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Cronaca - Giovedì, 30 Agosto 2012 08:49

VOGHERA - Testimonianza choc: "Ho visto Michele morire, ma forse potevano salvarlo"

In esclusiva parla uno dei primi soccorritorimichele_arosio_2_tn


VOGHERA Il medico che arriva dopo 45 minuti e l’unica cosa che fa è constatare la morte del ragazzo. Nessun bagnino presente sulla spiaggia (dal giorno dopo però c’erano). Uno dei primi soccorritori di Michele Arosio ci racconta come sono andate veramente le cose.

 

 

 

LA TRAGEDIA IN VACANZA – Michele Arosio è morto il 16 agosto scorso mentre si trovava in vacanza a Sharm El Sheik in Egitto. Una vacanza premio vinta grazie al suo impegno scolastico ed allo stage in una ditta (Michele frequentava l’Itis Maserati di Voghera). Inizialmente era stata avanzata l’ipotesi dell’annegamento. Sulla morte di Michele, stroncato a soli 18 anni, ci sono però sempre state delle notizie frammentarie. Anche i genitori del ragazzo, che si sono recati subito in Egitto, non sono riusciti a sapere molto. Le autorità egiziane hanno consegnato loro solo un certificato di morte ma i genitori di Michele hanno fatto ritorno in Italia senza sapere esattamente i motivi della morte di loro figlio. L’email che ci ha inviato un ragazzo italiano di Merate, in provincia di Lecco, che si quel momento si trovava proprio sul pontile ed è stato uno dei primi a soccorrere Michele, spiega molte cose…


IL MEDICO E’ ARRIVATO DOPO 45 MINUTI - "Salve direttore, ho letto l'articolo dedicato a Michele Arosio di Verrua Po morto a Sharm El Sheik il 16 agosto del 2012 alle ore 17.00 circa, la contattavo perchè io ero tra i soccorritori - scrive Roberto Cutugno, un ragazzo di Merate che si trovava in ferie in Egitto – Premetto che non sono un medico ma credo che Michele non sia morto per annegamento, ma per una congestione. Mentre gli prestavamo soccorso, infatti, aveva la pancia molto gonfia”. Ma il vero scandalo riguarda i soccorsi medici. Michele poteva essere salvato? Questo non lo sapremo mai, però i soccorsi sono arrivati con un incredibile ritardo, come racconta Roberto Cutugno. “Il medico è arrivato sul posto 45 minuti dopo essere stato allertato. I primi soccorsi a Michele sono stati prestati da un ragazzo russo che insieme a me e ad altri italiani si trovava sul posto. In quel momento non c’era nemmeno un bagnino, ma il giorno dopo la tragedia la spiaggia era piena di bagnini. Io, il ragazzo russo ed altri abbiamo tolto Michele dall’acqua e l’abbiamo portato sul pontile. Invano abbiamo aspettato il medico, che si è presentato solo 45 minuti dopo e non ha nemmeno tentato di prestare soccorso al ragazzo”.   


Andrea PESTONI (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

 


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