Voghera sei tu

Nav view search

Navigation

Search

Attualità - Sabato, 05 Giugno 2021 13:15

PAVIA - Il virologo Maga: nella stagione influenzale 204 morti, nella pandemia 126 mila decessi. E il Covid rimarra' ancora per molto tempo

magaPAVIA - Il Covid non è un'influenza ma un virus molto più grave. Dati alla mano, i morti della stagione influenzale 2018-2019 sono stati 205 mentre con il Covid sono stati 126 mila. Per questo il Covid non può essere considerato una semplice influenza: parola di Giovanni Maga, virologo, direttore del Cnr di Pavia.

 

I DATI DELLA STAGIONE INFLUENZALE E QUELLI DELLA PANDEMIA

"La stagione influenzale 2018-19 ha causato oltre 8 milioni di contagi in un arco di 16 settimane, tra metà Dicembre 2018 e fine Marzo 2019. Di questi 8 milioni di infetti, 812 sono finiti in terapia intensiva e 205 sono deceduti. Già questi numeri da soli ci dicono che la Covid-19 non è stata "un'influenza", avendo causato in Italia in poco più di un anno di continua circolazione oltre 126.000 decessi su 4 milioni di contagi - spiega il virologo Giovanni Maga - L'età mediana dei casi gravi era 63 anni e nel 90% circa dei deceduti erano presenti patologie croniche (diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, obesità). Una prima considerazione: i fattori che aumentano di molto il rischio di decesso per forme gravi di influenza sono sovrapponibili a quelli rilevati nei pazienti purtroppo deceduti per Covid-19. Nel caso dei 205 decessi per influenza, solo l'11% era vaccinato".

ECCO QUANDO IL COVID VERRA' BATTUTO

"Il Covid non sarà cancellato dal vaccino, per lo meno non in tempi brevi e forse mai. Non sappiamo se è eradicabile e comunque per eradicare un virus (cioè eliminarlo completamente dalla circolazione in tutto il mondo) occorrono molti anni. L'obiettivo realistico è rendere questa epidemia gestibile, cioè sopportabile dalla società in termini di salute, costi sociali, costi economici - prosegue Maga - I vaccini riducono praticamente del 100% il rischio di morte, del 90% il rischio di malattia grave, dell'80% il rischio di malattia sintomatica e del 70% il rischio di contagiarsi. Presto arriveranno anche i farmaci per curare chi si infetta, ad aiutare ulteriormente a ridurre l'impatto della malattia. Ma l'obiettivo primario è fare in modo che pochi si infettino e si ammalino. Se arriviamo a coprire tutta la popolazione, con il risultato che chi si contagia avrà una malattia lieve, basso rischio di trasmetterla e decorso benigno, l'incidenza di casi gravi e di decessi crollerà, così come già adesso vediamo sta diminuendo pur essendo ancora lontani dalla copertura completa. Forse dovremo ripetere la vaccinazione ad intervalli di 9-12 mesi".

Andrea PESTONI (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

 

e-max.it: your social media marketing partner
Cookie Settings