TORRAZZA COSTE Una terra da amare anzitutto per il suo vino, quella dell’Oltrepò Pavese. Una terra che produce Pinot nero di qualità, ma anche spumanti di pari livello. Eppure sono in pochi a saperlo in Italia e all’estero: tante risorse non sfruttate che andrebbero ottimizzate meglio mediante un approfondito progetto.
LA NUOVA SFIDA DI TORREVILLA - A lanciare una nuova sfida in questa direzione è la cantina sociale Torrevilla. In azienda il direttore Guerrino Saviotti, enologo di fama e grande appassionato del territorio, continua il programma di investimenti in campo tecnologico e commerciale: fin dagli anni 90 ha avviato il progetto “Uve di qualità” in collaborazione con l’Istituto di Viticoltura dell’Università di Milano. Ora è pronto per una nuova sfida: un progetto presentato a Riccagioia, in collaborazione con lo stesso Ateneo, per conoscere più a fondo il territorio, proprio come strumento indispensabile per una viticoltura di qualità. “Oggi è determinante l’ottimizzazione del rapporto tra vitigno e ambiente. Fondamentale è che i vini evidenzino una riconoscibilità che il consumatore identifichi come tipica di quella zona”. In un momento difficile per il settore vinicolo si vede sempre l’Oltrepò come un territorio dalle potenzialità inespresse.
FARE STRATEGIA, ASSO NELLA MANICA - Saviotti vuole andare oltre e da Riccagioia lancia un chiaro messaggio a tutti gli addetti del settore ma anche ai politici e a chi ama questa terra: “Dobbiamo fare strategie insieme per uscire da questa crisi che sta toccando da vicino anche il nostro settore. Dobbiamo puntare tutti uniti sulle nostre eccellenze, a partire dal Pinot nero. Quando negli anni 70 andavo in giro per l’Europa, soprattutto nelle terre per eccellenza del vino (Borgogna, Champagne e Bordeaux) rimanevo stupito dalle strategie vincenti di quelle aziende. Noi vinceremo la nostra scommessa quando riusciremo a trasmettere qualità, impegno, soprattutto scientifico, dal quale non possiamo più prescindere. E dobbiamo impegnarci seriamente con i nostri viticoltori a garantire le giuste basi economiche per sostenere dei progetti vincenti, per esempio quello che presentiamo per la coltivazione del Pinot nero in questa terra”.
ECCO IL PROGETTO - Ecco allora le basi per questo progetto, come le illustra Luigi Mariani, docente di Viticoltura presso l’Università degli Studi di Milano: “Abbiamo diviso il territorio in esame in zone areali, per verificare temperature, piogge, malattie, precocità. E individuare aree omogenee per zonazione del territorio, studiando clima, suolo, comportamento vegeto-produttivo dei vigneti (fenologie, patologie)”. Leonardo Valenti, altro docente presso l’Università di Milano, spiega che “la zonazione viticola può essere considerata alla stregua dell’innovazione di processo e di prodotto all’interno della filiera vite-vino. Attraverso l’ottimizzazione dei rapporti interattivi tra vite e ambiente l’uva subisce cambiamenti compositivi (anche di valore economico) profondi, che impongono strategie di vinificazione adeguate al nuovo livello di qualità. Le acquisizioni della zonazione possono servire inoltre per migliorare il processo di certificazione, facendolo finalmente partire non dall’imbottigliamento, come spesso capita, ma dal controllo della materia prima”. Ecco dunque che sono state posizionate quattro stazioni (semiprofessionali Devis Vantage Pro 2) per creare una vera e propria rete meteorologica di Cantine Torrevilla: a Torrazza Coste, Schizzola, Garlassolo e Costa. Aree che sono caratterizzate anche da differenti temperature. Queste stazioni attraverso il wireless comunicano i dati ad un display ogni 30 minuti e attraverso un modem vengono trasferiti su web: andando sul sito di torrevilla.it si potranno vedere dunque dati aggiornati in tempo reale. C’è anche un commento meteo dell’Università di Milano e dell’area tecnica di Cantine Torrevilla, per indicare gli interventi da fare nei nostri vigneti. Senza dimenticare che è stato anche attivato un servizio sms per i soci, per un discorso di qualità, per una gestione più oculata dei vigneti: sarà possibile per esempio visualizzare temperatura minima e massima, umidità relativa, velocità del vento..La tecnologia al servizio della viticoltura, per una sfida vincente. Ma non basta, bisogna anche saper promuovere queste risorse.