VOGHERA - Un viaggio nel cuore del Made in Italy: è questo che Camilla Sernagiotto offre nel suo nuovo libro, Cose molto italiane. Le icone che hanno fatto la storia del Made in Italy. Dopo il successo di Senza scadenza. L’intramontabile packaging Made in Italy, la scrittrice e giornalista vogherese torna a esplorare il patrimonio culturale e simbolico del nostro Paese.
Le icone che hanno fatto la storia
Dalla moka Bialetti alla Vespa Piaggio, passando per il cappello Borsalino, lo zaino Invicta e le scarpe Superga, il libro si presenta come un tributo ai prodotti che hanno segnato generazioni di italiani e conquistato il mondo. Tra queste pagine riccamente illustrate, si celebra non solo il passato, ma anche il presente e il futuro di un’Italia che sa unire genialità, design e tradizione.
Sernagiotto dà voce alle aziende simbolo del Made in Italy, raccogliendo storia e storie, aneddoti e curiosità su marchi iconici come Lavazza, Barilla e Pirelli. Ma non solo: il libro invita anche a riflettere su come questi oggetti rappresentino un vero e proprio "album dei ricordi" nazionale, capace di evocare emozioni e di rafforzare il senso di appartenenza.
Ormai ben conosciuta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy presso cui nel giugno 2024 è stata presentata la sua precedente opera letteraria, Senza scadenza. L’intramontabile packaging Made in Italy, alla presenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e di tante altre cariche, oltre agli oltre cento rappresentanti delle aziende di cui Camilla Sernagiotto ha parlato nel suo libro, questa sua nuova opera ha la prefazione firmata dal Ministro Urso, che di Sernagiotto scrive: “Camilla Sernagiotto, alla sua seconda opera sugli intramontabili prodotti nazionali, può essere considerata una vera e propria biografia del Made in Italy”.
Un'Italia di ieri e di oggi
Non si tratta solo di nostalgia, sottolinea l'autrice, ma di un racconto che celebra l’eccellenza italiana come pilastro della cultura e dell’economia. Oggetti come il Cornetto Algida, l’ovetto Kinder Sorpresa, il Martini o il celebre album Panini non sono solo prodotti, ma veri e propri totem culturali, simboli di una creatività capace di superare i confini nazionali.
Tra le storie narrate nel libro, trovano spazio anche icone come il Giallo Mondadori o La Settimana Enigmistica, che hanno lasciato un'impronta indelebile nella quotidianità italiana. E poi il Tegolino del Mulino Bianco, lo pneumatico Pirelli, l’acqua Ferrarelle: ogni elemento racconta non solo la storia del marchio, ma anche quella dell’Italia che lo ha creato.
Non manca all'appello, chiaramente, la sua amata Voghera, una città che Sernagiotto non manca mai di citare, onorare e ringraziare. Oltre a farlo esplicitamente scrivendo tanto della sua città in queste nuove pagine, un capitolo è dedicato alla cucitrice Zenith prodotta dall'azienda vogherese Balma & Capoduri, di cui Camilla Sernagiotto aveva già cantato le gesta nel suo precedente lavoro, Senza scadenza, in cui parlava del barattolo della Colla Coccoina e della scatoletta azzurra dei punti Zenith, rientrati nella sua enciclopedia dei pack iconici mai cambiati nel tempo.
Un’autrice tra cultura pop e ricerca storica
Camilla Sernagiotto, nata a Voghera nel 1982, è una penna eclettica e poliedrica. Giornalista di Sky TG24 e del Corriere della Sera, è anche filologa medievale e autrice televisiva. Il suo lavoro spazia dalla cultura pop al racconto storico, come testimoniano le sue opere precedenti, tra cui La trappola atomica. Come la bomba ha contaminato la cultura pop (Ultra, 2023) e La maledizione del Dakota. Rosemary's Baby, Cielo Drive, John Lennon e altri fatti oscuri (Arcana, 2022). Con Cose molto italiane, Sernagiotto conferma la sua capacità di raccontare storie che sanno unire profondità e leggerezza, invitando i lettori a riscoprire il valore di ciò che rende unica l’Italia. Un libro che non è solo un omaggio agli oggetti, ma anche alle persone, alle idee e al lavoro che li hanno resi grandi.
Questa nuova opera celebra una nazione che, ieri come oggi, continua a dimostrare il suo straordinario talento nel creare bellezza, innovazione e memoria collettiva. Un invito, dunque, a guardare con orgoglio a quelle "cose molto italiane" che rendono l'Italia un Paese unico al mondo.