VOGHERA - Voghera Sei Tu dà la parola ai suoi esperti. Per l'"Angolo del Sorriso", una rubrica mensile dedicata al benessere e alla salute della bocca, il Dott. Alessandro Veronese, dentista laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Odontostomatologia, ci parlerà della ridevitalizzazione.
Si tratta di un procedimento terapeutico atto a ripulire il canale dentale, ovvero il canale dove era racchiuso il nervo, nel quale è stata eseguita una devitalizzazione, in modo da eliminare quei batteri che ancora presenti, possono essere responsabili di una sintomatologia dolorosa.
In poche parole è il dente la cui devitalizzazione pregressa non ha avuto il successo terapeutico voluto!
Perché la devitalizzazione abbia successo i canali delle radici devono essere interamente detersi e otturati, a volte capitano canali molto curvi o particolarmente stretti che risultano difficili da detergere, ma la buona abilità aiuta a superare queste problematiche.
QUANDO SI RICORRE AL RITRATTAMENTO?
- Quando è presente una lesione granulomatosa nell’apice del dente evidenziabile radiologicamente, scoperto accidentalmente oppure per una sintomatologia dolorosa accusata dal paziente;
- Presenza di una chiusura canalare incongrua in previsione di progettare un nuovo restauro;
- protesico su quel dente. Anche se nella radiografia endoorale non c’è una lesione all’apice, ma la cura canalare è incompleta, non mi prenderei mai il rischio di cementare una capsula nuova su quel dente perché esiste la possibilità che l’elemento in questione asintomatico fino a quel momento, durante le procedure atte a realizzare una nuova capsula, si riacutizzi con la comparsa, negli anni succesivi, un processo granulomatoso periapicale mettendo a repentaglio tutto il lavoro svolto;
- Presenza di ostacoli (gradini o strumenti rotti) che impediscono un corretto ritrattamento canalare per rimuovere residui necrotici del nervo che non essendo più riconosciuti dall’organismo, favoriscono la formazione di granulomi apicali.
Per eseguire il trattamento sarà necessario rimuovere l’otturazione presente oppure, se il dente fosse già incapsulato, scegliere fra due possibili alternative : togliere la capsula o creare un pertugio e accedere ai canali dentali lasciando in sede il manufatto protesico che poi verrà completato con la chiusura della via d’ingresso.
Le problematiche insorgono se all’interno dei canali ci sono ritenzioni di varia natura come perni
o viti per i quali le procedure si fanno decisamente più complicate: per esempio un perno lungo cementato sarà difficilmente rimovibile senza creare lesioni irreversibili alla radice del dente. Negli ultimi anni sono stati introdotti in commercio perni in fibra di vetro o di carbonio che per la loro composizione risultano ancora più difficili da rimuovere.
Esistono comunque tecniche che permettono di ottenere buoni risultati di rimozione. È necessario sottolineare che IL DENTE CON UN GRANULOMA, O CON UNA QUALSIASI ALTRA LESIONE ALL’APICE, NON ANDREBBE MAI ESTRATTO in quanto in mano all’operatore ci sono ormai tecniche che permettono di bonificare l’elemento in questione.
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DOTT. ALESSANDRO VERONESE
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