VARZI- Poker in trasferta, il Varzi vuole risalire

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VARZI -Il Varzi esce vincitore dalla trasferta milanese sul campo della Triestina, formazione guidata da Marco Falsettini, ex giocatore del Voghera in passato e con tanti anni da allenatore in Serie D alle spalle. I milanesi occupano attualmente la penultima posizione nel torneo di Promozione.

PRIMO TEMPO DOMINATO I granata hanno approcciato bene la gara, premendo con decisione sin dai minuti iniziali del match. I granata hanno creato occasioni a ripetizione (colpendo anche un palo con il giovane Rossi e una traversa con Farina, aggiornando cosi  il conto stagionale dei legni  a quota 18) . A cavallo della mezzora del primo tempo, la banda Giacomotti ha piazzato il doppio affondo vincente , sempre con il bomber Farina e con il nuovo acquisto Mandirola, alla prima segnatura in maglia granata. Nella ripresa, i padroni di casa hanno accorciato il passivo, sull’unico errore dei granata, ma il Varzi ha prontamente chiuso i conti, con la doppietta di  Farina e una prodezza di Predko (controllo volante e pallonetto dalla trequarti su rilancio di Scarzanella) nel finale per il 4-1 definitivo.

AL CHIAPPANO ARRIVA IL MAGENTA “Potevamo andare a riposo dopo i primi 45’ con un margine più ampio – dichiara il direttore sportivo varzese Nicola Raso- viste le tante occasioni nitide create. Dobbiamo imparare ad essere più precisi e cattivi in zona gol. Al primo errore, abbiamo subito gol e la Triestina ha preso un po’ di coraggio, ma siamo riusciti poi a chiuderla. Sono contento per Farina, che è salito a 12 gol complessivi in stagione. Ho visto in crescita anche Mandirola, che si sta inserendo bene nel gruppo”. Ora per il Varzi, arriva il match del Chiappano con il Magenta (30 punti, due in più dei granata), una ghiotta opportunità per avvicinarsi alla zona playoff:” Sarà una bella prova per noi, in cui potremo capire di che pasta siamo fatti. Dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo, sacrifici e sudore portano i risultati, a maggior ragione in un gruppo unito come il nostro”.

ALESSANDRO QUAGLINI