VOGHERA - "Cade in casa, soccorso dopo 4 giorni". Così titola il quotidiano locale "La Provincia Pavese" di oggi, nel riportare la notizia di un anziano pensionato che vive in solitudine a Nazzano, frazione di Rivanazzano Terme. Ieri è stato salvato dai vigili del fuoco.
TANTI CASI CHE INDUCONO A RIFLETTERE - Nel raccontare la vicenda di cronaca il giornale specifica anche che il pensionato avrebbe una figlia, che però da diversi anni non avrebbe contatti col padre. Ora io non voglio entrare in dinamiche familiari che non conosco e, anche se le conoscessi, difficilmente esprimerei il mio parere, oltretutto temo non desiderato o richiesto.
Più in generale, però, nel leggere queste notizie (e se ne leggono tante in ogni città e in situazioni diverse), ci si sofferma a riflettere sul dolore della solitudine.
Non solo un dolore fisico, ma anche psicologico e dell'anima, specialmente se si ha qualche parente che ti lascia solo.
Quella che all'inizio può sembrare libertà, quando magari si è ancora giovani o comunque ci si sente ancora forti, diventa solitudine con l'avanzare degli anni e, troppo spesso, diventa dramma quando la salute inizia a diventare sempre più precaria.
E' difficile stabilire come si possa intervenire in questi casi. Anche per quanto riguarda le istituzioni, che comunque hanno a disposizione diversi strumenti e spesso riescono a lenire questo problema.
Capita spesso di leggere di ragazzi o persone che adottano i cani, anche a distanza e spesso si recano al canile a trovarli. Un gesto nobile, utile a tutta la comunità e testmonianza tangibile dell'amore che si prova per gli animali.
Sarebbe anche bello se si potesse adottare un nonno, una nonna o una persona anziana che vive sola.
Anche questo sarebbe un bel gesto, non solo per chi un nonno o una nonna non ce l'ha più, come me. Ma per tutti.
E forse la solitudine tornerebbe ad essere libertà. E magari anche felicità.
Andrea PESTONI (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)