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Cronaca - Lunedì, 15 Novembre 2010 12:00

VOGHERA - Fra Musti e Rubiconto sono scintille

Filippo MUSTI (click to enlarge)Intervista col presidente di Asm


VOGHERA Sono scintille tra la Lega Nord e Voghera a 5 Stelle. E la tensione cresce soprattutto tra i rispettivi leader, Filippo Musti (neopresidente Asm) e Francesco Rubiconto. Sino a uno scontro fra i due davanti alla sede di Asm. Ora il segretario della Lega chiarisce la sua posizione.

 

 

«IN SETTE MESI DI NUOVO GOVERNO CITTADINO, le nomine di Asm sono state l’unica questione ”politica” di cui si sta occupando il Movimento a Cinque Stelle nella persona del consigliere Rubiconto, il quale, già in campagna elettorale, girava per le strade di Voghera sventolando le due famose buste e ora scende in campo con tanto di cartelli contro la nomina del Direttore generale in Asm».

INSOMMA, RUBICONTO ce l'ha con la Lega? «A Voghera le forze politiche si stanno confrontando, ad esempio, sulla costruzione di una centrale a biomasse nella vicina Casei Gerola, una centrale che porterebbe vantaggi solo per Casei, e che invece per i Vogheresi avrebbe soltanto le ricadute negative di un disastroso impatto ecologico perché bruciando le biomasse si produce anche diossina; si sta discutendo dei problemi relativi all’occupazione e alla crisi nei settori lavorativi e commerciali. Ma per Rubiconto che cosa esiste? Solo le nomine. Chi lo ha mai sentito pronunciarsi sugli altri argomenti? Eppure, se non ricordo male, questi temi erano parte del programma del suo Movimento. D’altronde, ad uno come lui che abita e vive a Pavia, cosa può importare tutto questo? Per lui i problemi dei Vogheresi sono soltanto quelli sui quali può fare demagogia, come appunto le nomine degli amministratori» incalza Musti.

MA QUALI CREDE CHE SIANO I MOTIVI di questa acredine verso il Carroccio vogherese? «Vorrei proprio cercare di capire anch'io quale sia il suo vero problema: forse gli dà fastidio che io abbia migliorato la mia posizione lavorativa? Se il sottoscritto è stato nominato dalla giunta regionale della Lombardia vice-presidente dell’Ente immobiliare più grande d’Europa qual è l’Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale di Milano (e di professori laureati che aspiravano a quel posto ce n’erano a centinaia), forse è perché mi hanno ritenuto una persona competente, seria, in grado di svolgere bene il proprio lavoro, che può rappresentare degnamente l’azienda che dirige, anche se non sono un professore. E forse, proprio in virtù della mia esperienza in un Ente pubblico così grande, sono stato nominato presidente di Asm e questo rappresenta per me, per gli iscritti e i sostenitori della Lega, un grande onore, un riconoscimento al mio impegno onesto e costante di tutti questi anni di amministrazione ed è un incarico di cui sono fiero e orgoglioso; non solo: è perfettamente compatibile per legge con l’altro. Il posto che occupo me lo sono guadagnato con le mie capacità dimostrate negli anni ai vertici delle Aziende che ho amministrato e non con un concorso. Il fatto che Rubiconto sbandieri ai quattro venti di guadagnare meno di me, non è sicuramente un titolo onorifico. Il problema è suo; è come se dicesse: “Poiché io non guadagno di più, neanche tu devi guadagnare più di me”. In ogni caso, la sua visione è evidente anche quando vede nella nomina del Direttore generale di Asm soltanto un costo e non una ulteriore risorsa».

SE RUBICONTO CE L’HA CON LEI, certo lei non gli risparmia nulla... «Guardi, i problemi di Voghera e dei Vogheresi sono altri e il suo modo di far politica non porta nessun vantaggio ai cittadini. Sarebbe opportuno che Rubiconto lasciasse lavorare gli amministratori, i quali non devono dimostrare la trasparenza del proprio operato a lui, ma ai cittadini e alle autorità preposte. E il solito coro che si leverà in sua difesa nel suo entourage scolastico per acclamarne le qualità, dovrebbe fare una valutazione più approfondita sull’operato politico del professore».

A QUESTO PUNTO COME VEDE i suoi rapporti con Rubiconto?
«Una cosa è certa: a Voghera Rubiconto sarà ricordato per le querele e le minacce di querela e se io fossi come lui lo dovrei querelare per le falsità che sostiene quando dice di essere venuto sei volte in Asm e io non c’ero mai; è la stessa falsità di quando ha sostenuto che il Dirigente Colosio, autore del suo trasferimento, appartiene alla Lega, quando, come riportato da tutti i giornali, Colosio è stato il primo a chiedere la rimozione dei simboli padani dalla scuola di Adro. Ed è anche per questo che d’ora in poi ritengo di non dover più replicare a questo genere di bassezze; continuerò a portare avanti con l’impegno di sempre l’incarico che mi è stato affidato senza più prestarmi ad un confronto che di politico non ha più neanche i contorni».

 

Alessio ALFRETTI

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