Convegno interessante sulla figura dell'allenatore
PAVIA - Il tema è centrale e volutamente provocante: "Un altro calcio è possibile". Ma la reazione è quella che si attendeva: la sala piena , i relatori preparati e capaci di stuzzicare l'attenzione, il pubblico coinvolto ed interessato. È un successo il primo appuntamento lombardo per le celebrazioni del 50esimo di fondazione dell'Assoallenatori che porteranno oltre cento eventi in tutta Italia, venti maxi eventi regionali ed una grande manifestazione conclusiva finale a carattere nazionale ed internazionale. Chiamata all'organizzazione, la delegazione provinciale pavese di Aiac guidata dal presidente Massimiliano Barisoni ha risposto presente e con loro un buonissimo pubblico.
LA SERATA DI LUNEDI AL COLLEGIO VOLTA si apre con i saluti di rito delle autorità, tra cui la professoressa Marisa Arpessella, Preside della facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Pavia, ed il delegato provinciale della Figc Roberto Del Bo. Subito l'attenzione è puntata sul progetto Aiac Edu Giovani: otto ore di formazione gratuita sulla crescita dei giovani nel gioco del calcio, il regalo di Aiac per i suoi associati in occasione di questo importante anniversario. La parola passa a Claudio Sangiorgio, tecnico del settore giovanile Juventus Fc che rimarca l'importanza dell'allenatore quale figura centrale nella crescita del ragazzo: «Vedo l'allenatore come un comunicatore che sappia racchiudere in sé caratteristiche come chiarezza, coerenza, democrazia, lealtà, preparazione e genuinità. Deve essere soprattutto un esempio per i ragazzi ed una figura centrale per la società sportiva, al pari degli altri collaboratori ma al centro del progetto».
PAROLE POI RIPRESE DA Gabriele Peccati, autore del manuale Il gioco nel calcio: «Non esiste una sola figura di istruttore, è importante adattarsi alle persone, all'ambiente ed all'età dei ragazzi per portare a tutti con chiarezza il giusto messaggio». Della propria esperienza ha parlato anche Mattia Giacobone, allenatore del settore giovanile dell'Ac Pavia 1911: «Bisogna ricordarsi che prima di tutto sono ragazzi, parlarci e spiegare loro le motivazioni di scelte e idee per insegnare loro quello che comincia come un gioco». A fine serata il presidente Barisoni ha aggiunto: «L'obbiettivo dell'associazione è portare un allenatore in ogni squadra, una persona che sia in grado di sviluppare le sue conoscenze e competenze con il lavoro sul campo. Facendolo potremo migliorare il nostro calcio ed il nostro sport, dal punto di vista tecnico, ma anche umano e della formazione». Al termine del dibattito, al quale hanno partecipato con interesse e coinvolgimento anche i presenti, ne esce un'importante visione della figura dell'allenatore come educatore primario all'interno di un sistema sportivo. Riflessione che potrà essere approfondita proprio in occasione di Aiac Edu Giovani, progetto che vedrà la vita nelle prossime settimane la cui adesione sarà possibile attraverso i canali internet dell'associazione, ovvero i siti ufficiali regionali e nazionali.
ALESSANDRO QUAGLINI