GLI ESPERTI DI VOGHERA SEI TU - NON C’È OSSO, MI DISPIACE BISOGNA FARE LA DENTIERA!!! NON È ASSOLUTAMENTE VERO

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VOGHERA - Voghera Sei Tu dà la parola ai suoi esperti. Per l'"Angolo del Sorriso", una rubrica mensile dedicata al benessere e alla salute della bocca, il Dott. Alessandro Veronese, dentista laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Odontostomatologia, ci parlerà di protesi e impianti.

Capita tutti i giorni di vedere radiografie di pazienti che per tanti motivi hanno avuto un riassorbimento osseo che in prima istanza non permette l’inserimento degli impianti. Prima dell’avvento di quest’ultimi l’odontoiatria risolveva queste problematiche con l’utilizzo di apparecchiature mobili (scheletrati) e protesi mobili (dentiere). O lasciando il paziente con aree edentule molto debilitanti.

Oggi le cose sono nettamente cambiate per la presenza sul mercato di prodotti che favoriscono la rigenerazione ossea; trattasi di osso bovino, suino o equino o di altri materiali di innesto di varia natura.

Tali materiali vengono privati della componente organica e attraverso un meccanismo osteoconduttivo fungono da guida per il processo di rigenerazione ossea. L’intervento consiste nell’ inserimento nella zona carente di osso, con l’ausilio di una membrana (riassorbibile o non riassorbibile), che svolge un “effetto tenda”, garantendo una stabilità del coagulo e del materiale osseo e tenendo lontano il tessuto connettivo che presenta una velocità di crescita nettamente superiore all’osso che si sta riformando.

Oltre all’osso sintetico il dentista può usare anche l’osso autologo (del paziente), il cui prelievo oggi viene svolto in maniera meno invasiva rispetto a quello che si effettuava una ventina di anni fa. Allora venivano eseguiti interventi a carico della cresta iliaca ormai abbandonati da tempo.

Oggi il concetto di base è che nel cavo orale possiamo recuperare tutto l’osso di cui abbiamo bisogno senza sottoporre il paziente a interventi importanti.

Questa prefazione solo per far capire che nel 2021 è doveroso da parte del medico dentista fornire al paziente tutte le possibilità tese alla riabilitazione del suo cavo orale. Un esempio: un dente con una tasca paradontale (tasca piorroica), a meno che la perdita ossea sia veramente importante, non deve essere tolto, ma si devono applicare tutte quelle procedure ormai protocollate per togliere l’infezione e per garantire la rigenerazione e conseguentemente la salvezza dell’elemento dentale.

PRIMA - DOPO

Ancora oggi visito pazienti parodontali (piorroici) giovani che per anni sono stati trattati con tre quattro sedute di ablazione del tartaro, sicuramente utili per calmierare l’evento acuto della piorrea, ma insufficienti a risolvere il problema. Le tasche di questi pazienti, se all’inizio erano di pochi mm di profondità, nel corso degli anni si sono approfondite peggiorando il quadro parodontale.

Una corretta terapia, volta a eliminare l’infezione e a ripristinare l’osso che è andato perso, è risolutrice in una percentuale molto alta.

Nel mascellare superiore l’intervento del grande rialzo del seno mascellare (sinus lift) permette di ricostruire una trabecolatura ossea in cui verranno inseriti impianti senza dover ricorrere ad apparecchiature mobili come si faceva tanti anni fa. Purtroppo ancora oggi, nonostante l’odontoiatria abbia fatto passi da gigante, ci sono professionisti che non applicano le attuali conoscenze scientifiche.

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DOTT. ALESSANDRO VERONESE
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