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Sport 2011-12 - Martedì, 08 Maggio 2012 20:34

VOGHERA - Il "Paga" lascia e non raddoppia

Quella mancata ammonizione per fallo su Chiaia...Daniele PAGANI (click to enlarge)


VOGHERA Dopo aver archiviato una stagione sofferta e tribolata, in casa Voghera si aprono gli interrogativi sul futuro. La prima notizia è quella di un congedo e più precisamente ci riferiamo a Daniele Pagani, per due anni vicepresidente del sodalizio di via Facchinetti e quest'anno, per diversi mesi, anche responsabile del settore giovanile rossonero.

 

 

NOVE MESI FA A TRIESTE… - In questa intervista spiega i motivi della sua decisione e ripercorre i passaggi più emozionanti della sua avventura all'interno del Voghera. “Ho scelto di annunciare il mio disimpegno oggi a campionato finito e in una data certamente non casuale, se pensiamo che esattamente 9 mesi fa, ovvero il 7 agosto 2011 , eravamo a Trieste per la partita di Coppa Italia contro la Triestina e proprio ieri, lo stadio Nereo Rocco, è stato teatro dei festeggiamenti della Juve campione D'Italia.. Voglio precisare che la mia non è una fuga, resto infatti a disposizione per le varie incombenze fino al 30 di giugno”.


NON DIMISSIONI, MA UN DISIMPEGNO -
In vista della prossima stagione, il Voghera calcio non potrà più contare sulla figura di Pagani per motivi ben precisi: “Non è giusto parlare di dimissioni  -puntualizza il dirigente- e ci tengo a ribadire che la mia decisione non deriva da  disaccordi o screzi con Donato, che anzi resta un amico e continuerò a frequentare;  il  mio semmai è  un disimpegno, dovuto alla mia attività  lavorativa , unita agli impegni  familiari che non mi consentono più di occuparmi quotidianamente della società”.


DUE ANNI DI GIOIE E DELUSIONI -
Il vicepresidente del club rossonero racconta un'avventura durata due anni, ricca di gioie, delusioni, ma certamente emozionante: “Son stati due anni impegnativi e per certi versi stressanti, se pensiamo che praticamente non ci siamo mai fermati, visto che dopo i playoff della passata stagione conclusi a giugno inoltrato, il 2 luglio eravamo già operativi in sede per definire il programma del ritiro. Dal punto di vista mentale devo ammettere che un po' di stanchezza c'è  e se l'anno scorso, era comunque mitigata  dall'entusiasmo generato dagli eccellenti risultati, oggi ci troviamo al termine di un'annata travagliata , ma vissuta con altrettanta passione e impegno da parte mia. Un ringraziamento pubblico e sentito lo voglio fare a Donato Troiano, che mi ha permesso di vivere un 'esperienza certamente appagante. Io che sono sempre stato tifoso del Voghera e continuerò ad esserlo, ho potuto vedere le cose da una prospettiva totalmente diversa e devo dire  che,  dall'interno, si capisce quanto sia difficile fare bene nel calcio. Questo sport non è una legge matematica e proprio questo è il suo fascino, certamente ci vogliono i soldi per vincere, ma soltanto quelli non bastano: bisogna trovare la giusta alchimia tra tutti gli elementi e non è una cosa semplice. Quest'anno siamo partiti con l'intenzione di far bene, poi per diversi motivi, ci siamo trovati una situazione che mai avremmo immaginato”.


IL RICORDO PIU BELLO E’ MATERA -
Le tappe della sua avventura in rossonero sono state molteplici, ma Pagani ne sceglie alcune come più significative e illustra l'album dei ricordi più piacevoli:”E' stata davvero un'esperienza bellissima , intensa e a tratti esaltante. Sono entrato in punta di piedi in società e mi son trovato subito in finale di Coppa Italia a Matera , un traguardo storico per il Voghera,  che in tanti anni di storia non aveva mai centrato. L'anno scorso poi  vorrei citare le trasferte di  Mantova e  Rimini, trasferte importanti in stadi prestigiosi. Restando in tema di stadi affascinanti,  come potrei  dimenticare la partita di Coppa Italia a Trieste all'inizio di questa stagione, dove poi la Juve avrebbe celebrato lo scudetto qualche mese più tardi..”


