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Cronaca - Lunedì, 17 Febbraio 2020 15:01

VOGHERA - Ragazza 16enne arbitra una partita ma a fine gara viene insultata e strattonata: e' polemica su due oltrepadani

arbitreVOGHERA - Un episodio che sta facendo il giro del web e dei media nazionali ha coinvolto l'allenatore delle Giovanissime Regionali della Rivanazzanese, Paolo Bottazzi, 35 anni di Voghera. Tutto è avvenuto nel finale della gara tra Real Media e Riva. Il Real Meda, sul punteggio di 1-1, si è spinto in attacco e mentre l'arbitro, una ragazza di 16 anni, stava fischiando la fine del match, ha trovato la via del gol.

 

IL RACCONTO DEI PROTAGONISTI

Mister Bottazzi racconta l'evolversi dei fatti, smentendo la ricostruzione apparsa su diverse testate giornalistiche, in cui si parla di un'aggressione verso la ragazza arbitro, messa in atto dal tecnico Bottazzi e dal papà di una giocatrice della Riva. Sul posto sono anche intervenuti i carabinieri. “Sono davvero mortificato per quello che è venuto fuori. Non c'è stata alcuna aggressione, mi sono limitato a mettere una mano sul braccio dell'arbitro per chiedere spiegazioni per quello che era appena successo. Lei, infatti, stava fischiando per la terza volta, quando è nato il gol del Real Meda, ma il regolamento decreta la conclusione della partita già al primo fischio. Inizialmente l'arbitro ha annullato il gol, poi circondato dalle giocatrici del Real Meda, ha cambiato idea e l'ha convalidato. Io mi sono limitato a chiedere spiegazioni, e a mettere le mani sul braccio dell'arbitro, ma non c'è stata alcuna aggressione da parte mia. Poi dopo la partita, l'arbitro ci ha convocato negli spogliatoi per la consegna dei documenti, e nel controllare il regolamento, ha appurato che la partita deve ritenersi chiusa quando arriva il primo fischio finale, quindi sul referto ha indicato il punteggio di 1-1”. Riguardo alla presunta aggressione da parte del genitore di una giocatrice della Riva, Bottazzi chiarisce: “Il genitore è entrato da una porta aperta, e non ha assolutamente scavalcato come è stato scritto. Ha inveito verso l'arbitro , ma non è mai entrato in contatto con lei”. Ora la parola passerà alla Giustizia Sportiva, che si esprimerà sui fatti di Meda basandosi sul referto prodotto dall'arbitro.

 

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