PINAROLO PO - Lo Spartak Pinarolo si fa un regalo luccicante. Il club, in vista delle terza stagione di Terza Categoria dopo le proficue esperienze nel Csi, ha scelto un vate della panchina come Carlo Bissacco per puntare ad un campionato di vertice.
IL BISS: VOGLIO VINCERE ANCORA DUE CAMPIONATI
“Un allenatore come Bissacco si presenta da solo – spiega il direttore sportivo dello Spartak Nicholas Perduca- per una società giovane come la nostra, è un onore averlo con noi. Le aspettative sono buone, e c'è la volontà di fare un campionato importante, con l'obiettivo di entrare nelle prime cinque. Ora ci dedichiamo al mercato, seguendo le indicazioni del mister. Ripartiremo da una buona base della scorsa stagione, con innesti mirati”. Per Bissacco, chiusa l'esperienza con l'Apos dopo la salvezza miracolosa in Prima , si aprono le porte di una nuova nuova avventura:” Ho incontrato i dirigenti dello Spartak Pinarolo e mi sono piaciuti subito, a pelle. A me non interessa la categoria, è importante che mi diverto”, racconta il guru oltrepadano delle panchine. All'età di 74 anni, è ancora molto lontano il congedo dal calcio per il Biss: “Finchè la salute mi assiste, voglio stare sui campi. Voglio vincere ancora due campionati per completare il mio palmares”. Gli ingredienti del suo calcio sono quelli di sempre:”Gli allenatori di oggi leggono troppi libri e fanno troppa teoria. Per me il calcio, soprattutto a livello dilettantistico, è divertimento . E' fondamentale che ci sia un gruppo unito, che si vada a mangiare fuori insieme e che ci sia voglia di divertirsi, con il divertimento arrivano i risultati”. L'addio all'Apos ha lasciato qualche scoria nel navigato tecnico oltrepadano:” Mi sarei aspettato un po' più di rispetto. Potevano aspettare almeno quindici-venti giorni prima di prendere certe decisioni e lasciarci godere un po' l'impresa della salvezza, a cui non credeva nessuno. Sono contento di aver festeggiato con i miei ragazzi e di aver zittito tanti gufi”. Il guru Bissacco è pronto all'ennesima sfida di una carriera densa di allori e lontana dalla sua conclusione.
Alessandro QUAGLINI