Il ds Albani spiega la posizione del club
CASTEGGIO - Il Casteggio , con toni pacati, ma decisi, interviene sulla questione Giugliano, con l’intenzione di “non alimentare polemiche e chiudere una questione che per noi era già archiviata venerdi scorso , quando abbiamo avuto il colloquio in sede con il ragazzo”, spiega il direttore sportivo gialloblù, Cesare Albani.
"NON L'ABBIAMO MANDATO VIA" In primo luogo, la società gialloblù ritiene “inappropriato e fuori luogo il termine “dittatore” , che richiama l’uso della forza o l’imposizione di una volontà su altri, atteggiamenti che non possono essere accostati in alcuno modo a mister Albertini, che per il bene del Casteggio sta dando anima e corpo. Voglio anche precisare che si è trattato di una decisione tecnica sulla rosa della prossima stagione, presa da tutto lo staff tecnico e dirigenziale, e non da una sola persona, come l’atleta sosteneva”. Il ds gialloblù Albani arriva poi al punto focale della vicenda Giugliano ed espone la posizione del club in merito:” Ci tengo a rimarcare che il ragazzo non l’abbiamo mandato via. Confermo che abbiamo avuto contatti con portieri validi, ma questo rientra nel nostro progetto di rendere più competitiva la rosa, compreso il settore portieri. La nostra idea è quella di creare una sana concorrenza tra i due portieri, scegliendone due di pari livello , a differenza di quanto avvenuto negli ultimi 4 anni, quando c’erano gerarchie ben definite, con un titolare indiscusso e una riserva. Il ragazzo ci aveva espresso la sua volontà di rimanere tranquillo, con la titolarità certa e auspicando la presenza di un dodicesimo che avesse poche chances di giocare come successo negli ultimi 4 anni, ma noi abbiamo un’altra visione per la prossima stagione e nell’ottica di potenziamento complessivo della squadra, riteniamo di voler puntare su due portieri di livello simile, in modo che nasca una competizione corretta per la maglia da titolare. Nell’incontro che abbiamo avuto con il ragazzo venerdi scorso, lui ci ha fatto capire chiaramente che non voleva essere messo in discussione e a quel punto, era piuttosto palese che non ci fosse un punto d’accordo tra la società e il ragazzo”.
ALESSANDRO QUAGLINI