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Sport 2013-14 - Sabato, 24 Maggio 2014 08:49

VOGHERA - Incontro di bocce ma all'insegna dell'amarcord

ragazzidileo tnPer ricordare Carlo Leone

VOGHERA Un incontro tra boccisti vogheresi e oltrepadani, qualcuno ancora in attività, altri ormai da tempo lontani dal mondo delle bocce, per ricordare i bei vecchi tempi e per onorare la memoria del loro storico accompagnatore negli anni delle giovanili: Carlo “Leo” Leone, scomparso nel lontano 2003.

UNA TARGA ALLA VEDOVA LEONE - Una giornata serena e allegra, quella di domenica 18 maggio, condita da ottimi cibi presso il ristorante La Cantina di Nazzano e da un’atmosfera rilassata e distesa. Un pomeriggio dipanatosi come un meraviglioso film in bianco e nero, con una serie di flash/back che si trasformavano subito in risate, aneddoti, nostalgiche rimembranze. La giornata è stata preceduta dalla consegna di una targa a una comprensibilmente commossa vedova Leone da parte di quelli che un tempo erano appunto “i ragazzi del Leo”: un’ennesimaleone thogan dimostrazione di affetto nei riguardi di una persona che tanto ha dato alle bocce oltrepadane nell’ambito del settore giovanile, cresciuto grazie soprattutto ai suoi sforzi e a quelli di altri dirigenti preparati, come Piero Mutti, ad esempio.

TUTTI I PRESENTI ALL’INCONTRO - Hanno risposto all’appello degli organizzatori dell’incontro: i vogheresi Luciano Bassani, Ivano Bellarosa, Eugenio Biglieri, Giorgio Macellari, Mauro e Stefano Perotti e Massimo Zerba; l’arbitro regionale Fabrizio Binaschi; i rivanazzanesi Valdetara e Calatroni, i godiaschesi Franchini, Rineri, Salvini e i fratelli Ghezzi; il bronese Roberto Rossi. A ingentilire la riunione conviviale c’erano anche le signore Paola Bassani, Antonella Binaschi, Mary Viscardi Macellari, Daniela Zerba e Anna Brasca, punta di diamante del boccismo femminile locale. Assenti, ma ben presenti nei dialoghi boccistici attorno alla tavolata, altri esponenti del boccismo locale che, per un verso o per l’altro, hanno lasciato un segno tangibile: Tino Bardoni, Pierangelo Bussolera, Andrea Capitani, i fratelli Ferrari (Giorgio, Marco e Giuliana), Massimo Gazzaniga, i fratelli Mancin, Lorenzo Massoni, Mauro Megassini, Gentile Thogan, Lucio Tiengo, i rivanazzanesi Cabano, Fregosi e Parpinel, e tanti altri. Presenti, nelle discussioni, i nomi di tanti avversari sportivi, con alcuni dei quali si è mantenuto negli anni un forte sentimento di amicizia: i modenesi Mussini, Pavarini, Ricci e i fratelli Cestelli (con il padre: l’immenso “patron” Renzo Cestelli, vero guru delle bocce); il centese Valentino Biondi; i reggiani Boschini, Giugni e Bottazzi; i bergamaschi Tintori ed Elitropi; il bresciano Andrea Festa; il lodigiano Roberto Franchi; il cremonese Luca Amarossi; i milanesi Giorgio Ascari, Roberto Crepaldi, Paolo Pisa e Marco Guffanti, il quale ha inviato un gradito messaggio di saluto.

UNA GENERAZIONE DI CAMPIONI - Stiamo parlando della generazione boccistica nata alla fine degli anni ’50 e all’inizio degli anni ’60. Una generazione di giocatori – quelli ritrovatisi in questa occasione – che ha scritto alcune bellissime pagine della storia del comitato di Voghera; boccisti, insomma, che hanno sempre dimostrato amore e passione nei riguardi dello sport delle bocce e che hanno voluto onorare il ricordo del loro storico accompagnatore. Un libro non sarebbe sufficiente per raccogliere le vicende sportive e umane che hanno caratterizzato un periodo certo irripetibile: quello che più volte, in varie sedi e occasioni, abbiamo definito “boccismo romantico”. Secondo alcuni saggi, non è possibile costruire alcun futuro se non si ha una forte memoria delle proprie radici e del proprio passato: ciò vale anche per le bocce… Ad maiora!

vedova

 

 

 

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