VOGHERA - Voghera Sei Tu dà la parola ai suoi esperti. Per l'"Angolo del Sorriso", una rubrica mensile dedicata al benessere e alla salute della bocca, il Dott. Alessandro Veronese, dentista laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Odontostomatologia, ci parlerà dell'ipersensibilità dentale.
UN PROBLEMA COMUNE
L’ipersensibilità dentale è un problema comune che si può sviluppare per varie ragioni: la più frequente è la presenza di una carie a carico di uno o più elementi dentali oppure una incrinatura del dente per un evento traumatico o microtraumi ripetuti.
Fra le altre cause di ipersensibilità dentale annoveriamo la recessione gengivale (gengive che si ritirano) e l’usura dello smalto. Nel primo caso, la dentina, che rappresenta la parte più porosa del dente, si espone. Il paziente lamenta un fastidio al colletto del dente; la zona di passaggio tra smalto e cemento. La dentina contiene migliaia di fibre nervose che, in comunicazione con il nervo, quando vengono sollecitate da uno stimolo termico (quale una bevanda fredda) scatenano dolore acuto. La recessione gengivale si determina per:
1. un processo infiammatorio legato ad un accumulo di placca batterica non correttamente asportata dallo spazzolamento quotidiano. A volte, tale flogosi, se trascurata potrebbe portare ad una malattia parodontale con scopertura ulteriore della superficie radicolare;
2. per uno spazzolamento scorretto (quello orizzontale) o per l’utilizzo di uno spazzolino duro, responsabili di un assottigliamento dell’epitelio gengivale che porta ad un allontanamento dello stesso dalla sua posizione fisiologica.
L’ipersensibilità dentale può essere provocata da un consumo di cibi e bevande calde, cibi o bevande aspre, e dal solo respiro di aria fredda.
Le donne in gravidanza lamentano una sensibilità dentale perché la loro condizione comporta un maggiore afflusso di sangue ai denti e alle gengive che risultano più sensibili agli stimoli termici e meccanici.
Riguardo all’usura dello smalto, il bruxismo ne è la causa principale, in tal caso il dente perde la corazza che lo protegge dagli stimoli esterni, termici e meccanici.
Ulteriori cause di usura dello smalto sono il reflusso gastroesofageo e il trattamento odontoiatrico di sbiancamento, quest’ultimo sconsigliato quando il paziente è affetto da sensibilità dentale.
Una volta eliminate le cause principali (tecnica di spazzolamento errata, spazzolino inadeguato), corretto il bruxismo con l’impiego di un bite, corrette le cattive abitudini alimentari (spremute di limone o di arance), è importante fare una diagnosi corretta per la soluzione del problema. Se la ipersensibilità dentale cela una malattia cariosa o parodontale è compito dell’operatore adottare tutte quelle tecniche per bloccare la malattia e successivamente risolvere la ipersensibilità.
Nei casi più lievi si possono utilizzare prodotti a base di fluoruro di sodio e stannoso, fosfato di calcio, adesivi e resine aventi tutti lo scopo di sigillare quei tubuli dentinali esposti che mettono in comunicazione il nervo con l’ambiente esterno.
A livello domiciliare l’utilizzo di collutori e dentifrici a base di fluoro aiutano a rinforzare lo smalto e a renderlo più refrattario agli stimoli esterni. Nei casi più gravi l’ipersensibilità è tale da dover ricorrere alla devitalizzazione del dente, compromettendone la sua robustezza.
DOTT. ALESSANDRO VERONESE
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