GLI ESPERTI DI VOGHERA SEI TU - ERNIA CERVICALE: sintomi, diagnosi e trattamento

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RIVANAZZANO TERME - Voghera Sei Tu dà la parola ai suoi esperti. Il Dott. Adolfo Piazza, osteopata e fisioterapista con laurea in Scienze Motorie, ci parlerà dell'ernia cervicale, con i suoi sintomi, la diagnosi e le sue possibili cure. Buona lettura!

ANATOMIA CERVICALE

Il tratto cervicale è la parte più mobile della colonna vertebrale ed anche la più delicata. È costituito da 7 vertebre articolate tra loro in modi differenti; queste vertebre vengono identificate con la lettera C, e progressivamente numerate da C1 a C7.

Oltre a sostenere, stabilizzare e rendere mobile il cranio, protegge le strutture che passano attraverso di esso, come il midollo spinale, le radici nervose e l’arteria vertebrale.
La colonna cervicale presenta una curvatura di circa 36° a convessità anteriore – detta lordosi – che varia in relazione alle modificazioni delle altre curve rachidee ed in genere si fa più marcata nelle persone anziane.
Sulla base di alcune peculiarità anatomiche le ernie cervicali si instaurano nel rachide cervicale inferiore, costituito da 5 vertebre (C3-C7).

Ogni disco è formato da:

• Nucleo polposo, costituito da una sostanza gelatinosa composta dall'88% di acqua,
• Anelli concentrici fibrosi (anulus fibrosus): contengono il nucleo e lo proteggono da movimenti bruschi e da carichi pesanti, impedendo la fuoriuscita della sostanza gelatinosa dal disco,
• Legamenti longitudinali anteriore e posteriore, la cui funzione è rafforzare l'anulus. A livello cervicale, il legamento posteriore deve adempiere ad un'importantissima funzione, ovvero proteggere il midollo spinale. A tale scopo, questo legamento è potente e largo.

La rottura dell'anello fibroso determina la fuoriuscita del nucleo polposo dalla propria sede (ernia cervicale).

CAUSE

Sono molteplici le cause che possono determinare la comparsa di un’ernia cervicale, ma in particolare si ricorda:

• traumi improvvisi e violenti(ad esempio il colpo di frusta da incidenti stradali),
• aumento di carico sul rachide,
• adozione e mantenimento d posture sbagliate,
• sforzi eccessivi e prolungati in sede cervicale,
• contratture muscolari da situazioni di stress,
• degenerazione artrosica del disco legata all’età.

SINTOMI

Il sintomo principale dell'ernia cervicale è il dolore al collo (cervicalgia) che tende ad irradiarsi lungo il braccio (brachialgia). Il dolore può essere affiancato da sintomi secondari: debolezza degli arti superiori, formicolii alle braccia, mal di testa, disturbi visivi.

DIAGNOSI

Un'ernia cervicale viene confermata da più test diagnostici:

• Radiografia della colonna cervicale, che permette di rilevare alterazioni delle vertebre,
• Tac cervicale, che consente di riconoscere alterazioni discali locali,
• Risonanza Magnetica cervicale, esame che evidenzia con maggiore precisione la localizzazione e la tipologia di protrusioni o ernie,
• Elettromiografia Arti superiori che studia la sofferenza delle radici nervose nei territori di loro pertinenza.

TRATTAMENTO E TERAPIA

L ‘approccio chirurgico dell’ernia cervicale viene ormai attuato solo quando i tentativi terapeutici conservativi non hanno dato il beneficio sperato e la situazione sintomatologica e obbiettiva del paziente evolve verso una importante limitazione funzionale.
Invece il trattamento conservativo risulta essere quello di elezione ed è caratterizzato da un approccio non invasivo con tecniche manuali, esercizi ed elettromedicali.

L’osteopata inizia la prima seduta con una attenta raccolta anamnestica circa le abitudini di vita del paziente e la conoscenza di eventuali comorbidità non necessariamente collegate alla sintomatologia in atto ( ad esempio patologia vascolare, ipertensiva, diabetica); a questo segue una valutazione pratica non solo limitata alla zona cervicale antalgica, ma alla globalità delle strutture muscolo scheletriche che fisiologicamente presentano connessione e interdipendenza con il tratto cervicale della colonna e la cui alterazione potrebbe essere concausa di sintomi come cefalea, formicolio alle mani, problematiche viscerali. Oltre al trattamento osteofisioterapico il paziente potrebbe trovare giovamento anche dalla integrazione con utilizzo di elettromedicali in particolare tecar e laser terapia, la cui scelta viene fatta proprio in base alla considerazione della globalità delle patologie del paziente e non solo della specifica limitazione funzionale lamentata.
La tecar terapia risulta molto efficace per ridurre il dolore, migliorare l’ossigenazione e la perfusione sanguigna di muscoli e articolazioni del collo. L’azione terapeutica è mirata al contenimento della reazione infiammatoria e dell’edema in profondità, nella zona dove l’ernia discale crea il conflitto con la radice nervosa, inducendo vasodilatazione e di conseguenza apporto di nuovo ossigeno e di nutrienti al tessuto, oltre che riassorbimento dell’edema e riduzione del dolore.

Il LASER produce una amplificazione di luce. In pratica il suo utilizzo determina un incremento della attività metabolica del tessuto e conseguente effetto decontratturante, una azione antinfiammatoria ed antiedemigena su articolazioni e muscoli con riduzione del dolore, aumento del drenaggio linfatico con maggiore assorbimento dei liquidi.

Sicuramente, anche in questa patologia, momento importante è quello della prevenzione evitando i fattori di rischio.

Alcune raccomandazioni:
• Fare regolare attività fisica e nello specifico rafforzare ed allungare i muscoli con esercizi adeguati suggeriti dall’osteopata,
• Mantenere una postura corretta durante la giornata,
• Evitare sollecitazioni scorrette o movimenti improvvisi a livello del collo,
• Controllare il peso corporeo perché l’eccesso di peso di per sé rappresenta un trauma sulla colonna in toto.

DOTT. ADOLFO PIAZZA
Osteopata – Fisioterapista – Scienze Motorie
Corso Repubblica n.30
27055 – Rivanazzano Terme (PV)
Cell. 328 5651994
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