Soddisfazione di Provincia e Camera di Commercio
BRONI Regione Lombardia ha accolto la richiesta di accreditamento del distretto agroalimentare di qualità del vino della provincia di Pavia, avanzata dal mondo vitivinicolo per il tramite della Camera di Commercio di Pavia.
SI PUNTA SU BONARDA E PINOT NERO - Per il presidente Giacomo de Ghislanzoni Cardoli si tratta di un riconoscimento “di indubbio vantaggio per le aziende che, fin dall'inizio, hanno dato la loro disponibilità alla creazione di un distretto rappresentativo di tutto l'Oltrepò vitivinicolo”. Il Distretto nasce con la volontà di puntare su due produzioni: il Bonarda, vino identificativo dell’Oltrepò Pavese, e sul Pinot Nero, di cui l’Oltrepò è la prima zona di produzione in Italia e la seconda a livello europeo e da cui si ottengono importanti D.O.C. e D.O.C.G., quali Metodo Classico, Cruasè, Metodo Classico Rosè, Metodo Classico Bianco, Pinot Nero vinificato in bianco e vinificato in nero. Il Presidente della Provincia Daniele Bosone sottolinea che il distretto “è lo strumento per consolidare e contraddistinguere le nostre piccole e medie aziende che fanno qualità, per massimizzare l'effetto leva dei finanziamenti pubblici e per condividere tutte quelle azioni di mercato nazionale e internazionale volte a valorizzare la nostra viticoltura e le nostre etichette”.
A questo punto decorrono i termini per la costituzione del distretto in forma consortile, così come indicato dalle aziende promotrici. “Il mio augurio è che siano numerose le aziende – afferma il presidente della Camera di Commercio – che condividendo i principi fondativi e aderendo al costituendo distretto, diano ulteriore rappresentatività e più forza al settore vitivinicolo del nostro territorio”.
Concetto ribadito dal presidente Bosone: “Le aziende che costituiscono il nucleo fondante, fra le migliori dell'Oltrepò, sono un'ottima base per far convergere gli operatori ad un obiettivo comune, tenendo sempre alta l'attenzione alla qualità e al legame con il territorio”. Il momento difficile per l'agricoltura pavese anche e soprattutto nell'ottica dell'OCM, rappresenta un ulteriore spinta per le imprese vitivinicole affinchè, afferma il presidente Giacomo de Ghislanzoni Cardoli “attraverso la coesione possano fare gioco di squadra per utilizzare al meglio gli strumenti che Regione Lombardia ci mette a disposizione”.