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Sport 2010-11 - Sabato, 18 Settembre 2010 15:27

INTERVISTA - Piazza: "Ecco perchè sono tornato a Voghera"

Ora sono pronto a ricominciareFederica PIAZZA (Foto di Roberto Barbieri)


VOGHERA - Il Piazza-bis sta per cominciare. Il governo del centrocampo rossonero, a partire da Pontisola domenica, verrà affidato al centrocampista ligure, reduce dalla fugace esperienza con il Casale. Un ritorno inaspettato, per i modi e i tempi in cui è avvenuto, ma certamente piacevole per tutti i sostenitori rossoneri.

 

Personalità, classe, visione di gioco e un piede fatato sono le qualità che Federico porta in dote alla Voghe: un toccasana per mister Giacomotti e la dirigenza rossonera che ha chiuso un 'operazione di altissimo profilo nel ruolo in cui la Voghe era carente. In una lunga chiacchierata con Vogheraseitu il numero dieci di scuola Milan  racconta sensazioni, propositi  e obiettivi di questo suo ritorno. C'è spazio anche per qualche frecciatina all'attuale mister del Casale Ciulli.

Chi l'avrebbe detto di rivederti qui dopo una stagione da protagonista. Immaginiamo che il  primo ad essere sorpreso sei tu.

“Sinceramente non avrei mai pensato di tornare qui,dopo la stagione scorsa credevo di meritarmi una possibilità in categorie superiori, ma è andata cosi e non ci voglio più pensare,  ora sono motivatissimo a far bene con questa maglia. Conosco molto bene  l'ambiente e poi non posso negare che la mia situazione sentimentale (la fidanzata Ilaria risiede a Voghera, ndr) ha influito in modo importante sul mio ritorno qui. Sento la stima e la fiducia di tutti e questo mi sprona a fare il massimo. Il mio sogno è conquistare la promozione in Seconda Divisione con il Voghera”.

A differenza dell'anno scorso, quando ti conoscevano in pochi, avrai tanta pressione addosso. La gente si aspetta tanto da te, questa responsabilità non ti pesa? “No assolutamente, anzi. So benissimo che nel calcio ripetersi ad alti livelli non è semplice, ma sono pronto a dare tutto per   il Voghera, ben sapendo che non posso risolvere le partite da solo, quello lo faceva Maradona. Mi impegnerò al massimo in ogni allenamento con grande umiltà, ben sapendo che senza la collaborazione dei miei compagni, non posso fare più di tanto. Sono consapevole che  società, mister e tifosi si aspettano molto da me e farò di tutto per accontentarli”.

Tocchiamo un tasto dolente: cosa non ha funzionato a Casale?

“E' stato tutto molto strano. Prima del Casale, che mi seguiva già dai primi di maggio, stavo per accordarmi con il Cittadella (serie B).  Gli osservatori della società veneta hanno iniziato a seguirmi da febbraio, dalla partita in trasferta con il Renate, gli ho fatto una buona impressione  e sembravano intenzionati seriamente a chiudere la trattativa, tanto che anche la “Gazzetta dello Sport” aveva annunciato il mio passaggio al Cittadella. Dovevo firmare per un anno con loro, poi le cose sono andate per le lunghe, loro sono partiti per il ritiro e la situazione non si sbloccava. Fra l'altro, il procuratore che si stava occupando dell'operazione era lo stesso che l'anno scorso portò Gavazzi dal Renate (serie D) al Vicenza, ma nel mio caso non si è arrivati ad una felice conclusione della trattativa. C'è un altro aneddoto curioso: quando anche la Gazzetta diede l'annuncio del mio trasferimento al Cittadella, il direttore del Casale Londrosi mi mandò un sms che diceva: In bocca al lupo per la tua carriera”.  Dal Cittadella ti sei poi trovato a Casale. “Quando iniziai a parlare col Casale a maggio mi dissero che mi volevano a tutti i costi, anche  in caso di ripescaggio in Seconda Divisione. Poi è venuto fuori il discorso Cittadella e con il Casale mi ero preso una pausa, ma loro continuavano a mandarmi messaggi di stima. Il 21 luglio poi, dopo che era sfumata l'ipotesi Cittadella, decisi di firmare un contratto biennale  con il Casale. Mister Ciulli , quando ero in sede per firmare, mi disse: “Eri tu il pezzo che mancava”, quindi all'inizio tutto sembrava andare per il verso giusto, sembrava ci fosse fiducia nei miei confronti. Poi però le cose sono cambiate.. “Mister Ciulli mi chiede in che ruolo preferisco giocare nel suo 4-3-3  e io, come caratteristiche, gli rispondo che prediligo agire come regista basso davanti alla difesa, ma per le esigenze della squadra, mi adatto anche in altre posizioni a centrocampo. Due giorni prima della partita di Coppa con la Pro Vercelli, il mister mi abbraccia affettuosamente, e da li' ho capito che c'era qualcosa di strano. Ciulli, infatti, non è uno che parla molto  con i giocatori, che cura particolarmente l'aspetto umano come succedeva per esempio con Chierico e poi ha un 'idea di calcio che certamente non si sposa bene con le mie qualità. Nel suo gioco non è previsto che il centrocampista centrale verticalizzi o provi una giocata diversa dal passaggio corto e semplice. Quando fai qualcosa di diverso dal compitino in quella zona del campo, si mette a sbraitare come se fosse Fabio Capello... La partita con la Pro Vercelli la gioco da mezz'ala, ma questo per me non è un problema, avevo detto che ero pronto ad adattarmi. Le cose peggiorano nelle partite successive, ad Alba in amichevole gioco 30 minuti, poi nel test con la Berretti, mi mette nella formazione Berretti, fino alla tribuna nella seconda partita di Coppa e poi fuori rosa. Il 27 agosto poi mi viene a dire “non sei il tipo di giocatore che cercavamo”. Non è tanto la considerazione in sé che mi infastidisce, è rispettabilissima la sua opinione e la accetto senza problemi, ma piuttosto il momento in cui mi viene a dire questa cosa dopo un mese di ritiro”.  A quel punto si è fatto vivo il Voghera..” Il direttore Troiano ha sempre saputo che la mia prima scelta , nel caso fossi rimasto in serie D, era Voghera, per tanti motivi.  Ora sono qui e non vedo l'ora di ricominciare, ho una voglia incredibile di giocare.”.

Allora l'appuntamento è per domani con il numero dieci sulle spalle?

“Mi piacerebbe tanto avere ancora quel numero, ma non dipende da me”.

Dopo l'ottima stagione  scorsa con il 10 sulle spalle, sarebbe strano non rivedere Piazza con quel numero. Aldilà della questione sul numero  che porterà sulle spalle, la notizia più  importante è il ritorno di un centrocampista di eccelsa qualità che mancava nella rosa rossonera. Un innesto che aumenta il tasso tecnico della rosa rossonera e va a colmare il vuoto di fantasia e creatività avvertito spesso in queste prime uscite stagionali.

Alessandro QUAGLINI

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