ESPERIENZA NEL SETTORE GIOVANILE -
Nell'annata calcistica appena terminata, Pagani ha avuto modo di ricoprire anche il ruolo di responsabile del settore giovanile: “E' stata altrettanto appagante come esperienza -dichiara il vicepresidente rossonero- certamente c'è molto più da fare rispetto alla prima squadra, dove ci si confronta con persone più grandi ed efficienti. Nel settore giovanile ci sono parecchie situazioni in cui siamo partiti da zero e altre problematiche pregresse su cui siamo intervenuti , ma nel complesso direi che è stato fatto un lavoro importante e anche i  risultati lo dimostrano: basta pensare che la squadra dei '95 è arrivata ai playoff, cosi come i ragazzi del '96. Qualcosa avremo sbagliato e non lo nego, ma se abbiamo fatto degli errori, sono stati fatti in assoluta buona fede, magari per inesperienza. E' chiaro che anche la stagione tribolata della prima squadra , a cascata, è andata a ripercuotersi sulle squadre giovanili, ma ci terrei a precisare che il settore giovanile del Voghera ha enormi potenzialità. Ci sono ottime basi , sia dal punto di vista umano che organizzativo, su cui costruire qualcosa di importante. Per fare un lavoro efficiente e crescere sotto tutti i punti di vista, servirebbe gente di esperienza e un numero di persone più elevato”. In questi giorni ha tenuto banco la situazione del campo sportivo Vanoni, definito abbandonato e in uno stato di degrado:”E' un allarmismo del tutto inutile -prosegue Pagani- se il terreno dietro agli spogliatoi è incolto e gli spogliatoi andrebbero abbattuti siamo d'accordo, ma non credo che questa incombenza spetti al Voghera..Sulle lamentele riguardo alla pulizia e all'igiene degli spogliatoi, forse si potrebbe fare qualcosa di più, ma non credo sia il caso di parlare di degrado”.  


CONTINUERO’ A SEGUIRE IL VOGHERA -
Sul futuro suo e dell'attuale compagine societaria rossonera, Pagani non lascia trapelare nulla: “Dal mio punto di vista posso dire che non è un addio, ma un arrivederci. Continuerò a seguire il Voghera da tifoso e chissà, magari, un giorno, se i miei impegni lavorativi me lo permetteranno potrei rientrare nei quadri dirigenziali. Riguardo a Donato, sinceramente non ne abbiamo parlato e non so che cosa voglia fare. La cosa che mi preme di più è sottolineare il lavoro portato avanti in questi tre anni di sua gestione, in cui le forze imprenditoriali di Voghera hanno sempre mostrato freddezza nei suoi confronti. Aveva ereditato una situazione non semplicissima dal punto di vista economico e direi che la società è stata completamente sanata. Con questa dirigenza, il Voghera ha riacquistato un'immagine e una credibilità che si erano un po' perse nella precedente gestione, tutti gli sforzi sono stati finalizzati per raggiungere la promozione tra i professionisti, ma purtroppo come dicevo in precedenza, nel calcio non c'è nulla di scontato e non ci siamo riusciti. Sono state comunque scritte pagine bellissime che entrano di diritto nella storia del Voghera e questo va riconosciuto.  Nel caso dovesse andare via Donato, mi auguro che al suo posto arrivino persone serie e credibili, cosa tutt'altro che frequente nel calcio di oggi”.  Dal dirigente rossonero arriva poi una dichiarazione di affetto verso mister Giacomotti: “Non mi piace la tendenza che c'è nel calcio di valutare l'operato degli allenatori o dei dirigenti solo ed esclusivamente in funzione del risultato. Qualcuno aveva osannato Massimo nella passata stagione e quasi passava per un eroe, mentre oggi, al termine di una stagione tribolata, sempre quelle persone, lo ritengono un incapace e questo non mi va giù. Sono dell'idea che ci vorrebbe più equilibrio , per questo mi sento sinceramente di spezzare una lancia in favore di Giacomotti”. Il dirigente di via Facchinetti chiude con un messaggio ai tifosi:”Capisco benissimo il loro stato d'animo e l'amarezza per i tanti anni di serie D e il loro attaccamento alla squadra è encomiabile. Soltanto una cosa rimprovero a loro e mi riferisco all'episodio di Mapello di questa stagione. Quel giorno era andata in scena una contestazione preventiva, con cori di scherno e insulti sin dal primo minuto  nei confronti di una squadra che non aveva nulla a che vedere con quella scesa in campo una settimana prima. Poi tra l'altro, in una situazione di emergenza totale, eravamo andati vicini ad una grande impresa (2-2, con il Voghera che fini' in 9 uomini, ndr).  Io sono del parere che durante la partita la squadra vada sempre incitata e sostenuta, poi una volta concluso il match, il tifoso ha il pieno diritto di contestare e di arrabbiarsi. Detto questo sono il primo a dire che una piazza importante come Voghera meriti altre categorie,anche se  nel calcio di oggi non è facile trovare società serie: basta vedere quanti club sono in seria difficoltà”.

 

Alessandro QUAGLINI

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