L'EDITORIALE DEL DIRETTORE - Riaprire tutto ora e' un obbligo: rispettando le regole si salvera' anche l'economia del paese. A rischio 3 mila bar e ristoranti

Dettagli

VOGHERA - I dati diramati in questi giorni, a livello provinciale, dall'Ascom di Pavia sono impietosi: se non si andrà verso una riapertura totale c'è in gioco il futuro di 3 mila bar e ristoranti, oltre a molte altre aziende che lavorano nel campo dei beni di consumo.

LA PROPOSTA DI REGIONE LOMBARDIA

Proprio ieri il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha avanzato la proposta di consentire ai locali l'apertura fino alle 22,00. In un momento in cui è in corso la vaccinazione e con il rispetto delle norme di distanziamento mi sembra una proposta sensata, che dovrebbe accompagnare in modo graduale l'uscita da questa pandemia.

I danni economici alle attività (ristoranti, ma anche palestre, cinema, musei) sono già incalcolabili ed è insensato proseguire su questa strada, anche se ancora "solo" per qualche mese.
Una mancata ripartenza in questo momento potrebbe essere fatale per molte attività, che già per miracolo sono riuscite a non chiudere.

Oltre al rispetto delle regole sarà necessario avere buonsenso. Sia da parte del nuovo governo, che non potrà più chiudere intere regioni senza distinguere le diverse realtà (in un piccolo paesino dell'Oltrepo c'è minor rischio di assembramento e di contagio rispetto ad una grande metropoli) e dall'altra da parte dei cittadini, che non possono più barattare qualche giorno di libertà senza regole con il rischio di continuare questo gioco di aperture/chiusure, che potrebbe essere letale per molte attività.

Ci vuole coraggio, ci vuole buonsenso ma ora è obbligatorio cercare di tornare ad una vita normale. Anche con la pandemia in corso.

Andrea PESTONI (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)