ai pensieri è un’altra caratteristica che porta gli individui affetti da DOC a ritenere che un pensiero, solo perché formulato sia importante e se il pensiero è negativo diventa inaccettabile riconoscerlo solo come un pensiero negativo. Le preoccupazioni negative ci possono essere ma non necessariamente determinano un aumento delle probabilità che si verifichino eventi temuti.
La poca tolleranza dei pensieri negativi implica che tali soggetti facciano di tutto per contrastare tali pensieri e liberare la mente, quando in realtà non si può decidere di non pensare e cosa pensare perché il flusso dei pensieri, subisce solo un controllo parziale da parte nostra.
Il rapporto con l’ANSIA, è un altro elemento da considerare e su cui lavorare. L’ansia è un’emozione normale che ha tutto il diritto di esistere e per quanto i sintomi fisici che l’ansia può determinare possano essere in taluni casi sgradevoli, non porteranno mai a una perdita di controllo totale e prima o poi l’ansia scende e con essa spariscono anche gli effetti fisici negativi.
QUALE CURA PER IL DOC?
Il trattamento maggiormente indicato è la terapia cognitivo comportamentale, associata alla terapia farmacologica, in genere antidepressivi, sono invece controindicati i farmaci ansiolitici come le benzodiazepine.
La psicoterapia comportamentale modifica i pensieri e le emozioni disfunzionali partendo dal cambiamento dei comportamenti. Fra le tecniche più usate vi è la “esposizione con prevenzione della risposta”. In questo caso il soggetto viene invitato in maniera guidata a fronteggiare lo stimolo temuto senza mettere in atto i rituali comportamentali che in precedenza avrebbero temporaneamente ridotto l’ansia.
DOTT.SSA MARIA TERESA ALBERTI
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