VOGHERA - Torna in edicola e negli store on line, con il suo ultimo libro dal titolo “Tutto ritorna”, lo scrittore vogherese Valerio Gasio. Il libro è edito dalla Ceo (Cooperativa Editoriale Oltrepo) ed è un’ottima e appassionante lettura estiva, ricca di colpi di scena.
IL PROTAGONISTA CRESCE E VOLA IN INGHILTERRA
Valerio Gasio conosce molto bene i luoghi dove ambienta i suoi romanzi e le epoche in cui vivono. Viaggia per passione, ma anche per seguire le orme dei suoi scrittori preferiti. Non a caso il protagonista di “Tutto ritorna” si chiama Stefano Re, perfetta traduzione italiana di Stephen King. E nel Maine, naturalmente, Gasio c’è davvero stato. E ancora una volta, con gli occhi di Stefano Re, sapientemente guidati dalla sua penna, sbarca nell’Inghilterra degli anni 70, partendo da una Voghera che negli anni 70 era un altro mondo rispetto a quello odierno e lo fa ancora una volta per seguire le orme di un altro gigante della letteratura romanzesca mondiale: Agatha Christie.
Con “Tutto ritorna” però Valerio Gasio percorre un altro step nella sua carriera di scrittore. Perché il protagonista, Stefano Re, era anche il protagonista del precedente romanzo “Le sette lettere”. Ma questo volta il giovane omonimo italiano di Stephen King non si limita più ad indagare per le vie di Voghera, ma forte della sua precedente esperienza, dopo essersi salvato dalle vacanze estive con i genitori, parte verso la lussureggiante campagna inglese degli anni 70. Un viaggio, anche questo, di cui avrebbe fatto volentieri a meno, ma quando arriva in Inghilterra, conosce la coetanea Maureen e soprattutto si trova fra le mani un nuovo mistero da decifrare e così la sua vacanza studio diventa una vera e propria corsa contro il tempo, che gli consentirà anche di fare luce su un efferato delitto avvenuto tanti anni prima e del quale nessun abitante del luogo ha il coraggio di occuparsi.
“Tutto ritorna” è anche un viaggio a ritroso negli anni 70, con alcuni personaggi che hanno lasciato un segno indelebile nella Voghera di allora, come padre Molteni, e con lo stile di vita di quell’epoca, fatto di contatti umani, storie da raccontare, rispetto reciproco e tanta voglia di guardare al futuro come una sfida da vincere. Non c’era nulla di misterioso, tranne i casi che capitavano fra le mani di Stefano Re, giovane e provetto Hercule Poirot.