VOGHERA - Voghera Sei Tu dà la parola ai suoi esperti. Per l'"Angolo del Sorriso", una rubrica mensile dedicata al benessere e alla salute della bocca, il Dott. Alessandro Veronese, dentista laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Odontostomatologia, ci parlerà del granuloma dentale.
Il granuloma è un’infiammazione cronica dell’apice della radice del dente, spesso asintomatico e non suppurativo. La diagnosi avviene per la comparsa di una sintomatologia dolorosa per cui il paziente non riesce a masticare al di sopra del dente sospetto, oppure avviene casualmente in occasione dell’esecuzione di radiografie di controllo presso il dentista.
Alcuni pazienti si spaventano perché la desinenza “oma” viene spesso associata a patologie più importanti (carcinoma) ma di fatto la patogenesi è essenzialmente da ricondurre ad una invasione batterica proveniente dal canale dove era presente il nervo che è morto spontaneamente oppure che è stato asportato in maniera incompleta durante la devitalizzazione del dente.
Il granuloma risulta spesso asintomatico perché l’organismo lo “contiene” fino a quando i batteri non si virulentano determinando l’insorgenza di ascessi o fistole.
CAUSE:
• Carie non curate che provocano la morte del nervo. Quest’ultimo va incontro ad un processo di decomposizione fuoriuscendo dall’apice della radice; il nostro sistema di difesa crea il granuloma per impedire ai batteri di propagarsi nell’osso.
• Traumi dentali responsabili di un insulto al peduncolo vascolo nervoso con necrosi e morte del nervo
• Pulpite
• Parodontite
• Irritazione cronica da agenti chimici (fallimento di una otturazione dentistica). Se l’otturazione è troppo vicina al tessuto nervoso dopo qualche tempo il nervo muore per un insulto che ha subito dall’agente chimico ed evolve con la formazione del granuloma.
TERAPIA
La devitalizzazione rappresenta l’unica terapia possibile per eliminare, dal canale della radice del dente, quei batteri che alimenterebbero continuamente il granuloma se non venissero debitamente asportati.
Nel caso il dente fosse già devitalizzato si può eseguire una ridevitalizzazione del dente; quest’ultima a volte non può essere eseguita per la presenza di perni che non consentono il passaggio dei nostri strumenti per ripulire il canale, in tal caso si deve fare una apicectomia che rimuove direttamente il focolaio batterico con un intervento chirurgico attraverso la gengiva. Nell’apicectomia l’asportazione del granuloma è possibile perché si mette a nudo il processo infettivo, mentre nel caso della devitalizzazione e della ridevitalizzazione (di un dente già devitalizzato) eliminando la carica batterica nel canale si deve aspettare un po’ di tempo perché i processi di riparazione riassorbano il tessuto granulomatoso non più alimentato dai batteri presenti all’interno del canale.
E’ importante sottolineare che il dente con un granuloma DEVE essere curato e non estratto (ancora oggi sento casi di estrazione di denti per la presenza del granuloma. La terapia endodontica (devitalizzazione) permette di riportare l’apice del dente infetto ad una situazione fisiologica salvando il dente ed evitando al paziente esborsi economici superiori per sostituirlo. Solo in casi eccezionali dopo ripetuti tentativi terapeutici e se il granuloma recidiva, si sceglie l’estrazione dell’elemento dentale ormai irrecuperabile.
Ci tengo a sottolineare che i principi di deontologia medica prevedono che l’intervento clinico debba sempre essere finalizzato a operare scelte il meno invasive possibili e con il maggior risparmio economico.
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DOTT. ALESSANDRO VERONESE
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