VOGHERA Tutti muoiono, ma non tutti vivono veramente. Se la sera del 25 marzo 2009 si è spenta tragicamente una vita umana, la mattina del 2 ottobre 1988 è nata una stella che ogni giorno brilla sempre di più nel ricordo di un grande campione. Con la medaglia d’oro al petto, con le braccia alzate e le lacrime agli occhi. Pochi istanti dopo aver tirato quel “pugno invisibile”. Così vogliamo ricordare e ricordiamo oggi Giovanni Parisi.
IL PUGNO INVISIBILE è quel “tremendo” sinistro che Giovanni Parisi fece partire la mattina del 2 ottobre 1988 (era circa l’1,00 di notte in Italia) e che il suo avversario Daniel Dumitrescu rivide bene solamente il giorno dopo alla televisione, con ancora in testa il rumore del guantone e il dolore alla tempia. Oggi il “Pugno invisibile” è anche un libro, scritto dal giornalista Roberto Torti e da Silvia Parisi, moglie di Giovanni e proprio da oggi lo trovate in tutte le librerie. Racconta la storia del pugile di Vibo Valentia (ma vogherese d’adozione), e lo fa non con un complicato e freddo resoconto di numeri, vittorie, ko e medaglie ma con un semplice e appassionante racconto, quasi un romanzo. I ricordi di Silvia escono come un fiume in piena, le mani di Roberto scrivono veloci sulla tastiera. La leggenda di “Flash” fa il resto.
S COME SACRIFICIO (le diete, le corse e gli allenamenti quotidiani), S come sudore (quello che faceva scivolare via i pugni degli avversari), S come speranza (la più grande era quella di rialzarsi le poche volte che è finito al tappeto). Ma anche S come sconfitte (a fine carriera furono 5 su 47 incontri), S come saluto (quello più doloroso alla mamma Carmela solo cinque mesi prima delle Olimpiadi di Seul), S come Stenti (quella vita in povertà vissuta i primi anni a Voghera). La straordinaria vita di Giovanni Parisi è così lunga nella sua fuggevolezza che non si poteva non racchiuderla in un libro, che sarà ufficialmente presentato il 2 dicembre alla biblioteca civica di Voghera. Il 2 dicembre, data in cui Giovanni avrebbe compiuto 43 anni.