RIVANAZZANO TERME - Voghera Sei Tu dà la parola ai suoi esperti. Il Dott. Adolfo Piazza, osteopata e fisioterapista con laurea in Scienze Motorie, ci parlerà di osteoporosi e osteopatia. Buona lettura!
Cos’è l’osteoporosi
Lo scheletro, svolge una funzione di sostegno della struttura corporea, di protezione degli organi interni e fornisce ai muscoli le leve adeguate ad eseguire il movimento rendendo il tessuto particolarmente resistente e solido. La patologia che con maggiore frequenza interessa questo tessuto è l’osteoporosi.
L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro che aumenta la fragilità delle ossa e la predisposizione alle fratture, in quanto comporta il deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo e una riduzione della massa ossea.
La parola "osteoporosi" significa letteralmente "osso poroso" e fa riferimento all'aspetto per l'appunto poroso delle ossa. Tale condizione è causata da una sostanziale modifica del processo di rimodellamento osseo, in quanto la struttura ossea non è statica, ma deriva dal costante equilibrio tra l’apposizione della matrice e la rimozione del tessuto in eccesso: quando l’equilibrio viene alterato a favore della rimozione, si manifesta questa patologia.
L’incidenza di fratture da fragilità aumenta all’aumentare dell’età, e ciò è particolarmente evidente nelle donne.
Nel corso della vita, circa il 40% della popolazione incorre in una frattura di femore, vertebra o polso, in maggioranza dopo i 65 anni.
In Italia, il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni è affetto da osteoporosi e questi numeri sono in continua crescita, soprattutto in relazione all'aumento dell'aspettativa di vita.
Si stima che in Italia l’osteoporosi colpisca circa 5.000.000 di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa.
Relativamente al momento in cui la patologia si manifesta l’osteoporosi può essere distinta in:
• Osteoporosi Primitiva o postmenopausale più frequente in soggetti femminili o senili;
• Osteoporosi Secondaria scatenata da patologie come l’iperparatiroidismo, l’uso cronico di cortisonici, malattie intestinali croniche come il morbo di Chron, la celiachia o l’insufficienza renale cronica.
SINTOMI CLINICI
Solitamente nell’esordio della malattia, non si manifestano sintomi specifici, l’insorgenza infatti può essere definita come asintomatica. Spesso la diagnosi viene fatta quando il danno a carico dell’osso è già di una certa entità per avvenute fratture o microfratture che sono le più diffuse manifestazioni cliniche della patologia.
Le più comuni:
• 79% si verificano a livello di polso, dette anche fratture di Colles,
• 20% fratture di omero (spalla),
• 13% fratture vertebrali,
• 8% fratture del femore.
DIAGNOSI
L’esame principale per evidenziare e quantificare l’osteoporosi è la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata), la quale consente di valutare la densità ossea sia delle ossa appendicolari che della colonna. Grazie a questa tecnica si è in grado di stabilire e ottenere un valore, detto T-score, che correla la densità ossea al rischio di frattura.
A completamento di questo esame strumentale sono necessari anche esami ematochimici specifici.
PREVENZIONE E TRATTAMENTO
L’intervento da dedicare ad una simile patologia deve essere di tipo multidisciplinare, ad esempio:
• Una corretta alimentazione,
• Terapia farmacologica la quale è rivolta a fornire un rinforzo della struttura ossea mediante l’assunzione di farmaci specifici e mirati in base alla patologia osteoporotica e ad eventuali comorbidità proprie del paziente,
• Una costante attività motoria.
Diversi studi dimostrano che per la prevenzione della perdita e per l’incremento del trofismo osseo, i risultati più incoraggianti si ottengono grazie al trattamento riabilitativo in quanto finalizzato al miglioramento della resistenza e della forza muscolare in modo tale da prevenire le cadute ed aumentare l’equilibrio, la coordinazione e la mobilità articolare.
La promozione dell’esercizio fisico risulta infatti il cardine dei programmi riabilitativi rivolti al paziente con osteoporosi: in primo luogo favorisce l’aumento della massa ossea, grazie al carico meccanico e alle contrazioni muscolari; riduce sensibilmente l’assunzione di analgesici e consente di incrementare le attività funzionali dell’individuo.
I principali obiettivi da raggiungere sono:
• contrastare la riduzione di densità ossea,
• aumentare la forza muscolare, resistenza e la potenza,
• incrementare l’ equilibrio e la flessibilità,
• migliorare la postura rafforzando gli estensori del tronco,
• aumentare la resistenza all’attività aerobica,
La terapia pertanto si sviluppa mediante programmi di esercizi da poter svolgere anche in gruppo, tenendo sempre in considerazione le caratteristiche individuali e la singola valutazione del paziente. L’attività di gruppo può consentire in tal modo al paziente di convivere meglio con la sua patologia e di avere un maggiore supporto psicologico.
DOTT. ADOLFO PIAZZA
Osteopata – Fisioterapista – Scienze Motorie
Corso Repubblica n.30
27055 – Rivanazzano Terme (PV)
Cell. 328 5651994
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