VOGHERA - Sono i paradossi della burocrazia italiana ma sono anche le ripercussioni del periodo post-pandemia, almeno per quanto riguarda l'emergenza, che sta ancora lasciando gli strascichi sul tema vaccinazioni e della loro obbligatorietà, a tal punto da trasformare una situazione in grottesca. E' la storia dell'81enne C.M., disabile vogherese.
LA VICENDA
C.M., oggi 81 anni, più di venti anni fa viene colpito da una grave forma di ictus cerebrale e da allora la sua vita cambia. Non è più autosufficiente, è costretto a vivere in un letto e ad essere accudito. Anche le più normali azioni quotidiane diventano per lui qualcosa di insormontabile a tal punto che ogni giorno deve farsi aiutare per fare qualsiasi cosa. Una situazione, quella di C.M., che diventa ancora più complicata quando in Italia (e nel mondo) scoppia la pandemia da Covid-19.
LA MINACCIA DELLA SANZIONE
Nei giorni scorsi a C.M. è arrivato un avviso dell'Agenzia delle Entrate nel quale gli viene annunciata la sanzione di 100 euro per non essersi sottoposto alla terza dose di vaccino. Le prime due dosi, C.M., le ha fatte regolarmente, grazie a chi si è recato a casa sua nel periodo dell'emergenza. I problemi nascono con la terza dose. Il virus sta lentamente scemando e con esso anche l'emergenza e il novero di obblighi e divieti imposti agli italiani. C.M. prova a ricontattare tutti i servizi sanitari, compreso il medico di base, per chiedere di essere sottoposto alla terza dose di vaccino ma, come nelle migliori (o peggiori) tradizioni italiane, lo "scaricabarile" fa si che nessuno si rechi a casa sua.
"Sono 20 anni che non si muove dal letto di casa sua. Chi può contagiare e da chi può essere contagiato? Due dosi le ha fatte e sta bene, non facciamo tribolare troppo questo povero uomo", pensano i familiari, sperando che la vicenda sia conclusa.
E invece nei giorni scorsi oltre al danno la beffa. Non solo nessuno si è recato a casa sua a fargli la terza dose, ma adesso rischia anche una multa di 100 euro per non averla fatta.