Protagonista contro la Caratese
VOGHERA La copertina è tutta per lui. L’exploit di Carate Brianza, con tre rigori parati, mette in risalto Francesco Gaione, affidabile guardiano dei pali rossoneri già nella passata stagione in Eccellenza. La sua performance brianzola è nata in modo improvviso, come spiega il giovane portiereoltrepadano.
Francesco, possiamo definirti un eroe per caso? “In effetti ho saputo di giocare ieri mattina quando ci siamo ritrovati per la partenza. Il mister mi ha comunicato che Capra aveva la febbre , quindi sarebbe toccato a me, con l’inserimento di un giovane in più in campo”. Da titolare dell’ultima ora, a protagonista assoluto nella sequenza dei rigori finali. E’ tutto talento naturale o si può migliorare con l’allenamento in questo fondamentale? “Credo che sia tutto istinto, si cerca di guardare la posizione di chi tira e poi ci vuole tanta spinta”. Il segreto di un bravo para rigori qual è? “Bisogna partire al momento giusto, né troppo tardi né troppo presto e ci vuole tanta determinazione nella spinta”. Ti era mai capitato di pararne tre in una sola partita? “Sinceramente no, anche perché con le prime squadre non ero mai arrivato alla serie dei rigori finali. Uno l’ho parato l’anno scorso in campionato , ma non ho mai avuto la fama del para rigori, nemmeno nelle giovanili, anche perché a dire il vero me ne hanno tirati sempre pochi”. Il rigore più difficile da neutralizzare tra i tre di ieri? “ Il primo era sicuramente quello più angolato e tirato meglio. Il secondo rigore l’ho addirittura bloccato, ma credo che anche psicologicamente la prima parata mi abbia dato la giusta dose di convinzione e autostima. Dopo il primo tiro, mi son sentito più sicuro, come succede anche durante le partite dopo un buon intervento”. Quest’anno, sulla carta, sarai penalizzato per la regola dei giovani e ti capiterà di lasciare il posto a Capra, classe ’95. Se dovesse succedere già a partire da domenica nella partita di Coppa a Crema come reagirai? “Io so quello che posso dare alla squadra e ho fiducia nel mister. Nel caso domenica dovessi andare in panchina, non ci sarebbero problemi, continuerei ad allenarmi al massimo , aspettando la mia occasione per giocare e dimostrare il mio valore”. Non hai mai pensato in estate di cambiare aria e trovare una nuova sistemazione in cui magari avresti giocato con maggiore continuità? “Ho sempre desiderato restare qui a Voghera. Ne ho parlato con i dirigenti già alla fine del campionato scorso, mi trovo bene con tutti e son contento di essere rimasto. Poi la regola dei giovani vale in tutta la serie D”. Come vivi la concorrenza con Capra? “Andrea lo conoscevo già, perché abbiamo fatto le giovanili nell’Alessandria. Lui è più giovane di me, ma ci allenavamo con lo stesso mister. E’ una concorrenza sana, in cui ognuno darà il meglio di sé, io imparo da lui e lui impara da me , poi quello che conta è sempre il bene della squadra”. A proposito di squadra, ieri , specialmente nel primo tempo è apparsa un po’ sottotono. Cosa non ha funzionato? “Eravamo un po’ timidi e bloccati, ma credo che sia normale: era la prima partita ufficiale e dobbiamo migliorare negli automatismi. A centrocampo avevamo due giocatori nuovi come Niada e Poesio e c’è da lavorare sulle distanze e i tempi di gioco, idem in avanti con Marijanovic. Poi mi piace ricordare che anche l’anno scorso, nelle prime due partite ufficiali di Coppa, con Vigevano e Villanterio, abbiamo faticato un po’, poi la squadra si è amalgamata bene e sappiamo tutti com’è andata”. Ti sembra pronta per far bene in D questa squadra? “Il gruppo è forte e sono arrivati giocatori di grande qualità ,poi con gli allenamenti e le partite, si migliora nei meccanismi di gioco. Dobbiamo restare umili e lavorare, ma senza presunzione , credo che questa rosa sia attrezzata per fare bella figura anche in D, possiamo dire la nostra”. Alessandro QUAGLINI