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Attualità - Venerdì, 27 Dicembre 2019 12:54

L’EDITORIALE DEL DIRETTORE – Confindustria: rimanere autonomi e piccoli o essere inglobati da Milano con il rischio di diventare inutili? C’e’ poco tempo per decidere...

time big tndi Andrea PESTONI. Tanti osservatori della politica (non politologi) hanno sempre considerato la provincia di Pavia, a seconda dei politici che rappresentavano il territorio, più o meno "Milanocentrica", ma in pochi si sono chiesti quanti pavesi, vigevanesi o vogheresi lo siano o lo vogliano essere davvero. Finora il "Milanocentrismo" è quasi sempre rimasto un aggettivo, ma ora non più.

 

UNA PROVINCIA DIVISA, COME (QUASI) SEMPRE

Il tema sul tavolo è di quelli importanti. Ovvero la potenziale incorporazione di Confindustria Pavia in Assolombarda, l'associazione di imprese della provincia di Milano che ha già inglobato le sedi di Monza e Brianza e di Lodi e che con 6.300 imprese iscritte rappresenta la più grande realtà regionale.

Il prossimo 11 Febbraio a Pavia l'assemblea degli associati di Confindustria sarà chiamata a ratificare o meno il voto favorevole del Consiglio generale degli Industriali (il 13 febbraio toccherà invece ad Assolombarda ma in questo caso il risultato pare scontato, verso un deciso si) e dare così il via libera all'incorporazione. Dal punto di vista territoriale, Pavia e Vigevano sono favorevoli a questa ipotesi, mentre Voghera (terza città della provincia) ha più volte espresso la propria contrarietà. A questa importante decisione il territorio provinciale, come è accaduto quasi sempre, si presenta diviso.

 

IL BIVIO LUNGO LA STRADA DELLA CRESCITA

Correre il rischio di rimanere ai margini della potenziale crescita industriale o abbadonare ogni velleità territoriale e unirsi al "colosso Milano"? Il bivio a cui si troveranno davanti gli industriali pavesi sarà questo e la risposta, numeri alla mano, sembra scontata, visto che il SI potrebbe potenzialmente vincere.

L'incorporazione, per quanto riguarda Voghera, prevede il mantenimento della sede locale di Confindustria, che diventerà Assolombarda Pavia, anche se uno degli effetti della nuova governance confindustriale è stato quello della riduzione delle associazioni da 105 a 71 (Quindi sarà necessario tenere gli occhi ben aperti).

Assolombarda Pavia avrà un presidente provinciale e tre presidenti nelle zone del pavese, della lomellina e dell'oltrepo, oltre ad un comitato provinciale di imprenditori. Il presidente di Assolombarda Pavia sarà automaticamente vice presidente di Assolombarda e soprattutto avrà voce in capitolo a livello nazionale di Confindustria, dove oggi la nostra provincia è assente.

Il rischio è quello, ovviamente, di avere poco peso a livello regionale, ma se si parte già con questo presupposto si parte con il piede sbagliato. Perchè non pensare invece alle tante eccellenze del nostro territorio, a cominciare da quelle universitarie e cercare di giocare un ruolo di primo piano in una struttura più grande e più importante?

E' una sfida difficile, ma è arrivato il momento di pensare in grande. Time to think big.

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