VARZI - Schermaglie estive tra Varzi e Bressana. Il patron granata Lorenzo Fossati , chiamato in causa dal direttore sportivo del Bressana Gianluca Palladini in merito alla trattativa per Verdi e all'interesse per Villa, alza la voce e replica in modo aspro.
"VERDI ERA LIBERO" “Per prima cosa vorrei dire al signor Palladini di informarsi. Verdi era un giocatore libero da vincoli contrattuali con il Bressana ed è venuto a parlare con noi, come dimostra anche la foto. Io ho parlato di un accordo trovato al 99 % con Verdi, proprio perché col giocatore eravamo in sintonia, ma allo stesso tempo sapevo che stava valutando anche l’opzione Apos, per la presenza di mister Truffi. Gli fa onore aver scelto l’Apos, per una questione affettiva e di legame personale con Truffi. Se fossi al posto di Palladini, guarderei in casa mia con preoccupazione, visto che da quanto mi risulta altri 5-6 giocatori del Bressana sembrano intenzionati a trasferirsi all’Apos dove ritroverebbero Truffi, forse è un segnale che qualcosa al Bressana non funziona bene”. Fossati risponde anche sulla questione Guidi, protagonista di un colloquio con il Bressana: ”Quando Palladini parla di ripicca, può anche aver ragione. Prima loro hanno parlato con Guidi e successivamente noi ci siamo mossi con Verdi, ma ribadisco che dal canto nostro abbiamo sempre agito nell’ambito della correttezza, in quanto Verdi era un giocatore libero da vincoli. Se Palladini ci considera “scorretti” per aver parlato con Verdi, allora la stessa cosa vale per loro, che hanno trattato Guidi”. Il presidente varzese chiarisce anche l’interesse per Villa e replica all’accusa di scorrettezza mossa da Palladini:” Su Villa ho soltanto espresso un giudizio tecnico, reputandolo un giocatore interessante , ma non ho mai parlato col giocatore e non è mai stata imbastita una trattativa. So benissimo che Villa è di proprietà del Bressana e non ho mai scavalcato nessuno. Mi dà fastidio che il Varzi venga etichettato in un modo sbagliato, con supposizioni infondate. Detto questo, ho qualche amico nel Bressana, a cominciare da Ennio Tundis, e auguro loro di salvarsi”.
ALESSANDRO QUAGLINI