VOGHERA - Per alitosi (detta anche bromopnea) si intende un odore sgradevole emesso dalla bocca durante la respirazione ed è un problema che in molti casi pregiudica la vita relazionale della persona. Che brutta esperienza quando qualcuno ci ha detto “ti puzza il fiato”!
LE CAUSE
Quando il cattivo odore proviene dal cavo orale, le cause possono essere innumerevoli:
- Scarsa igiene orale con la presenza di residui di cibo utilizzati dai batteri anaerobi della placca che li trasformano in composti solfurei
- Malattie parodontali (piorrea): l’alitosi è un sintomo che non dobbiamo sottovalutare perché può rappresentare un campanello d’allarme per una patologia dentale, che trascurata, porterebbe alla perdita dei denti.
- Ascessi dentali
- Carie responsabili di cavità nei denti che raccolgono placca batterica
- Gengive infiammate
- Secchezza della bocca e della lingua (patina sulla lingua): la lingua per le innumerevoli papille esistenti rappresenta un territorio ideale per i batteri Gram negativi anaerobi che producono composti solforati responsabili del cattivo odore.
- Fumo di sigaretta
- Abuso di alcool
- Periodi di digiuno che riducono la produzione salivare, meccanismo fondamentale per la detersione della bocca
L’alitosi può comparire in presenza di patologie sistemiche come:
- Insufficienza renale, epatica o diabete
- Sinusiti, tonsilliti e bronchiectasie
IL RUOLO DEL DENTISTA
Recenti studi sottolineano che in presenza di patologie gastrontestinali, come la gastrite o il reflusso gastroesofageo, soprattutto in presenza dell’Helicobacter pylori, possono provocare alitosi dovendo ricorrere in questi casi ad una severa terapia antibiotica per debellare il batterio.
Il ruolo del dentista è molto importante per la raccolta di dati (anamnesi) e la visita del cavo orale .L’esame della bocca è di estrema importanza: oltre alle carie il paziente può avere una malattia parodontale (piorrea) allo stadio iniziale o avanzato con tasche gengivali che raccolgono batteri anaerobi che provocano infiammazioni importanti.
Una lezione di igiene orale su come usare lo spazzolino, l’impiego del colluttorio o del filo interdentale o lo spazzolamento della lingua, nei casi in cui la stessa presenta delle papille infiammate, molte volte risolvono questa problematica. Una volta escluse malattie del cavo orale sarà bene consigliare una visita specialistica per approfondire le indagini diagnostiche e capire quale causa extraorale possa provocare questo sintomo. Esistono degli esami mediante gas cromatografi per misurare il livello dei solfiti volatili, ma le tecniche sono costose e richiedono tempi lunghi.
Nei pazienti con alitosi si è scoperta nella loro saliva una concentrazione di lattoferrina inferiore rispetto ai soggetti asintomatici e per questo sembra che l’assunzione di compresse orosolubili di lattoferrina rappresenti un valido aiuto ristabilendo la concentrazione nella saliva stessa.
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DOTT. ALESSANDRO VERONESE
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