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Attualità - Mercoledì, 01 Gennaio 2020 10:01

L'EDITORIALE DEL DIRETTORE - Il 2020 e' iniziato col botto, anzi con i botti. Buon anno a tutti!

mattarella tnVOGHERA - Ogni anno si chiude allo stesso modo e quello nuovo si apre come quelli precedenti. I botti di capodanno nonostante l'ordinanza (o i fuochi nelle città più grosse), il discorso del Presidente della Repubblica, il cenone  ed i buoni propositi per l'anno che verrà.

 

UN'ORDINANZA CHE NON SERVE A NULLA

Lo avevo scritto pochi giorni fa, in un altro editoriale. Le ordinanze dei Sindaci contro i botti di capodanno non servono a nulla. Ma non per colpa dei Sindaci, ma per il contenuto e l'applicabilità dell'ordinanza stessa. Chi spara i botti in un'area privata può farlo liberamente, senza violare l'ordinanza. E chi lo fa in spazi pubblici può contare sul fatto che difficilmente qualcuno verrà a controllare, per mille motivi. L'unico modo per arginare questa usanza a dir poco stupida sarebbe un provedimento dello Stato, che dovrebbe vietare la vendita dei botti, cercando di frenare il più possibile anche la vendita illegale. Ma non è mai stato fatto e dubito che si farà nei prossimi anni.

 

IL DISCORSO DEL PRESIDENTE

Del discorso del Presidente della Repubblica mi è piaciuto anzitutto il ricordo ai tre vigili del fuoco deceduti ad Alessandria ed al Sindaco di Rocca di Papa, morto per salvare vite umane. Papa Francesco si è sempre dimenticato di citarli, preferendo incentrare ogni discorso pubblico sulla questione dei migranti, mentre il nostro Presidente, in maniera apprezzabile, lo ha fatto.

Molto apprezzabile anche il passaggio sui giovani, che sono il futuro del nostro Paese. Diamo loro occasioni di lavoro correttamente retribuito. Favoriamo il formarsi di nuove famiglie", ha sottolineato Mattarella. Parole ampiamente condivisibili. Se le forze politiche, bacchettate da Mattarella per i continui scontri quotidiani tra le parti, seguissero con serietà le linee dettate dal Presidente, forse qualche problema in più potrebbe essere risolto.

 

UN ANNO DI SPERANZA

Con la crisi economica in corso, che non accenna a diminuire il proprio impatto sulle famiglie e sulla popolazione, ogni anno si apre con la speranza che sia un anno migliore.

Risollevare il Paese dal punto di vista economico è il primo passo per un rilancio globale, anche dal punto di vista sociale e politico. Il Cittadino non può più essere schiavo dello Stato, messo in ginocchio dalle tasse e dalla burocrazia, senza lavoro e senza futuro.

Speriamo di dimenticarci presto i botti di fine anno e di iniziare questo 2020 con il botto. Ne abbiamo tutti bisogno.

Buon anno!

Andrea PESTONI (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

 

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